Partenze 2.0

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Soundtrack
"Gehenna" - Slipknot

* * *

- Ora sistemeremo i conti, Athe...e non verrà nessun Takeshi a salvarti. Oh, ho atteso una vita questo momento...finalmente mi riprenderò ciò che é mio. -

Dopo aver sentito quelle parole, Athena fu pervasa dal terrore.
Dopo aver visto la luce sadica negli occhi di Oliver, fu attraversata dal gelo.
Dopo aver capito cosa intendeva farle, cercò di difendersi come poteva dal forte peso che esercitava su di lei.

Cominciò a divincolarsi sotto di lui e tentò a più riprese di mordergli la mano che le chiudeva la bocca, ma invano, la forza che Oliver stava tirando fuori era troppo per lei.
E più si divincolava più lui sembrava gradire; rideva, sogghignava, e la prova della sua eccitazione la sentì chiaramente sul proprio bacino.

Si disperò quando capì che non poteva niente contro di lui, che a nulla sarebbe valso tentare di sfuggire alla sua presa, ed allora gli occhi le si riempirono di lacrime mentre li puntava sul soffitto della sua camera.

Quando Oliver cominciò ad abbassarle i pantaloni del pigiama, essendo così costretto a togliere la mano che stava sulla sua bocca, Athena ne approfittò per urlare con tutto il fiato che aveva in gola e richiamare così Takeshi, sicura che lui sarebbe accorso in suo aiuto.

- Zitta, ti ho detto! - subito Oliver comprese l'imprudenza commessa e le tappò nuovamente la bocca rimanendo in ascolto di un qualsiasi segno dall'esterno della stanza.

Si rilassò quando non sembrò udire niente da fuori e tornò a dedicare la sua attenzione ad Athena; si disse che non ce l'avrebbe mai fatta ad ottenere ciò che voleva se non appena mollava o la sua bocca o le sue mani lei si dimenava o urlava, così pensò bene di colpirla con forza per tramortirla, non del tutto ma il necessario affinché stesse buona e gli permettesse di prendersi il suo corpo.

- Mi hai costretto a questo, Athena...non volevo proprio arrivare a tanto ma, a questo punto, é necessario. - sibilò sinistro, ed un attimo dopo calò il pugno sul suo viso.

Athena, che continuava invano a mugugnare contro la sua mano nella speranza che Takeshi udisse i suoi lamenti, si vide piombare addosso quel pugno ed il suo viso fu sbattuto sul lato destro con forza; un tremendo dolore si propagò su tutto il lato del volto colpito, un dolore così lancinante che sembrò esploderle la testa, vide tutto nero e le sue energie parvero abbandonarla di colpo.

Oliver subito approfittò di quel suo abbandono per abbassarle in fretta i pantaloni del pigiama e lo slip, ma non fece in tempo a smuovere gli indumenti di un centimetro che si sentì afferrato da dietro e scaraventato malamente sul pavimento in meno di tre secondi.

Takeshi, che aveva sentito chiaramente il richiamo di Athena nonostante avesse il sonno pesante ed era accorso subito dopo aver preso il suo coltello dalla tasca dei pantaloni, calò su di lui con una violenza micidiale e cominciò a tempestarlo di brutali pugni a non finire.
- Ti avevo avvertito, pezzo di merda! Ti avevo detto che non dovevi osare metterle un dito addosso! - ringhiò, letteralmente furioso.

Lo colpì due, quattro, sette volte sempre sullo stesso punto del viso, dritto sul suo naso ormai ridotto ad un pezzo di carne rotto e sanguinante; ma quando Athena gemette e pronunciò il suo nome, appena in tempo per evitargli di ucciderlo a sangue freddo, Takeshi si risvegliò dalla nebbia omicida in cui lo aveva chiuso la sua ira quando aveva visto Oliver in procinto di violentarla.

Mollò la presa sul castano e gli sputò addosso, schifato, prima di alzarsi da lui e raggiungere la rossa sul letto.
- Thena...cosa ti ha fatto? - le chiese sollecito, premuroso.

Yakuza AffairsOù les histoires vivent. Découvrez maintenant