CAPITOLO 10: Denise

896 15 1
                                    


Spostai lo sguardo su di lui, mentre inspiravo dal mio tabacco rollato ed alzai le sopracciglia.
Gesto ben capito da lui che sorrise divertito.

-So che ti da noia, Denise...- ridacchiò poi, così mi girai definitivamente e lo guardai stranita.

-Cosa di preciso?- in realtà non l'avevo capito neppure io.

-Essere guardata a fondo.- rispose prontamente, causando il mio sguardo stranito -So che ti da noia...-

-Non è niente vero. Sapessi in quanti mi guardano, eppure mi fa piacere.- sbottai acida, sputando fuori il fumo -Vuol dire che piaccio.-

-Sì, ma non nel modo in cui lo faccio io.- sbarrai gli occhi e sentii chiaramente come le mie guance andarono a fuoco.

-Perchè... come mi guardi tu da essere diverso dagli altri?- lo sfidai, ma ovviamente lui ghignò.

-Beh, sono più che sicuro che gli altri ragionino come portarti a letto sbranandoti con gli occhi...- si alzò e si diresse figosamente verso di me, costringendomi ad alzare il viso per poterlo guardare negli occhi -...io già lo stavo facendo.- concluse sorridendo, mentre io roteai gli occhi al cielo.

-Cosa ti fa credere che riandremo a letto?- lo sfidai ancora una volta.

-Il modo in cui mi guardi... anche tu.- perchè riusciva a vincere sempre?

-Io non ti guardo in quel modo maniacale.- sibilai io, così facendolo scoppiare a ridere.

-Mi dai del maniaco?- schiacciai la sigaretta nel vaso apposito e rientrai -Dai, rispondi!!-

-Già sai la risposta.- sbottai dalla sala, mentre mi dirigevo alla camera per vestirmi.

Harry irruppe in camera nel preciso momento in cui mi stavo mettendo gli slip -Oddio, scusa!- sbraitò subito, richiudendo immediatamente la porta.

-Umh... come se non mi avessi già vista...- mormorai uscendo dalla camera, dopo aver preso il primo vestito a tiro.
Andai verso la cucina infilandomelo, e mentre lui mi seguiva con gli occhi, cominciai a ragionare su cosa cucinare per pranzo.
-Vuoi fermarti a pranzo?- gli chiesi girandomi, così lui alzò lo sguardo sui miei occhi con la lentezza di una lumaca.

-Non saprei... dipende da Edward.- rispose lui.

-Okay. Ti fermi a pranzo.- tirai a delle conclusioni, dato che non ci voleva un genio ad immaginare che stavano facendo quei due.

-Pensi che si siano messi insieme?- mi chiese appena misi al fuoco la pasta.

-Non so.- mi lasciai cadere a peso morto sulla sedia di fronte a lui -Non so nemmeno se ne sarei felice.- mi lasciai scappare, lasciando che il mio sguardo si perdesse nel vuoto, pur sapendo che il curiosone avrebbe chiesto spiegazioni.

-Non lo saresti per paura... o per gelosia...?- non mi chiese stranamente solo il perchè, era più intelligente di quello che mi aspettavo.

-Paura.- risposi io sillabicamente, causando il suo sguardo dispiaciuto.

-Denise...- mormorò, così riuscii ad alzare lo sguardo per vedere perchè avesse quel tono -...sarei pronto a scommettere che ti è successo qualcosa tempo fa...- okay, era molto più intelligente di quello che mi aspettavo -Non mi spiego perchè sei così scontrosa e diffidente.- continuò sporgendosi leggermente verso di me e appoggiando le mani sul tavolo, come se cercasse le mie.

Il fiato tremò, il cuore cominciò a battere all'impazzata e deglutii nervosa -Non sono cazzi tuoi!- sibilai sbattendo i palmi delle mani sul tavolo.

❇ My Temporary Fix ❇Où les histoires vivent. Découvrez maintenant