CAPITOLO 12: Denise

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Andai a casa di Tyler, dove mi feci una rilassantissima vasca, prima di approfittare della sua gentilezza e fare uno spuntino.
Mi fermai pure a cena ed andammo al locale insieme, e come ogni santo giorno tornai a casa alle 3 di mattina.

Entrai silenziosamente e chi si sarebbe mai immaginato che anche quella sera avrei dovuto dormire nel divano? Quella volta però era Aubrey avvinghiata al petto nudo di Edward, che la teneva quasi in una stretta possessiva.
-D'accordo... buonanotte Denise.- borbottai buttandomi nello scomodo divano di pelle e venni svegliata quando il cellulare di Edward suonò.

-Sì, pronto...- lo sentii mormorare assonnato -Harry? Ma che ore sono?- a sentire pronunciare quel nome mi svegliai in un batter d'occhio -Finchè non te lo ricordano loro, perchè dovresti già pagargli la spa? Oh maddai Harry!- sbarrai gli occhi, davvero era così onesto? -Solamente per questo? Sei un idiota.- corrugai la fronte, chissà per quale strambo motivo non oppose resistenza infatti -D'accordo okay. Ora la sveglio.-

Detto ciò, andò a concludersi che alle 11 avremmo potuto andare alla spa, da cui saremmo uscite alle 19.
Ci accompagnò alla spa di periferia Edward, e si offrì volontario anche per venirci a prendere, così accettammo ed entrammo a braccetto contente.

-Uhuh!! Ho già visto di quei figaccioni!!- sbraitai battendo le mani eccitata, mentre Aubrey scosse la testa ridacchiando.

-Da cosa partiamo?-

-Chiaramente massaggi!!-

Andammo alla sala dedicata ai massaggi per la schiena, così ci spogliammo ed entrammo, pronte più che mai per rilassarci.

-Ooh, ci voleva proprio...- mormorò sull'orlo dell'estasi Aubrey, guardandomi soddisfatta -Dovremmo scommettere più volte con quei due.-

Il mio sorriso si spense -Sì... hai ragione.- girai il viso dalla parte opposta e liberai la mente da ogni problema.

-Alle gambe ci penso io.- parlò una voce nuova, che apparteneva a un moro niente male che si prese cura di coccolare le mie gambe, sotto gli occhi strabiliati della mia amica, che già si aspettava cosa sarebbe successo da lì a poco.

-Emh, scusa... si potrebbe usufruire della sauna?- gli chiesi girandomi a sedere, dopo circa 20 minuti.

-Ma certo. Venite vi ci porto io.- si offrì ed io scesi dal lettino trionfante.

-Oh no, no... io mi godo ancora un po' le sue mani.- parlò Aubrey lanciando un sorriso al massaggiatore che le coccolava la schiena.

Mentre camminavo, pianificavo come farlo cadere ai miei piedi e non mi ci volle granchè per arrivare a una conclusione.
-Eccoci.- parlò il moro indicandomi una porta in vetro opaco.

-Ti ringrazio, sei stato gentile.- affermai ghignando provocante, facendolo irrigidire visibilmente.
Ero già un gradino più su.

Aprii la porta e feci in modo che l'asciugamano che solo copriva il mio corpo si impigliasse alla maniglia, così fu facile far finta che mi fosse caduto accidentalmente e che dunque il moro, da buon galantuomo, lo raccogliesse per me.

-Oh, ti ringrazio...- glielo presi lentamente dalle mani -Ma... sei sicuro di volere che mi copra?- mi morsi le labbra, mentre vidi irrigidirsi pure quei poderosi pettorali.

-In realtà...- indugiò un po', così lo afferrai per i polsi e lo trascinai con me dentro la sauna, dove cominciai a spogliarlo.

Oramai per me era diventato quasi un hobby. Avevo una lista personale dei ragazzi con cui lo feci, con tanto di elenco di come feci e quanto tempo impiegai per assecondarli.
Era come fosse stata una sfida con me stessa, che purtroppo però, cominciavo a perdere.

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