CAPITOLO 37: Harry

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Mi sembrava incredibilmente impossibile.
Credevo che con me fosse cambiata, che davvero mi amasse e che davvero esistessi solo io per lei. Ma non fu così.

In verità mi dispiacque vederla cadere per terra di peso per colpa mia, siccome nemmeno riuscii ad evitare che fosse successo, ma avevo talmente tanta rabbia in corpo, che avrei voluto spaccare qualsiasi cosa.
Denise continuava a piangere, reggendosi una caviglia con le mani impregnate di sangue, mentre io la guardavo dall'alto col fiatone.

-Harry... ti prego... fammi spiegare...- mormorò poi fra un singhiozzo e l'altro, ma anzi che lasciarla ragionevolmente parlare, la guardai con riluttanza per poi accucciarmi alla sua altezza per potermi mettere a cavalcioni su di lei.
Adesso veniva a me da piangere.

-Io ti amo...- mormorai mollando finalmente lo sguardo incazzato.

-Anch'io ti amo Harry! E' per questo che io non volevo farlo!! Non volevo!!- sbraitò lei cercando di evitare di toccarmi con le mani, ma visto che tentò di avvicinarsi a me, spostai il viso guardando di lato -Credimi... ti prego...-
Scossi la testa, cercando di non piangere, per poi fiondarmi sul suo collo, di cui cominciai a succhiare una parte di quella dolcissima pelle.
-Harry... Harry... ti prego, fa.facciamo l'amore. Adesso.- ansimò, dopo essersi pulita le mani nella maglia, per poterle portare alle mie spalle.

-No.- mi staccai dal suo collo e mi alzai in ginocchio -Non lo farai più con me, Denise.- infine mi alzai in piedi e la guardai dall'alto, così vedendo come riscoppiò a piangere dalla disperazione e provò a rialzarsi ma non riuscì.

-Harry!!- urlò da dietro di me, prima che potessi aprire la porta -Tu sei l'unico che io abbia amato in tutta la mia vita. Almeno in questo... credimi.- disse lentamente, prima di lasciarmi uscire.

Da chi andai se non da Edward. Suonai il citofono ed aspettai che mi avessero aperto col viso verso il basso.
-Harry!!- sbraitò appena mi vide, ma il suo tono cambiò in un battito di ciglio -Amico, per.perchè piangi?- in contemporanea a quelle parole sentii nell'altra stanza Aubrey allarmata, per poi cominciare a correre verso l'uscita, scontrandosi con Edward impreparata.

-Ah Harry.- mi guardò già infuriata -Bravo.- mi spinse con forza, prima di dirigersi all'uscita, trascurando i richiami di Edward.

-Ma che cazzo è successo Harry?- sbraitò Edward già innervosito.

-Ho lasciato Denise.-

-Cosaa??- Edward sbarrò occhi e bocca.

-Cornuto anche con lei.- mi limitai a dire, così la sua espressione cambiò.

Entrammo e spiegai cosa successe per filo e per segno e più parlavo, più mi sentivo in colpa. Mentre gli parlavo al suo fianco nel divano, le sue mani erano sempre più verso le mie.

-Harry... smettila di dire cazzate e vai da lei.-

-Non ci penso nemmeno. Quella stronza non ci ha pensato due volte ad andare con un altro anzi che aggiustare il casino fra di noi.-

-Nemmeno le hai fatto spiegare però, Harry.-

-Cosa dovrebbe spiegarmi eh?! Come ci sia finita? Quanto le sia piaciuto? Eh, Ed? Spero tu non proverai mai la sensazione di essere cornuto per l'ennesima volta, fa altamente schifo, credimi.-

-Devi lasciarle spiegare come ci è finita.- disse lui, soffermandosi ovviamente sul "come".

-Non voglio saperlo.-

-Allora volevi lasciarla già da prima e ti serviva solo un alibi.-

-Io la amo!- involontariamente ed inconsciamente riscoppiai a piangere -Io voglio sposarla, e se lei avesse potuto avrei anche desiderato un figlio da lei per quanto la amo!-

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