L'inizio della fine

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Soundtrack
"Lullaby" - Cure

* * *

- Come hai fatto a scoprire la casa? - Athena si rivolse così ad Oliver, sbucata dal nulla nell'officina.

Erano le dieci del mattino in punto e Jinkai era uscito per le sue faccende, così Athena aveva pensato di dover parlare con Oliver, soprattutto in virtù del fatto che riconosceva di stare comportandosi come una bambina viziata, cosa che non era assolutamente.

Ed eccola lì, che guardava il collega con serietà mentre se ne stava poggiata alla grande porta in legno aperta.
Oliver, che stava sistemando un vecchio motore quella mattina, si fermò dal suo lavoro e la fissò; Athena lo vide sporco di olio nero, sbuffi di chiazze sulla pelle e capelli spettinati, in quel momento si ricordò che lo aveva amato.
Ed ora non più?

- Ti ho seguita...una volta...- le rispose, immobile, con il timore che potesse scappare ancora.

- Perché? - gli chiese la rossa, senza muovere un muscolo.

- Perché...- fece lui, abbozzando un sorriso strano. - Non lo so nemmeno io, Athe. -

Athena sospirò ed entrò nell'officina, dove stagnava un forte odore di ferro, ed ovviamente di oli motore.
Si guardò un momento attorno riconoscendo l'ordine che vi regnava; Oliver era davvero un esperto di meccanica e ricordava come li faceva uscire pazzi a Boston, con tutte le cianfrusaglie sporche che si portava in casa di tanto in tanto.
Le sembrò passata una vita.

- Mi sto scervellando da giorni ma non riesco a trovare un motivo valido per continuare questa dannata missione, Oli...ricordamelo tu, se ci riesci. - gli disse allora tornando a guardarlo.

Oliver poggiò il cacciavite che teneva in mano sul ripiano da lavoro, si tolse i guanti e lasciò anche quelli là sopra, si passò una mano tra i capelli per riavviarli all'indietro e si girò verso di lei guardandola serio.

- Sei innamorata di lui? - le chiese invece di rispondere alla sua richiesta.

- Forse sì...- ammise Athena semplicemente, tanto ormai cosa aveva da perdere? - Ma hai visto com'è Jinkai, no? Ti sembra un sanguinario? Ti sembra un folle omicida? -

- No...ma é logico che qui, in casa sua che é un ambiente tranquillo, sia sereno, Athe! Fuori di qui non sappiamo come agisce. - disse lui, e si poggiò con il fondoschiena al bordo del ripiano.

Dopo qualche attimo, Athena gli rispose con tristezza.
- Jinkai é un uomo buono, e su questo potrei mettere la mano sul fuoco...lui mi ha confessato di essere uno Yakuza molto tempo fa in realtà, e vuoi sapere come l'ho presa? Come se mi avesse rivelato di fare un qualsiasi altro lavoro!
Non ho mai avuto paura di lui, mai, mi ha sempre trattata con i guanti e con rispetto, mi dà tutto ciò che una donna può desiderare da un uomo...ed io sono terrorizzata al pensiero di perderlo e fargli male! Sto sbagliando? Secondo te sì, altrimenti non saresti qui...ma non mi sento di star sbagliando niente, mi spiace...-

Oliver non rispose sulle prime, la sua anima tesa ad assorbire il colpo della brutale confessione di colei che voleva accanto a sé.

- Cosa mi vuoi dire, Athe? - le chiese poi con cautela. - Vuoi lasciare? Vuoi vivere la tua vita accanto ad un mafioso? -

- Sì! - esclamò la rossa ad alta voce, esasperata. - Sì, dannazione! E non mi sento minimamente in colpa! -

- Tu non ragioni! - esclamò anche lui, balzando con uno scatto verso di lei ed afferrandole le braccia. - Dov'è la mia Athena? Quella che farebbe tutto ciò che é in suo potere per incastrare i criminali? Cosa diavolo ti é successo?! -

Yakuza AffairsWhere stories live. Discover now