Verità svelate

95 3 0
                                    

Soundtrack
"Butterflies and Hurricanes" - Muse

* * *

Athena rientrò a casa alle due di notte passate, anzi, quasi le tre.
Senza nemmeno togliersi le scarpe come da usanza, attraversò di corsa l'abitazione diretta verso la camera personale di Tanaka; bussò impaziente alla porta chiusa ed attese, qualche minuto dopo un assonnato Tanaka aprì rivolgendole uno sguardo così sbalordito da non sembrare nemmeno più lui.

- Ma...Athena, cosa ci fai alla mia porta a quest'ora tarda? - esordì sconvolto.

- Hanno arrestato Jinkai, Tanaka-sensei! - esclamò a bassa voce la rossa, piena di angoscia ma determinata a riportarlo a casa quanto prima.

Tanaka rimase di sasso e la guardò con ancora più sconvolgimento.
- Quando? E per quale motivo? -

- Poco fa, ma non ne so niente...Jin mi ha chiesto di riferire a voi ed agli altri, ma intendo andare al commissariato immediatamente! - rispose Athena in un sussurro.

- Fatti accompagnare da Joe e Kakashi, io vi raggiungerò appena sarò pronto. - annuì l'uomo, quindi le mise una mano sulla schiena e la esortò dolcemente ad avviarsi.

Athena corse ai piani superiori dove si trovavano le stanze per gli uomini di Jinkai, sapeva bene in quali camere trovare le due persone che le servivano ma doveva stare attenta a non farsi sentire da Oliver.
Non aveva nessuna intenzione di fargli sapere che Jinkai era stato arrestato, né di coinvolgerlo in quella storia.

Bussò piano alla porta di Kakashi e quando lui le aprì fissandola stranito, subito stoppò le sue possibili esclamazioni parlandogli all'orecchio di ciò che era accaduto, gli intimò di avvisare l'altro, Joe, e di scendere immediatamente in giardino, dove li avrebbe attesi fuori dai cancelli direttamente sull'auto.

Joe, che aveva scelto quel nomignolo occidentale per pavoneggiarsi con i compagni di clan, e Kakashi, erano principalmente coloro che facevano la guardia personale al boss, ed erano proprio coloro che Athena aveva conosciuto la prima sera in cui Jinkai l'aveva chiesta a Madama, quindi erano le persone giuste da portarsi al commissariato.

Li attese come detto sull'auto, i due non si fecero attendere molto e, come la raggiunsero, salirono sulla Berlina ed Athena partì lentamente adocchiando la casa, temendo che Oliver potesse accorgersi di qualcosa nel vederli partire nel cuore della notte.
In fondo alla strada, finalmente poté schiacciare l'acceleratore e sospirò rilasciando la tensione.

Spiegò ai due come si erano svolti i fatti sotto le loro insistenti domande, ma non poteva proprio dire i motivi dell'arresto perché ne era all'oscuro lei stessa.
Si augurò soltanto che non fosse opera di Oliver o degli altri due colleghi, altrimenti sarebbe stata la fine per loro, e per sé stessa anche.

Finalmente i tre giunsero al commissariato, Athena aveva finto di seguire le indicazioni di Kakashi quando in realtà sapeva bene dove recarsi, lasciò l'auto nell'apposito stallo ed uscì dirigendosi verso le porte del comando di polizia.
Con Joe e Kakashi qualche passo più indietro, sembrava lei la boss in quel momento, con la sua andatura sicura e l'espressione determinata, e con due gorilla a protezione nientemeno.

Entrò a passo di marcia in un grande salone, c'erano una decina di postazioni divise da plexiglass trasparente con altrettanti agenti al lavoro, c'erano alcuni tizi in manette dall'aria sbandata che se ne stavano seduti su file di sedie rosse disposte davanti al muro a destra, c'era abbastanza silenzio ma il rumore ritmico dei tasti di una tastiera disturbava quel silenzio, e l'inconfondibile voce gracchiante della radio in dotazione alle forze dell'ordine che strideva contro i timpani.

Yakuza AffairsWhere stories live. Discover now