CAPITOLO 33: Aubrey

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Fu davvero una bella idea quella di cominciare a convivere, con Edward mi trovavo benissimo e si dimostrò essere un ragazzo davvero adorabile e indipendente. A volte si addormentava nel divano con la birra ancora in mano oppure trovavo la maionese fra le mie matite per gli occhi, ma nonostante ciò vivere con lui era sempre una novità al giorno.
Nonostante avessi sempre riconosciuto di essere sbadata, trovammo diversi compromessi per far sì che la casa non diventasse un macello, e così fu.

Non sapevo che vivere con un ragazzo fosse così facile, e non sapevo nemmeno che avrei sentito così tanto la mancanza di Denise.
Chissà se lei provava lo stesso, anche se senza dubbio con Harry si trovava più che bene.

Come già detto, ogni giorno era una novità, ma non mi sarei mai aspettata che avrei avuto la più grande sorpresa di tutte.
-Oh cazzo.- borbottai lasciandomi cadere le spalle.

-Che c'è cucciola?- sentii Edward dalla sala.

-Nulla, nulla.- risposi io.

"Mi resta solo mezzo pacco di assorbenti, mi tocca andare a comprarli." pensai sbuffando, dunque uscii ed andai in cucina dove tenevo solitamente il portafogli e vari fogli per la lista e gli scontrini.
Incrociai il calendario, che come se mi avesse chiamata, mi fece fermare a leggere quella lista di numeri.
-Ma...- corrugai la fronte ed andai a controllare il mio asterisco del mese scorso.

Feci dunque qualche calcolo, e nonostante lo feci per ben tre volte, realizzai che il mio caro migliore amico ciclo era in ritardo di tre settimane.

-Oh merda.- mi lasciai cadere le spalle di nuovo, così decisi di andare dal dottore dato che non mi era mai stato in ritardo.

Cominciai a prepararmi, cosa che ovviamente non passò inosservata a Ed -Dove vai Aub?- mi chiese appena presi la borsa.

-Dal dottore. Il mio ciclo è in ritardo.-

-Vengo con te.- tempo di dirlo già era in piedi e con le scarpe -Su. Andiamo!- sbraitò appena notò che lo stavo guardando stranita.

-Perchè questa agitazione?-

-Così. Andiamo, dai.- il suo tono si calmò magicamente.

Arrivati dal dottore spiegai la situazione, e su suo consiglio feci un'ecografia. Edward era seduto al mio fianco e batteva il piede a terra nervosamente sospirando ad ogni battito di ciglio.

-Lei è il fidanzato?- chiese poi il dottore dopo diversi giri sulla mia pancia.
Edward annuì frettolosamente, prima che il dottore sorrise -Bene. Congratulazioni.- Edward sbiancò -Diventerete genitori.-

-Cosa??!- sbraitò poi sbarrando occhi e bocca -C.c.cioè. è. è. i.incinta?- balbettò strizzando gli occhi incredulo.

-Beh sì. Sembrerebbe di non molte settimane. Forse attorno alle tre.-

Mi sentii talmente tanto felice da voler abbracciare quell'angelo annunziante, ma vedere la faccia sconvolta di Edward mi fece ribaltare tutto.

-La.la ringrazio.- disse prima di uscire, stringendo la mano del dottore.

Non mi parlò finchè non fummo a casa, e forse capii pure il perchè. Entrai prima io, e quando chiuse la porta alle sue spalle, rimase con le mani sulla maniglia, la schiena contro il legno e il viso verso il basso.

-Non dici nulla...- mormorai dispiaciuta. A quanto sembrava non era contento.

-Perchè non hai preso la pillola Aubrey?- quasi ringhiò, senza neanche guardarmi negli occhi.

-Me ne sono proprio dimenticata Ed... di solito usi il-

-Aubrey come cazzo hai fatto a dimenticarti una cazzo di pillola anticoncezionale?- sbraitò alzando la testa in uno scatto -Mi pare ovvio che se tu non la prenda hai miliardi di possibilità di rimanerci, non è così?!- fece un passo avanti smaneggiando.

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