Capitolo 33

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Ignatas osservò con gli occhi ambra che ardevano il soldato di Irma che ci stava palesemente provando con Joao mentre parlavano. Appena arrivati nella capitale per la loro piccola missione Lumir aveva proposto di dividersi anche per non attirare troppo l'attenzione su di loro ed erano quindi entrati nella taverna in momenti differenti. L'ultimo ad entrare era stato proprio Ignatas che prima si era accertato che Lumir stesse bene, lo aveva trovato a giocare a carte con un gruppo di ex soldati, e poi aveva vagato con lo sguardo per tutta la locanda in ceca di Joao fino a quando non lo aveva visto. Aveva avuto intenzione di raggiungerlo per cercare di scusarsi con lui da solo per via di quello che aveva detto nel tunnel, anche se non era certo di cosa avesse detto di male, quando si era bloccato notando la presenza di un ragazzo al suo fianco che stava animatamente parlando con il castano. Si era sorpreso della velocità con la quale Joao fosse riuscito ad attaccare bottone con qualcuno di estraneo ma poi si era ritrovato ad invidiare quel ragazzo e invece di pensare alla missione si era messo a fissare quei due. Ignatas aveva preso giusto un boccale di birra, per non sembrare uno stupido che se ne stava in disparte senza bere, ed era rimasto ad osservare i due con il cuore che gli batteva a mille. Perché non riusciva minimamente ad essere disinvolto con Joao come lo era quell'altro ragazzo? Perché ogni volta che provava a parlare con il castano l'ansia di poter rovinare la loro amicizia lo devastava completamente?

Quasi ringhiò quando notò come la mano del ragazzo era prima finita sulla schiena di Joao per poi scendere con calma e Ignatas fu certo che quel maledetto stava letteralmente stringendo il sedere di Joao. Joao però sembrava non essere minimamente infastidito dalla cosa anzi ad Ignatas parve anche di vederlo sorridere e fu fottutamente geloso di tutta quella situazione tanto che finì di colpo il boccale per poi uscire a passo svelto dalla locanda e cercare di assaporare l'aria fresca e pungente della sera. Non poteva restare in quella taverna rischiando di far saltare la copertura perché geloso di Joao. Probabilmente il castano stava semplicemente assecondando il ragazzo con cui stava parlando per avere notizie in più e si sarebbe davvero imbestialito se fosse andato a dividerli. No, non poteva restare immobile nemmeno li fuori: doveva muoversi. Avrebbe spiegato tutta la situazione a Lumir una volta finita quella missione e con quel pensiero in testa Ignatas si allontanò dalla taverna con volto basso e passo lento.

Joao sorrise in direzione del rosso che gli stava letteralmente palpando il sedere cercando allo stesso tempo di rimanere lucido e non proporre a quel ragazzo di scopare. Aveva tremendamente bisogno di fare sesso, un bisogno che lo stava letteralmente uccidendo, ma da quando Ignatas lo aveva baciato non riusciva a far altro che pensare a quanto gli piacesse il suo migliore amico che anche quando era sul punto di andare a letto con un bel ragazzo finiva per tirarsi indietro.

-allora andiamo da me o da te?- gli domandò ancora il rosso e Joao si guardò intorno con i suoi occhi nocciola in cerca dei suoi due migliori amici per capire se potesse lasciarli da soli nella taverna. Era entrato per primo li dentro e subito era stato affiancato dal rosso quindi non li aveva minimamente notati. Subito individuò Lumir, grazie anche ai suoi capelli biondi, e sorrise nel notarlo parlare animatamente con alcuni soldati in divisa segno che almeno lui avrebbe ricevuto informazioni. Poi Joao si mise a cercare Ignatas, sapeva che lui era quello che sarebbe entrato per ultimo, però non riuscì a trovarlo da nessuna parte e corrucciò la fronte: possibile fosse passato meno tempo del previsto? -ehi chi stai cercando?- sbuffò il rosso.

-nessuno- cercò di sorridere forzatamente Joao per non destare troppi sospetti anche se era preoccupato per Ignatas: che fosse stato preso? No, Ignatas era il più razionale tra tutti loro, non era spericolato come lui. Era lui quello che si buttava a capofitto in guai sempre più grandi non Ignatas quinsi probabilmente il moro si era nascosto bene in quella taverna e lui non doveva assolutamente preoccuparsi.

-da te andrà più che bene- sorrise Joao leccandosi le labbra per assaporare almeno un po' di birra visto che aveva bevuto poco e niente quella sera.

-ti avverto però che vivo in una camerata con altri ragazzi e potrebbero osservare-

-non mi preoccupa il pubblico- mentì Joao che sperava soltanto di riuscire a ricavare informazioni dall'altro prima di andarci a letto perché non aveva nessuna intenzione di farsi vedere da altre persone mentre faceva sesso con il rosso. Un conto sarebbe stato solo loro due ma altre persone anche no.

-bene- sorrise il rosso finendo del tutto la birra e, con sempre la mano fissa sul suo sedere, lo trascinò fuori dalla locanda abbastanza velocemente -ah un'altra cosa- disse ridacchiando mentre stranamente Joao avvertiva la presa sul suo polso farsi più stretta -prima ti scopo io, poi i miei compagni di camera e infine ti consegniamo ad Irma-

-eh?- domandò confuso Joao con occhi sgranati: in cosa cazzo si era andato a cacciare di nuovo.

-credi che non mi sia accorto che sei uno dei nuovi ribelli? Sei una faccia nuova qui sopra e sembri anche ben allenato quindi sei uno di loro- Joao sbiancò completamente maledicendosi anche per aver accettato di andarsene dalla taverna dove sarebbe stato più al sicuro -ma sei un bel ragazzo e sarebbe un peccato rovinare una bella scopata- e così dicendo il rosso, sempre mantenendo la presa salda sul suo polso, lo baciò con foga. Joao cercò di mordere il labbro del rosso e di divincolarsi ma senza molto successo tanto che a un certo punto credette davvero che sarebbe morto quella stessa sera per mano di quell'uomo. Avrebbe davvero preferito riuscire a parlare un'ultima volta con Ignatas e rivelargli quanto lo amava.

Rival FactionsWhere stories live. Discover now