-Oh mio Dio... cazzo, sei seria?-
-Byron, pensi che scherzi su certe cose? Sai che odio gli scherzi.-
-Sì... lo so...- si drizzò meglio per potermi guardare in viso -Non avrei mai immaginato che-
-Non portare dispiacere per me. Se Dio ha voluto riservarmi queste sciagure significa qualcosa, no?- sorrisi, benchè di amarezza -Forse non gli sono andata a genio da subito... o forse ha riservato per me un dono meraviglioso per cui è valsa la pena perdere tutto ciò in passato.- mi strinsi nelle spalle.
-Harry...- sussurrò Byron guardandomi compiaciuto, nel frattempo il mio sorriso si spense immediatamente.
-Come?-
-Hai sentito bene Deni.-
-Spero di aver sentito male invece.-
-Perchè continui a mentire a te stessa? L'hai detto proprio tu eh. Cioè... me l'hai confessato due minuti fa che lo ami.-
-Non lo so Byron... è troppo difficile per me credere a lui. Credo a me stessa, ho capito cosa provo, ma non credo a lui.-
-Povero ragazzo.- mormorò scuotendo la testa, ma non ribattei perchè dovetti rispondere al telefono.
-Aubrey dimmi.-
-Dove sei?-
-Al parco con Byron.-
-E' passato di qua Edward.-
-Dunque?-
-Dunque... vai da Harry.-
-Col cazzo.-
-Se ci vai col cazzo o con un cavallo bianco non mi interessa, ma vai da lui.-
-Perchè dovrei?-
-Perchè nemmeno Edward riesce a farlo smettere di piangere.-
Sbarrai occhi e bocca, mi si bloccò il fiato, lo sguardo si perse nel vuoto, il telefono mi cadde d'in mano.
Mi alzai senza dire una singola parola, raccolsi il mio telefono, diedi un veloce bacio a Byron e cominciai a correre.
Arrivai a casa sua col fiatone e le ultime forze che avevo le utilizzai battendo i pugni al portone. Se avessi continuato un altro po' mi sarei pure rotta le nocche delle dita, ma nemmeno un segno di vita dentro la casa.
-No... merda...- mugolai lasciandomi cadere a terra e ad un pianto liberatorio.-Cerchi Harry?- sentii parlare una voce piuttosto anziana alle mie spalle; così mi girai di scatto, vedendo dunque la vecchiettina dalla treccia lunga e bianca guardarmi dall'alto, alla quale annuii -E' uscito di fretta non molto tempo fa. Sembrava piuttosto arrabbiato e teneva il viso verso il basso.-
-Oh Dio... la ringrazio signora!- esclamai alzandomi sorridendole.
-Sei la sua ragazza? Avete litigato?- mi guardò preoccupata ed io ammiccai un sorrisetto benchè triste.
-Abbiamo litigato sì, ma... purtroppo non sono la sua ragazza.- scossi la testa sorridendo nuovamente per poi correre fuori di fretta.
Andai ovviamente nel panico appena misi piede nel marciapiede, dove poteva essere andato?
Centro? Periferia? O... casa mia?-Merda!! Merda!!- ringhiai portandomi le mani ai capelli guardandomi intorno.
Nonostante il continuo via-vai delle persone nel marciapiede, attirò la mia attenzione una ragazza che mi stava guardando da vicino al lampione all'angolo della strada; purtroppo la conoscevo pure bene, solo grazie a Facebook, ma ormai sapevo riconoscere Hailee se l'avessi vista in giro.
La guardai per diversi istanti, quando poi finalmente mi svegliai ed afferrai il mio cellulare inoltrando la chiamata a Harry.
Tentar non nuoce.
Ma ovviamente rispose la segreteria, così chiamai Edward.
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❇ My Temporary Fix ❇
FanfictionNon sono un'istruttrice, non insegno ma vengo pagata. Non lo faccio per dovere, ma per piacere. Sinceramente nemmeno capisco perchè sono finita in questo giro, ma non ho intenzione di tirarmi indietro. In tanti mi chiamano "La mia bambola", altri si...