CAPITOLO 26: Denise

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Era piuttosto impossibile per me riuscire a credere a ciò che disse.
Così sinceramente e dolcemente da farmi capire che anche io mi stavo innamorando sempre di più.

"Voglio? Non voglio? Lo bacio? Lo abbraccio? Sto zitta? Che faccio?"

Inutile dire che andai nel panico.

-Ehi Deni.- ridacchiò lui strizzando gli occhi -Non importa che ti fai prendere dall'ansia, mica ti ho chiesto di sposarmi eh!- rise lui, così ridacchiai anche io, adesso consapevole di aver fatto una madornale figura di merda.

"Non me lo chiederai?" pensai dentro di me, o meglio uno dei miei tanti alter-ego pensò dentro me.

-Harry...- riuscii a mugolare, dannandomi per la mia testardaggine -...dammi tempo.- mormorai e lui sorrise accarezzandomi una guancia delicato.

-Aspetterò tutto il tempo che ti serve piccola...- rispose lui, motivo per cui salii un gradino più in alto della mia lunga scala per raggiungere il mio ambitissimo obiettivo.

"-Ehi piccola... quanto mi costeresti?-"
"-Sei una bomba piccola...-"
"-Piccola mia... cosa sei...-"

Quelle erano le parole che mi volarono alla mente in un fulmineo flash-back, e poi le sue.
Era letteralmente ineguagliabile sotto ogni punto di vista.

E così passarono altre settimane a fare nulla; anche se in realtà lavorai su altre coreografie per il locale e andammo tre giorni a Montrèal, ma con colui il quale era sempre e solo nel mio cervellino bacato non successe altro, anche se lo speravo.

Ogni notte e ogni mattina mi dannavo per come fossi ostinata a non credergli, il punto era che non riuscivo nemmeno se mi impegnavo.

Così passavamo i giorni chiacchierando su Whatsapp o guardando film in streaming mangiando noccioline e bevendo birra, e mentre Edward e Aubrey diventavano sempre più affiatati tanto da sembrare due sposini, io e Harry divenimmo amici, sicuramente il primo passo mancante che avremmo dovuto aver fatto molto tempo prima.
Tralasciando ovviamente il fatto che per me amico non era.
E fu così che venne settembre, ancora era caldo e dunque quel giorno a Harry venne la brillante idea di andare al lago verso sera.

-Scusa se ti contraddico eh... ma non mi fiderei di fare il bagno lì.- borbottavo mentre guardavo Harry frugare nel mio cassetto per i costumi.

-Mio Dio... com'è che sono più sexy i tuoi costumi che le lingerie di Victoria's Secret?- scherzò afferrando uno smilzo due pezzi nero con delle catenelle.

-Com'è che guardi le sfilate di Victoria's Secret?- lo sfidai sedendomi alla fine del mio lettone.

-Ma... hai presente che fisico hanno quelle modelle?- strabuzzò gli occhi e mi guardò altezzoso.

-Quante volte ti ci sei masturbato?- lo sfidai ancora quindi io.

Il suo sguardo divenne subito serio accennando un sorriso -In realtà, mi piace da morire come le vestono, mi sarebbe piaciuto fare lo stilist.- si portò le mani ai fianchi guardandomi sincero, così facendomi sorridere addolcita e strabiliata.

-E perchè ti trovi a fare il panettiere?- quella volta ero curiosa.

-Perchè... eh...- ridacchiò amaramente, appoggiando il costume e sedendosi sul letto a sua volta -Ero così... con la testa fra le nuvole, che... che sono uscito davvero male dal liceo.-

-Per Hailee?- quasi sbraitai per quanto fosse surreale per me.

-Per Hailee.- sussurrò lui guardando per terra -Se c'è una cosa positiva che devo a quella ragazza è che voleva che avessi un bel fisico e allora per accontentarla cominciai palestra. Se fossi rimasto cicciottello come da ragazzo non avrei mai conquistato la dea di questo mondo.- infine mi guardò ridacchiando, facendo sorridere appena pure me, non tanto per l'immenso complimento che mi dedicò ma per ciò che disse su Hailee.

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