CAPITOLO 42: Aubrey

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Nonostante le diverse, e naturali, litigate fra me e Edward, scoprii che avere un bimbo è un'occasione troppo meravigliosa.

Sapevo di dover rinunciare alle mie adorate sbronze per dargli il buon esempio.
Sapevo di dover rinunciare pure alle nostre adorate scopate in macchina o in doccia, perchè sicuramente avremmo attirato la sua attenzione.
Ma sapevo che non avrei cambiato mio figlio per nulla al mondo.

Mi innamorai di lui sin da quando lo misi al mondo sino all'ultimo momento in cui lo guardavo. Aveva i miei lineamenti ma gli occhi uguali spiccicati a quelli di Ed.
Era già alto per avere quasi due anni, infatti mi aspettavo che sarebbe sicuramente diventato pure più alto del padre.

Ma nonostante l'infuriata che successe alla notizia, Edward stravedeva per Jonathan, fra loro era amore puro, accordo e complicità, persino nel farmi gli scherzi.
Ma nonostante il mio corpo già si fosse trasformato in quello di una giovane mamma, io ero felice così come andava ora.
Avevamo ripensato a cambiare casa, dopotutto stavamo bene pure lì, considerando che comunque non era un piccolo bilocale ma un vero e proprio appartamento, magari non tanto spazioso ma era più comodo così per le pulizie e per mantenere l'ordine.

In quei due anni successero diverse cose interessanti fra Harry e Denise, come la questione della casa o l'accoppiamento del loro delizioso Samoiedo con un'altrettanta deliziosa Samoiedo, fra i cui cuccioli Denise scelse il più piccolo e minuto per tenere per sè.
Era sempre più evidente che Harry era innamorato perso di lei, le lasciava fare qualsiasi cosa volesse e non per "sottomissione", dopotutto lei non gli imponeva nulla, anzi, ma per il semplice fatto che lui sarebbe stato felice solo se anche lei lo era. Così mi diceva Edward.

Ed inoltre Edward mi disse pure che Harry aveva già comprato, in gran segreto, un meraviglioso anello a forma di rosa in puri diamanti, gli costò una fortuna, ma per la sua futura moglie era disposto a quello e altro.
-Oddio. Quindi... quindi glielo chiederà!!- sbraitai portandomi le mani alle guance.

-Sì, ma se sei un po' ragionevole, non dirai nulla a Denise.-

-Cazzo Ed. Ti sembro così tonna?- borbottai e come risposta alzò le sopracciglia serrando le labbra. -Ma vaffanculo!- gli diedi una spinta al petto facendolo ridere -Che meraviglia.- mi portai le mani al petto quella volta.

-Ora ancora non posso permettermi troppo... ma entro il terzo compleanno di Johnny ci sposiamo anche noi.- disse Edward sorridendo.

-Davvero Ed?- lo guardai sognante.

-Ovvio Aub. Io voglio sposarti. Tu no?-

-Certo che voglio, scemo!-

-Visto? In teoria l'avremmo già fatto!- scherzò lui ed io scoppiai a ridere.

Il 17 marzo io e Denise partimmo per Montrèal per i diversi affari per la sua casa di famiglia ed ovviamente andammo dai miei.

-Amore della nonna!!!- sbraitò mia mamma appena vide Jonathan che le saltò in braccio.

-Quella stupida di mia sorella dov'è?- sbottai scherzosa e rispose mio papà.

-Ultimamente è rimasta senza ragazzo ed è alla ricerca.- sbottò pure lui alzando gli occhi dal giornale -Ti trovo in forma.-

-Grazie.- sorrisi io.

-Edward?-

-Deve lavorare, non poteva accompagnarci.-

-E Denise?-

-Lei è andata direttamente alla casa, verrà fra poco.- andai a sedermi nel divano -Ci fermiamo qualche giorno, va bene?-

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