Capitolo 17

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Addison entrò con foga in quello che le avevano indicato come lo studio del padre e una volta al suo interno incrociò le braccia al petto guardando l'uomo truce. Lei e suo padre in quella settimana che era rimasta nella città sotterranea non avevano parlato se non quando era arrivata e Addison aveva davvero iniziato a non sopportare tutta quella situazione. La cosa che poi le era andata proprio di traverso era il fatto che era stata mandata a chiamare da un ragazzino per arrivare li.

-cosa vuoi?- sbottò la mora accorgendosi solo in quel momento che Lumir era seduto in una delle due poltroncine presenti difronte la scrivania del padre e capì anche perché non lo aveva trovato in mensa con Joao e Ignatas quando era andata a cercare qualcuno a cui lasciare Daryl: non si fidava a portarlo davanti al padre.

-chiudi la porta e siediti tesoro- disse Rinald e la ragazza lo fece facendo sbattere la porta prima di posizionarsi nell'unica sedia vuota.

-allora?-

-ho bisogno del vostro aiuto per una missione molto delicata- iniziò Rinald guardando entrambi con sguardo cupo.

-una missione?- domandò prontamente Addison -io?- continuò la ragazza indicandosi -papà mi hai fatta venire qui senza il mio consenso e non ho mai accettato di andare in missione per voi. Non voglio far parte dei nuovi ribelli-

-Addison sei dei nostri- la contraddisse il padre mentre la mora scuoteva la testa.

-no- continuò convinta Addison -non sono dalla parte della monarchia-

-Addison-

-non me ne frega niente papà! Irma non fa niente di male visto che ha solo portato un governo giusto e voi non volete capirlo- Lumir storse leggermente la bocca a quelle parole ma la mora al suo fianco non se ne accorse minimamente troppo intenta a sfidare con lo sguardo il padre.

-Addison tu hai sempre visto solo una parte della verità: quella che voleva mostrarti Irma- parlò con calma Rinald -credimi tesoro non è un governo giusto quello di Irma-

-lo dici solo perché credi ciecamente in un governo che esalta chi ha tutto e schiaccia chi non ha niente: qui è la stessa cosa anche se siamo metri sottoterra-

-Addison ti chiedo solo un favore- Rinald chiuse gli occhi capendo che la figlia non avrebbe mai accettato le sue parole se non vedendo con i suoi stessi occhi qual era la realtà -vai in missione con Lumir questa sera e vedi con i tuoi occhi quello che succede. Quando tornerai da questa missione deciderai cosa fare-

-e se non sono d'accordo con te cosa farai? Mi ucciderai?-

-no Addison, ti esonererò da qualunque missione ma non arriverei mai ad uccidere la mia stessa figlia- sussurrò Rinald sperando che la ragazza accettasse. Addison distolse lo sguardo ma non disse altro facendo calare un silenzio che durò per parecchi minuti.

-qual è la missione generale?- domandò allora Lumir interrompendo quel silenzio.

-processo- rispose semplicemente lui -due bambine di cinque e sette anni saranno processate domani all'alba-

-bambine?- sussurrò Addison con occhi lucidi guardando verso il padre sconvolta. Quelle due bambine avevano solo pochi anni più di suo figlio e la cosa la toccava fin troppo da vicino in quel momento.

-i genitori?- domandò invece Lumir ignorando Addison -hanno già proceduto?-

-si Lumir- confermò Rinald -mi hanno informato troppo tardi e non sono riuscito ad agire in tempo. Ho scelto voi due perché siete quelli che con i bambini ci sanno fare- aggiunse poi Rinald guardando principalmente la figlia che alzò un sopracciglio.

-le porteremo qui in salvo- disse allora Lumir -e se Addison non vuole accompagnarmi posso chiedere a Joao di...-

-Joao è caos puro e lo sai anche tu- lo bloccò Rinald -di solito ti mando con Ignatas ma lui ha ancora il polso rotto e dopo l'ultima volta è meglio che tu non vada da solo in missione- continuò l'uomo mentre Addison si faceva piccola piccola sentendosi in colpa sia per il polso di Ignatas che per aver quasi ucciso il biondo al suo fianco.

-accetto le tue condizioni papà- disse allora Addison -ma solo e soltanto perché ci sono due bambine in pericolo altrimenti ti avrei detto di no. Non so cosa abbiano fatto i genitori di male ma i figli non devono pagare per le colpe dei genitori-

-ora capisci perché Irma non ha un governo giusto?- non riuscì a non dire Lumir e Addison gli lanciò un'occhiataccia ma non disse niente: su quello purtroppo aveva ragione il biondo.

-dobbiamo agire questa sera no?-

-esatto, preparate velocemente quello che vi serve e partite-

-e mio figlio?- domandò ancora Addison -l'ho lasciato a mia cugina ma potrei tornare tardi e lui potrebbe richiedere la mia presenza- la ragazza incrociò le braccia al petto osservando attentamente il padre in cerca della rabbia che aveva visto sull'uomo una settimana prima quando aveva scoperto di Daryl.

-dirò ad Athena di prendere qualche tuo vestito con il tuo profumo. Facevo così con te quando eri più piccola e volevi tua madre- le rispose sinceramente Rinald -sono certo però che tornerete in poco tempo e che quindi non ci sarà bisogno-

-ottimo- ringhiò Addison alzandosi di colpo e uscendo velocemente così com'era entrata lasciando nuovamente Lumir e Rinald da soli.

-Lumir devi scusarla per quello che dice lei...-

-non sa davvero come stanno le cose quindi non me la prendo se dice qualcosa contro la monarchia- non lo lasciò finire il principe. -se la vedi dal suo punto di vista c'è veramente una gerarchia che schiaccia i più deboli anche se stiamo cercando di migliorare-

-non puoi controllare tutti i nobili Lumir e loro sono il problema principale- sospirò Rinald appoggiando la schiena sullo schienale della sua poltrona -ti chiedo di stare attento anche ad Addison, sa difendersi ma sono comunque preoccupato-

-la terrò fuori dai guai generale non si preoccupi- concluse quel discorso Lumir -qualche altro dettaglio per la missione?-

Rival FactionsWhere stories live. Discover now