CAPITOLO 15: Harry

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La guardavo muoversi come se ballare fosse stata la cosa più facile al mondo. E non riuscivo a credere che proprio quella bellissima, provocante, sexy e favolosa ragazza davvero fu quella ragazza che mi fece sentire fra i sette cieli. Perchè proprio io?

-Ehi bellezza. Ti va di ballare?- una ragazza mi afferrò per un braccio e mi tirò davanti a lei, ballandomi addosso.

Ero talmente in trans da ciò che stavo guardando prima che nemmeno me ne resi granchè conto, realizzai solo quando fui tirato per l'altro braccio e portato a ballare davanti a colei con cui invece sognavo di poter ballare.

-Balla con me.- mi guardò talmente provocante, che più che ballare volevo fare ben altro, ma mi accontentai.
-Che ci fai qui?- mi chiese appena fu abbastanza vicina al mio orecchio.

-Nulla. Non sapevamo che fare.-

-Davvero?-

-Forse.-

-Mm...- ghignò, portando le braccia attorno al mio collo, guardandomi dritta negli occhi -Sei sexy con la camicia bianca.- disse poi ed io sorrisi.

-Anche tu sei sexy.-

-Io lo sono sempre.- fece la finta altezzosa, per poi scoppiare a ridere.

-Sì... hai ragione.- le diedi invece corda io, così provocando il suo sguardo strabiliato quanto sorpreso.

-Non so se hai presente che faccia avevo quella mattina che ho dormito da te.- mi urlò in un orecchio, a causa della musica altissima.

-Ero talmente immerso nei tuoi occhi che non me ne sono reso conto.- le "sussurrai" all'orecchio, dopo di che mi afferrò per i fianchi tirandomi più a sè.

-Prima o poi te ne accorgerai.- disse per ultima lei, per poi impegnarsi a ballare, o forse provocarmi, chi lo sa. Ma mi piaceva un mondo.

Dopo circa due canzoni si diresse di punto in bianco al banco bar e si fermò a bere un enorme bicchiere di un drink bluastro.
La seguii con l'intento di riposare un po' il cervello, così presi le sigarette ed uscii un po' dal locale, andando nel mini giardinetto affianco all'entrata.
In realtà, sotto sotto speravo che mi seguisse e che magari mi chiedesse una sigaretta, ma non fu così.

Finito di fumare, rientrai e mi venne un attacco di panico a vederla ballare appiccicata come una calamita a Tyler. E la cosa che più mi dava noia era che lei non lo toccava, mentre lui non le mollava i fianchi e il fondoschiena. A un certo punto alzò le braccia per avvolgergliele al collo, e ovviamente lui ne approfittò per buttarsi sulle sue labbra.

Chissà che espressione avevo; avrei voluto prenderlo a pugni.

-Tranquillo amico. Se fa così con te, dovresti sapere che fa così con tutti.- apparve Byron al mio fianco, così lo guardai stranito -Ti piace?-

-Ma che dici?- lo guardai ancora più stranito.

-Dai, dì la verità. Per te stesso, non per me. Io sono gay.- si strinse nelle spalle facendomi sorridere divertito -Non mi importa di Denise.-

-Giura... non lo sembri affatto!- mi lasciai scappare, guardandolo con gli occhi sbarrati.

-E' un complimento?- Byron mi guardò storto.

-Beh, di solito i gay sono un po'... come dire... strani. Tu sei normale, ed è questo il bello.-

-Allora lo prendo come un complimento.- fece il finto altezzoso, esattamente come faceva solitamente Denise -Ma non mi hai ancora risposto.-

-No... ci sono andato a letto, ma non mi piace.-

"Bravo Harry. Ti ha appena confessato di essere gay per specificare che non gli interessa di cosa fa Denise, e tu dici una bugia del genere. Complimenti."

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