Capitolo 43

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-no- disse serio Lumir osservando principalmente Addison che incrociò le braccia al petto.

-invece si- rispose lei sfidandolo con lo sguardo mentre il biondo cercava di incutere timore anche se farlo con un braccio sulla stampella che teneva dal lato destro per reggersi in piedi non aiutava minimamente.

-Lumir tu non puoi andare in missione e Addison sta bene diversamente da quanto dici quindi non vedo perché non possa andare in missione- disse serio Rinald chiedendosi anche perché il biondo sembrava così restio a far andare sua figlia in missione.

-vedi di riposare e basta Lumir- sussurrò Addison addolcendo il tono -io e gli altri riusciremo a portare avanti questo attacco mentre tu riposi qui-

-Addison non puoi andare, non così- continuò il ragazzo che non aveva nessuna intenzione di lasciar andare la sua ragazza in quella maledetta missione quando era incinta. Non avrebbe retto minimamente se fosse successo qualcosa a lei o a loro figlio o peggio ancora ad entrambi.

-non così come?- domandò confuso Rinald che non stava minimamente capendo di cosa stessero discutendo i due ragazzi che erano con lui in quel momento.

-niente papà, Lumir è solo frustrato perché non può venire in missione- sviò il discorso Addison che non aveva nessuna intenzione di dire al padre in quel momento di essere incinta e quindi rischiare che l'uomo decidesse di escluderla da quella missione proprio come voleva fare Lumir.

-sei impossibile- sussurrò Lumir distogliendo lo sguardo dalla sua ragazza per un momento prima di incamminarsi con calma verso l'uscita di quello studio visto che era davvero arrabbiato con la mora.

-Addison si può sapere cosa succede?- domandò seriamente confuso Rinald dopo aver visto il suo principe andare via in quel modo.

-niente papà- sussurrò Addison mordendosi la guancia destra preoccupata per Lumir. Perché quel coglione aveva deciso di incamminarsi da solo mentre lei doveva ancora finire di parlare della missione con il padre? In quel modo non sarebbe minimamente riuscita ad aiutarlo a raggiungere la loro camera. Okay che Yelan aveva detto che con calma doveva iniziare a camminare da solo ma comunque era parecchia strada dallo studio del padre -te l'ho detto è solo arrabbiato perché per colpa della gamba non viene in missione con noi e vuole tenermi sotto controllo perché è preoccupato che mi possa succedere qualcosa-

-potrebbe anche essere una ragione valida ma in questa missione ci sono anche Joao e Ignatas quindi dovrebbe fidarsi di loro. Davvero non c'è altro?- domandò ancora Rinald osservando la figlia per cercare di capire da solo cosa realmente preoccupasse Lumir senza però riuscirci.

-papà è solo troppo iperprotettivo- sbuffò Addison -c'è altro che devi dirmi sulla missione o posso raggiungere il coglione per aiutarlo?- domandò seria la mora e Rinald le sorrise leggermente.

-partiamo questa sera non appena mi arriveranno le informazioni che ci servono dalle spie con le quali sono in contatto. Vi informerò sul resto mentre andiamo, ti consiglio di stare con Lumir adesso e di chiarirvi prima di partire- Addison alle parole del padre annuì e dopo averlo salutato con un bacio sulla guancia destra si diresse a passo svelto verso la sua nuova camera e quando aprì la porta si sorprese di trovare già li Lumir che, dopo aver lanciato la stampella a terra si era messo ad osservare Daryl che stava dormendo nel suo letto.

-Lumir...-

-non ho voglia di parlare- la bloccò lui incrociando le braccia al petto e non degnandola di uno sguardo.

-Lumir l'ultima volta che abbiamo fatto così io sono quasi impazzita visto che sei stato ferito alla gamba. Devo partire questa sera e non ho nessuna voglia di lasciarci male- continuò la mora intenzionata a non partire senza essere certa di aver chiarito con il suo principe.

-e io sto impazzendo anche solo al pensiero di te in missione Addison- sbottò Lumir cercando di non svegliare Daryl che per i suoi gusti stava dormendo un po' troppo ma allo stesso tempo non aveva il cuore di svegliarlo -lo sai vero che non stai rischiando la vita solo tu ma anche nostro figlio?- domandò il biondo -non voglio perdere due persone importanti, il mio cuore non reggerebbe Ad-

-Lumir sto meglio nonostante io sia al secondo mese e ti ricordo che quando ero incinta di Daryl ho combattuto-

-quello perché sei pazza e...- Lumir chiuse gli occhi -se ti perdessi potrei non riprendermi quindi per favore rimani con me-

-non posso Lumir. Voglio combattere per voi, per te e non mi fermerò se non per partorire ma ci vogliono ancora molti mesi quindi combatterò lo stesso. Grazie per non aver detto niente a mio padre altrimenti non mi avrebbe lasciata partire- aggiunse l'ultima frase cercando di lasciare un bacio sulle labbra del biondo ma lui si scostò.

-non ho detto niente solo perché tu non vuoi farlo sapere in giro e lo stai nascondendo. Rispetto la tua decisione di non dire niente fino a quando non ti sentirai sicura ma questo non significa che io accetti il fatto che tu vada in missione- rispose sinceramente il biondo accarezzando con calma la guancia di Daryl mentre Addison andava a prendere la stampella del suo ragazzo da terra per impedirgli di farsi male nel piegarsi per prenderla.

-contento tu- sussurrò Addison con sguardo spento -sono fiduciosa nelle mie capacità e conosco il mio corpo e poi non è la battaglia finale e saremo cauti- Addison si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre torturava con l'altra mano uno dei braccialetti che le aveva regalato Lumir e che quella sera di sicuro non si sarebbe portata dieto visto che aveva davvero paura di romperli durante un possibile scontro.

-fa quello che vuoi tanto non posso davvero fare niente per farti cambiare idea visto che non mi ascolti. Io resterò qui quindi quando tornate sai dove trovarmi- concluse il discorso Lumir prendendo in braccio Daryl e dirigendosi zoppicante verso il letto.

-che fai?-

-cerco di non pensare al fatto che potreste morire- rispose serio il biondo stringendo a se il bambino che davvero considerava come suo figlio a tutti gli effetti.

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