Capitolo 21

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-forza scendete- disse Lumir cercando di incoraggiare le due bambine a scendere le scalette a pioli che le avrebbero portate al sicuro nella città sotterranea. Per fortuna lui e Addison non avevano trovato altre interferenze ed erano riusciti subito a salvare le due bambine che si erano fidate immediatamente di loro due tanto da seguirli fin li solo che in quel momento erano titubanti a finire sottoterra.

-scendo prima io e voi mi seguite va bene?- domandò allora Addison alle due bambine che si guardarono per un momento negli occhi prima di annuire e allora Addison, dopo aver lanciato un lungo sguardo di intesa con Lumir, scese le prime scale per poi permettere alla più piccola delle due di fare lo stesso. Una volta che si fu assicurata che la stessero seguendo ricominciò a scendere tenendo lo sguardo alto per controllare che nessuna delle due cadesse involontariamente visto che le scalette a pioli erano leggermente scivolose ed era facile perdere la presa soprattutto con le mani piccoline. Per loro fortuna però arrivarono alla fine delle scale senza che nessuna delle due bambine cadesse e Addison se le tenne vicino mentre aspettavano che Lumir scendesse a sua volta dopo aver chiuso la botola e nascosto quindi bene l'entrata nella città sotterranea.

-andiamo- disse Lumir quando mise i piedi a terra e Addison annuì prendendo la mano di una delle due bambine mentre Lumir accompagnava la più grande. Camminarono molto più lentamente rispetto all'andata ma questa volta in completo silenzio.

Trovarono ad aspettarli davanti al cancello chiuso Rinald che non appena li vide fece velocemente aprire il cancello per far entrare i quattro.

-tutto bene?- domandò l'uomo e Addison annuì solamente: avrebbero parlato di quello che era successo prima di andare a recuperare le bambine una volta rimasti da soli. Suo padre doveva sapere che Irma era a conoscenza del suo inganno.

-dov'è Camille?- domandò invece Lumir cercando la donna con lo sguardo preoccupato in parte dalla sua assenza.

-l'ho mandata a chiamare quando vi ho visti quindi dovrebbe arrivare a breve- spiegò Rinald al principe che annuì anche lui con una voglia matta di dire al generale quello che avevano scoperto e principalmente che avevano del tutto convinto Addison a far parte della loro resistenza.

-chi è Camille?- chiese Addison che non aveva mai sentito prima il nome di quella donna ed era davvero confusa.

-è colei che si occupa dei bambini che arrivano qui senza genitori- le sussurrò Lumir cercando di non farsi sentire dalle due bambine che erano ancora con loro. Non voleva ricordare a quelle povere creature che non avevano più dei genitori.

-okay- sussurrò a sua volta Addison proprio mentre arrivava da loro una donna dai capelli grigi leggermente trafelata.

-Camille non dovevi correre così tanto- le disse Rinald notando a sua volta la donna che lo ignorò completamente per andare verso le due bambine e piegarsi in modo da essere alla loro altezza.

-ciao piccoline- disse la donna e una delle due bambine cercò di nascondersi dietro le gambe di Addison che le accarezzò la testa per rassicurarla. -non nascondetevi tesori sarete al sicuro- ma le bambine sembrarono non convinte di quelle parole e guardarono in direzione di Addison e Lumir: a quanto pareva si fidavano solo di loro due in quel momento.

-tranquille Camille sta dicendo la verità- parlò Lumir sorridendo loro -andate con lei e riposate ne avete tanto bisogno- e solo dopo quelle parole le due lasciarono il loro nascondiglio per seguire la donna in quella che sarebbe stata la loro nuova casa.

-staranno bene veramente?- domandò in un sussurrò Addison mordendosi il labbro inferiore.

-non ti preoccupare Camille si è sempre presa cura bene di tutti i bambini che sono stati lasciati sotto la sua ala- la rassicurò Lumir mettendole anche una mano sulla spalla.

-voi due dovete dirmi altro? Siete rimasti qui- chiese Rinald osservando attentamente principalmente la figlia.

-abbiamo scoperto che Irma sa che sei vivo- rispose proprio Addison -e che volevano un modo per tenermi a bada nella capitale per averti sotto scacco-

-lo sanno?- domandò sconvolto Rinald -e voi come l'avete scoperto?-

-abbiamo sentito due guardie parlare della cosa- fu Lumir a parlare questa volta -tua figlia però si è leggermente arrabbiata quindi adesso sapranno che è con noi-

-saresti esploso anche tu al posto mio- borbottò la ragazza distogliendo lo sguardo principalmente dal padre.

-che è successo Addy?- domandò Rinald osservando la figlia preoccupato per quella reazione.

-io vado, a domani- se ne andò velocemente Lumir in modo da poter lasciare i due a parlarsi da soli visto che ne avevano assolutamente bisogno.

-Addy?- domandò ancora Rinald mentre la mora sospirava con gli occhi lucidi.

-ho creduto per anni che Sepp un po' ci teneva a me per essere stato il mio ragazzo anche se nel mentre che stava con me aveva un'altra ragazza- sussurrò lei mentre Rinald sgranava gli occhi -invece oggi scopro che non solo mi usava come sfogo sessuale ma anche per tenermi d'occhio per conto di Irma-

-tesoro vieni qui- disse Rinald aprendo le braccia e Addison non resistette oltre prima di buttarsi tra le braccia del padre scoppiando completamente a piangere.

-mi dispiace papà- sussurrò Addison tra i singhiozzi mentre Rinald continuava a tenerla stretta tra le sue braccia.

-tranquilla tesoro mio sono qui. Sei al sicuro qui sotto e nessuno ti farà più del male- la tranquillizzò l'uomo lasciandole un bacio sui capelli neri -nessuno farà del male a te e a Daryl-

-come sai il nome di mio figlio?- sussurrò Addison confusa staccandosi leggermente dall'abbraccio con il padre.

-me lo ha detto Sasha- rivelò l'uomo sospirando -torna in camera da tuo figlio hai davvero tanto bisogno di riposarti- e Addison si ritrovò a dover annuire e lasciare una bacio sulla guancia del padre prima di decidere di ritornare nella sua stanza.

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