CAPITOLO 30: Harry

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Svegliarmi avvinghiato al suo petto deve essere stata una delle sensazioni più belle che io avessi mai provato; la sua pelle era qualcosa di spettacolare, morbida, liscia e profumata, escludendo inutili commenti sul suo seno invece, motivo per cui il mio viso era fra esso e la sua spalla, mentre la avvolgevo ai fianchi col braccio destro.

Quella fu la scena che vide Edward appena sveglio quando aprì silenziosamente la porta per, ovviamente, curiosare.

Erano successe troppe cose in un solo giorno, tanto da non capire perchè anche quella notte finimmo sotto le coperte insieme, non ne trovavo il motivo; anche se ovviamente era una delle cose che più preferivo fare con lei, avevo paura che fosse stato solo una specie di sfogo o davvero astinenza.
Ma che davvero per lei fossi una specie di hobby?
Davvero sarebbe stata tanto spietata da giocare con me, solo quando aveva voglia di divertirsi un po'?
A vedere da come stringeva la mia mano con una sua non sembrava, e non era l'unica notte che stringeva le nostre mani nel sonno.

Quando sentii smaneggiare Edward in cucina, decisi di farmi forza ed alzarmi. Così feci, dopo essermi messo i miei boxer e scosso un po' la chioma.

-Buongiorno la mattina eh!- mi salutò subito lui strizzando un occhio e dedicandomi un sorriso enorme.

-Ma perchè... che ore sono?- bofonchiai io lasciandomi cadere nella sedia.

-Quasi le 11.30.-

-Oh merda. Sono rimasto addormentato.- avrei dovuto trovare una scusa plausibile per non essere andato a lavoro.

-Oh come mai?- mi prese palesemente in giro, ma non volli dargliela vinta.

-Me la sono scopata fino a notte fonda, contento?- sibilai infatti, guardandolo con sguardo di sfida -Alla fine ero sfatto e stanco.-

-Mm... capisco, sì, sì.-

-Mi prendi per il culo?-

-No Harry. Sono contento.- alzai le sopracciglia esterrefatto -Vi ho visti piangere entrambi nel giro di una mezza giornata, e sapere che è finita così mi fa salire il morale.- sorrisi -Che dici...?! Era amore?-

-Ci sta.- mi strinsi nelle spalle.

-Quando lo capirete?-

-Quando lo capirà...- quella volta sorrise lui, prima di alzarsi e darmi una pacca in mezzo alle spalle.

Dopo pochissimo tempo apparve invece Denise che anzi che darmi il classico buongiorno, si afflosciò sulle mie spalle e mi baciò il collo.
-Amore, ho fame...- mormorò, motivo per cui la guardai con occhi sbarrati e fronte corrugata.

-Come scusa?-

-Ho detto che ho fame... che c'è da mangiare?- addrizzò la schiena, dunque guardandomi dall'alto.

-Latte, tè, cereali...- cominciai ad elencare non dando peso a ciò che disse prima, forse era tanto addormentata da avermi scambiato per Aubrey.

Dopo aver messo a scaldare il latte mi squillò il cellulare, così risposi sotto il nome di Jace.
-Come mai non sei a lavoro?- tuonò imponente.

-Hai ragione, perdonami. Toglila pure dalla paga, ma sono rimasto addormentato oggi.- ridacchiai grattandomi la nuca, benchè non potesse vedermi.

-E come mai eh!?- fortunatamente era amicizia fra di noi, e non rapporto di lavoro, infatti la sua voce sembrò piuttosto maliziosa.

-Beh...- mi passai la mano dietro il collo stringendo i denti, chi avrebbe mai immaginato che avrebbe preso la parola Denise?

-Ehi Harry... Appoggia il telefono e torna da me...- stette lontana da me mentre la sua voce dava molto l'idea di essere davvero su di un letto ad aspettarmi, magari con un sexy completino in rete e un calice di vino in mano, fra rose rosse e cubetti di ghiaccio.

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