CAPITOLO 34: Harry

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Quando Aubrey e Denise cominciarono a sistemare la cucina in cui avevamo cenato, decisi di andare da Edward per appunto parlargli dell'accaduto.
Cominciai a prepararmi ed un attimo prima che potessi chiamarla, mi chiamò Denise -Vai da Edward?- mi chiese affacciandosi dalla cucina.
Come risposta annuii solamente -Bene. Dagli un pugno anche da parte mia.- sbottò lei altezzosa.

-Denise... ho solo intenzione di fargli cambiare idea, non fargliela pagare.-

-E allora? E' uno stronzo!-

-Ma è anche il mio migliore amico! Ciao!-

-Resta a dormire là stasera.- disse invece lei, motivo per cui mi paralizzai.

-Sei incazzata anche con me adesso?- la guardai sbalordito e pure un po' preoccupato.

-Dovrei?- scossi velocemente la testa -Voglio starle accanto.- annuii d'accordo, per poi sorridere e salutarla con un gesto della mano.

Andai a piedi nonostante il freddo, ma con una buona sciarpa e un peso cappello me la cavai facilmente.
Ovviamente non avevo più le chiavi poichè le mie le diedi a Aubrey, così dovetti bussare. Sentii Edward scalamarsi giù da chissà cosa, prima di correre al portone ed aprirlo in uno scatto -Aub!- sbraitò con già occhi e bocca sbarrati -Ah. Harry.-

-Sì, purtroppo sono solo io.-

-Entra, ti prego.- mi fece spazio in un millesimo di secondo ed in altrettanto tempo chiuse la porta -Ho fatto una cazzata.- disse appena cominciai a spogliarmi, neanche lo stavo guardando in quel momento -L'ho trattata come se avesse lei la colpa, mentre quello che la ha sono solo io.-

-Perchè dici questo Ed?- scrollai la testa -Se proprio devo dire la verità... se non lo cercavate, è colpa di entrambi. Non di uno solo.-

-Allora è colpa soprattutto mia.-

-Perchè?- già gesticolavo.

-Perchè ho voluto io. Quando lei mi aveva esplicitamente detto che non era il momento. Sarebbe dovuto venirle il ciclo forse il giorno dopo quindi non poteva prendere la pillola. Ma io ero così sicuro di...- scrollò la testa guardandosi intorno -...cazzo, mi fa impazzire quando meno me lo aspetto, Harry!-

-L'orgasmo non si prevede caro.- lo presi in giro andando a sedermi nel divano.

-Bravo. Prendimi pure per il culo adesso, professore.- mi seguì, ma non sedendosi accanto a me.

-E' solamente la verità.- lo guardai dal basso.

-Per te è facile.- scrollò le spalle, mentre io corrugai la fronte -Con Denise non corri rischi, quindi tu hai tutte le tranquillità possibili e-

-Basta Edward!- lo fermai, ecco perchè Aubrey era triste e arrabbiata, sicuramente le disse una marea di cazzate in preda al panico -Vorrei tanto correre il rischio che corri e che hai corso tu Ed.- mi guardò dispiaciuto, serrando le labbra dopo aver deglutito -Vorrei tanto non vederla piangere davanti ad un film in cui una donna rimane accidentalmente incinta. Odio quando evita di parlarmi del passato per non ricordare. E odio più di qualsiasi altra cosa sapere che non vivrò mai quella meravigliosa sensazione che un uomo prova quando la donna che ama va da lui e gli dice felicemente "Amore, sono incinta". Ed, io non lo vivrò mai. Eppure è sempre stato uno dei sogni che ho sempre avuto, sin da quando mi misi con Hailee.- sospirò portando lo sguardo in basso, sapevo, che nonostante in quel modo stessi soffrendo io, che gli avrei fatto cambiare idea.
Sapevo che infondo era un uomo, un uomo ragionevole.
-Io non accarezzerò mai la sua panciona. Non sentirò mai i calci della creatura che porterà il mio cognome.- mi sentii prudere gli occhi, ma nonostante ciò mi feci forza e continuai -Eppure io la amo. E se il nostro destino è questo, beh così sia. Ma anzi che una malattia, un incidente, una disgrazia... un bimbo è senz'altro una felicità immensa Ed. Ma tu così non hai reso felice la donna che ami.-

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