Capitolo 19

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-è davvero così semplice?- domandò sconvolta Addison a bassa voce mentre lei e Lumir camminavano con apparente calma nelle strade deserte della capitale. Era tarda notte e a parte per qualche guardia non c'era nessuno in giro.

-non conoscono tutte le persone che vivono qui quindi l'importante è far finta di essere del posto e non ti daranno fastidio- rispose con lo stesso tono di voce Lumir mentre Addison sbuffava.

-mi conoscono in molti qui, potrebbero accorgersi della mia presenza- fece notare la ragazza per poi bloccarsi di colpo nel vedere quella che era stata la sua casa per anni che in quel momento era completamente abbandonata.

-è meglio non entrare li dentro. È passata una settimana e potrebbero aver preso tutto quello che avevi o ancora peggio aver messo delle guardie. Entrare li sarebbe come puntare un faro acceso sulla nostra presenza-

-non volevo entrare- sussurrò Addison storcendo la bocca e ricominciando a camminare accanto al biondo.

-certo come no- borbottò Lumir aumentando leggermente il passo voglioso di mettere fine a quella missione il più velocemente possibile anche perché Addison aveva ragione: potevano riconoscerla fin troppo facilmente. -potevi portarti qualcosa per coprirti il volto comunque- aggiunse poi il principe che drizzò le orecchie sentendo dei passi andare nella loro direzione e prese Addison per un braccio tirandosela addosso in un vicolo. Lumir cercò di regolare il suo respiro e soprattutto di non pensare al fatto di avere una bellissima ragazza schiacciata addosso ma solo e soltanto di capire da chi si erano appena nascosti.

-perché?- domandò Addison confusa a bassissima voce ma Lumir le fece segno di restare in silenzio e Addison lo assecondò sentendo poco dopo anche lei passi di stivali.

-questa è tutta colpa tua lo sai vero?- disse la prima voce maschile.

-non sono stato io a far sparire quella puttana- ringhiò la seconda che Addison immediatamente riconobbe e fece per muoversi e tirare un pugno in faccia a Sepp, perché era certa stessero parlando di lei, ma Lumir la tenne stretta a se impedendole di fare anche il minimo movimento.

-vero ma l'hanno presa i nuovi ribelli e questo è peggio. Irma aveva chiesto di tenere sotto controllo la figlia del generale Lateynasin per una ragione e adesso è magicamente scomparsa-

-non poteva rifare il combattimento nell'arena!-

-se tu non ti fossi fissato con l'arricchirti Sepp a questo punto avremmo avuto la figlia di Rinald dalla nostra parte, nelle nostre fila e sai come sarebbe rispuntato quell'uomo-

-sempre che sia ancora vivo. È morto sicuro- alzò gli occhi al cielo Sepp mentre Lumir guardava sconvolto Addison: sapevano, Irma sapeva che Rinald era dalla loro parte.

-certo che lo è! Irma teneva sotto controllo quella dannata casa perché sapeva che il generale sarebbe rimasto dalla parte del fratello, volevano usarlo per arrivare al loro nascondiglio ma adesso non abbiamo ne il generale e ne la tua puttana ed è solo colpa tua- Addison a quell'ennesimo insulto ringhiò leggermente -hai sentito?- domandò ancora il ragazzo e la mora fu certa di vedere Lumir incenerirla con lo sguardo.

-cosa?- domandò Sepp al collega confuso.

-c'è qualcuno- continuò l'altro -esci fuori. Lo so che ci sei...se esci di tua spontanea volontà non ti condanneremo a morte- Lumir fece cenno con la testa ad Addison di non muoversi cercando anche di tenerla incollata al suo corpo ma la mora riuscì comunque a sgusciare fuori dalla presa del biondo e uscì allo scoperto con sguardo furente.

-amate davvero tanto minacciare la gente di condannarla a morte- ringhiò la mora e vide chiaramente i due ragazzi sgranare gli occhi nel riconoscerla.

-Addison!- disse Sepp sorpreso -vuoi davvero morire allora-

-non ho fatto nulla di male e comunque volete uccidermi-

-in questo modo faremo uscire allo scoperto i nuovi ribelli e tuo padre- disse tranquillamente l'altro ragazzo che Addison era certa di non aver mai visto prima -oppure potresti dircelo tu stessa dove trovarli visto che sei dalla nostra parte-

-mio padre è morto quattro anni fa ucciso dai nuovi ribelli- Addison parlò con tono sicuro sperando di non tradirsi da sola.

-certo come no. Ti potremmo uccidere per questo-

-per cosa? Per aver detto la verità? Siete fin troppo fissati sul condannare a morte la gente lo sapete?- domandò Addison che davvero non capiva come fosse possibile che quel governo, che era sempre stato elogiato come democratico, potesse permettere di uccidere persone innocenti solo per false supposizioni.

-Irma non vuole problemi quindi si elimina chiunque possa essere una minaccia-

-anche bambini innocenti?- continuò Addison mentre realizzava che suo padre si era schierato dalla parte che era meno peggio tra le due -non ci hanno mai insegnato questo-

-è la legge Addison- parlò Sepp -senti che ne dici di venire da me e stare insieme?-

-perché sono la tua puttana no?- domandò in un ringhio Addison -scusa Sepp ma voglio solo un mondo in cui bambini o persone innocenti non muoiano a caso- e così dicendo la ragazza tirò un pugno in pieno viso a quello che era stato il suo ex ragazzo. Sepp non se lo era minimamente aspettato e per questo motivo perse l'equilibrio. Il suo collega però fu pronto a reagire e stava davvero quasi per ferire Addison solo che la mora venne prontamente aiutata da Lumir che conficcò il suo pugnale nella coscia destra dell'altro facendolo cadere a terra. -ehi!- protestò Addison in direzione del biondo.

-me lo hai insegnato tu- le rispose semplicemente Lumir per poi prendere una delle corde che si era portato dietro dal suo zaino e legare le mani del ragazzo che aveva colpito -aiutami invece di restare immobile- Addison non se lo fece ripetere e dopo aver dato un altro pugno al suo ex per stordirlo del tutto lo legò e strappò un pezzo del mantello della divisa del ragazzo per fargli un bavaglio. Lumir la raggiunse e non solo imbavagliò la bocca dell'altro ragazzo ma gli fasciò anche la ferita che gli aveva procurato sulla coscia prima di lasciare i due soldati nel vicolo buio. In quel modo nessuno li avrebbe notati se non la mattina successiva.

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