Capitolo 42

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-grazie ragazzi- disse Addison osservando prima Ignatas e poi Joao che la stavano aiutando a portare tutta la sua roba, principalmente vestiti in realtà visto che l'orsetto di peluches di Daryl era già con il bambino, nella camera di Lumir.

-figurati, almeno la gente non si fa troppe domande se ti vede da sola andare verso il castello- le rispose Joao ridacchiando -quindi lo sapevano i vostri genitori e non vi hanno detto niente-

-esatto- rispose Addison con un leggero sospiro -ero certa di dover affrontare mio padre come lo ho affrontato per Daryl e invece ha accettato meglio di quanto immaginassi la cosa-

-meglio così no?- Ignatas aumentò leggermente il passo visto che erano arrivati in vista della camera di Lumir e voleva tenere aperta la porta per gli altri due. La prima cosa che fece fu bussare e dopo aver sentito l'avanti da parte di Lumir aprì la porta facendo passare proprio Addison e Joao prima di richiuderla alle sue spalle.

-oh ma guardalo che gioca con il suo peluches- ridacchiò Joao notando come Lumir stesse tenendo in braccio Daryl.

-devo pur fare qualcosa visto che Yelan mi ha impedito di muovermi- sbottò Lumir osservando attentamente Addison che dopo aver lasciato la sacca che si era portata dietro a terra prese Daryl mezzo addormentato in braccio e lo andò a posizionale nel piccolo lettino che suo padre aveva montato il giorno prima -poteva restare tra le mie braccia- protestò Lumir.

-lo vizi troppo- fu il commento di Addison mentre Lumir si andava a sedere sul bordo del letto per poi provare ad alzarsi -la vuoi smettere?- aggiunse poi la ragazza notando come l'altro stesse sforzando la gamba per alzarsi. Era vero Lumir era sopravvissuto e poteva tranquillamente alzarsi l'unico problema era che era diventato leggermente zoppo dalla stessa e aveva bisogno di un sostegno per camminare.

-andiamo se non ci provo a camminare come faccio a migliorare la situazione della mia gamba-

-così però la sforzi troppo lo sai vero?-

-concordo con Addison, dovresti muoverti solo se necessario fino a quando Yelan non ti da il via libra- affermò Ignatas raggiungendo il suo migliore amico e costringendolo a risedersi sul suo letto.

-siamo tre contro uno Lumir arrenditi- diede manforte Joao e Lumir fu costretto a ristendersi sul letto e incrociare le braccia al petto.

-almeno posso tenere Daryl con me tutto il giorno altrimenti sarei morto di noia- sbottò il biondo con Addison che ridacchiando gli lasciò un bacio sulla fronte.

-ci sono anch'io lo sai vero-

-ma tu alleni ancora Athena- le fece notare Lumir alzando gli occhi al cielo per quelle parole. Certo era felice di poter avere con se Addison fissa in camera sua.

-oi piccioncini- ridacchiò Joao -noi siamo ancora qui- continuò il castano incrociando le braccia al petto -sappiamo che avete bisogno di sbaciucchiarvi visto che di solito non potete ma per favore non davanti a noi-

-non ci stiamo sbaciucchiando- si lamentò Addison guardando male i due -e se non volete restare qui siete liberi di andarvene-

-volevamo solo aiutarti a sistemare la roba ma possiamo andarcene tranquillamente in camera mia- propose Joao guardando principalmente verso Ignatas che si ritrovò ad annuire semplicemente. Lumir salutò i due con la mano per far capire loro che dovevano sloggiare immediatamente e Ignatas lo comprese perfettamente strascinando via il suo ragazzo dalla camera del principe. -potevamo rimanere a dare fastidio- borbottò Joao mentre camminava accanto al suo ragazzo.

-lasciali stare Joao hanno bisogno di stare da soli per un po'. Addison si è presa un grosso spavento e si sente ancora in colpa per la gamba di Lumir anche se cerca di non farlo vedere. Lumir lo sa e sta cercando in qualche modo di non farla pensare troppo coccolandola-

-un po' come tu fai con me quando ho gli incubi sulla morte dei miei- ragionò Joao sospirando pesantemente e osservando il suo ragazzo con la coda dell'occhio e fu anche certo di vederlo sorridere leggermente.

-Joao- disse dopo un po' di silenzio Ignatas mentre i due avevano quasi raggiunto quella che era la camera di Joao -vorrei proporti una cosa-

-perché lo stai dicendo con un tono così serio?- domandò Joao osservando preoccupato in direzione del suo ragazzo -ho davvero tanta paura quando usi un tono del genere per parlare con me-

-stiamo insieme da un po' e ormai dormiamo sempre insieme o in camera tua o in camera mia e le poche volte che non dormiamo insieme tu finisci per fare incubi...-

-vuoi lasciarmi perché sono troppo complicato da gestire?- domandò preoccupato Joao e Ignatas lo guardò come se fosse pazzo.

-ti sto chiedendo se posso stanziarmi stabilmente in camera tua non voglio lasciarti- sbottò Ignatas guardando davvero male il castano.

-vuoi...convivere?- Joao si bloccò di colpo per poter restare perfettamente difronte al suo ragazzo e osservarlo negli occhi ambra.

-si se per te non ci sono problemi- confermò serissimo Ignatas e Joao gli sorrise prima di saltargli addosso baciandolo con foga. Ignatas fu pronto a sorreggere l'altro in modo che entrambi non cadessero a terra e avrebbe volentieri approfondito quel bacio se solo non si fossero trovati al centro del corridoio -lo prendo per un si-

-certo che è un si coglione- borbottò Joao -non interrompere il bacio solo per domande inutili come questa-

-andiamo nella nostra futura camera prima che qualcuno ci veda- ridacchiò Ignatas e Joao gli sorrise malandrino affrettandosi ad aprire la porta della sua camera e quella fu anche una delle poche volte in cui la chiuse a chiave prima di buttarsi a peso morto sul letto e portarsi dietro anche Ignatas.

-di la verità non vuoi che Lumir sia il primo tra noi a convivere con la sua dolce metà-

-non proprio- ridacchiò Ignatas alzando la maglietta che il castano stava indossando in quel momento e rivelando alcune delle cicatrici ancora fresche dell'altro -diciamo che ho avuto l'idea da loro ma volevo farlo da un bel po'- 

Rival FactionsWhere stories live. Discover now