Trappole e ricatti

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Soundtrack
"You'll follow me down" - Skunk Anansie

* * *

Due settimane dopo, finalmente le feste erano finite e si poteva tornare ad una tranquilla normalità, inoltre Jinkai si era perfettamente ristabilito e la ferita era quasi scomparsa, cosa che gli permetteva di tornare operativo sul lavoro e riprendere le attività lasciate in sospeso durante la convalescenza.

Athena gli aveva salvato la vita, obbligata da lui certo, ma era stata brava nel duro compito che le aveva inflitto, aveva messo a sua disposizione tutta la conoscenza di cui era dotata e non si era lasciata piegare dal panico, proprio come una vera professionista.
Jinkai la amava, se possibile, ancora di più per questo.

Ma Jinkai la amava qualsiasi atteggiamento assumesse, qualsiasi cosa dicesse, se rideva o se si arrabbiava, se si offendeva o se si esaltava per una sciocchezza come una tenera bimba curiosa, e tre giorni prima lo aveva stupito chiedendogli di recarsi con lei alla clinica per conoscere la sua più cara amica, l'unica che le era rimasta, Ursula.

Jinkai non credeva necessario presentarsi alla donna di cui aveva provveduto a pagare le cure per un anno intero e oltre, ma aveva capito che Athena aveva piacere a fargliela conoscere, aveva piacere a farlo entrare nel suo mondo reale, e presentargli Ursula che per lei era importante, parte fondamentale della sua vita, equivaleva a farlo entrare in famiglia.

Ne era stato felice, finalmente era con lui libera da ogni costrizione e libera di mostrarsi per ciò che era, così aveva accettato ed avevano programmato di recarsi proprio quel giorno alla clinica, dove erano appena arrivati.

- Sei certa che la tua amica desideri vedermi, Athena? - le chiese prima di varcare il portone di ingresso della struttura.

- Ma sì! É stata lei a chiedermelo, ed a me fa piacere che voi due possiate familiarizzare, così se Ula vorrà venire a casa, quando si rimetterà, potrà farlo...vero, Jin? - disse Athena, quasi sfidandolo a dirle di no con uno sguardo stretto a fessura.

Jinkai alzò le mani in segno di resa e le sorrise, divertito.
- Certo. Lungi da me vietarti qualcosa, Athena-san. - rispose, ottenendo la sua aria trionfale e ridendo divertito.
Era speciale, e la amava da morire.

Finalmente entrarono nella clinica venendo accolti dal chiacchiericcio dei presenti, pazienti e familiari che passeggiavano piano lungo i corridoi, infermieri e dottori che correvano di qua e di là con il loro atteggiamento costantemente frenetico, e dal calore dei termosifoni interni che rendevano l'ambiente accogliente.

La clinica era moderna, arredata con classe e dotata di apparecchiature all'avanguardia e personale specializzato, per questo Jinkai l'aveva scelta quando i dottori dell'ospedale gli avevano riferito che Ursula era pronta al recupero post coma, perché era la migliore del Paese.

Dentro non si respirava la classica aria di ospedale che si respirava in ogni altra struttura, ma pareva più che altro una grandissima casa atta ad ospitare interi nuclei familiari e farli vivere in comodità, finché il paziente non avesse recuperato appieno le funzioni motoree e tornare così alla propria dimora.
Era costosa certo, parecchio costosa, ma a Jinkai non importava, lui di soldi ne aveva da buttare.

Seguì Athena fino ad una porta sul fondo del corridoio a destra e la vide entrare nella stanza con un sorriso aperto, felice.
- Ula, ho una sorpresa per te! - disse ad alta voce in inglese, allegra.

- Che sorpresa, Athe? Mi farai scappare da qui in gran segreto? - Jinkai sentì per la prima volta la voce squillante di Ursula, e la frase che disse ad Athena lo fece sorridere.

Athena che rise e lo afferrò per la manica della giacca per farlo entrare, giacché era rimasto dietro il muro accanto alla porta.
- Ta da! - esclamò gaia, prendendolo a braccetto. - Vediamo se indovini chi é! -

Yakuza AffairsWhere stories live. Discover now