La vendetta del boss

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Soundtrack
"Vendetta" - Slipknot

* * *

Jinkai uscì dalla camera del motel a notte fonda, sfinito come solo Athena poteva lasciarlo, dopo un'intensa sessione di dialogo ed un'altrettanto intensa quanto travolgente sessione infuocata tra le lenzuola con lei.
Alla fine non le aveva detto niente, di nuovo.

Tornò a casa con un diavolo per capello e una rabbia furiosa nel cuore che chiedeva di essere placata, e non esisteva altro metodo per farlo se non cercare la fonte di tale rabbia e chiudere quella faccenda una volta per tutte.

- Tanaka! - urlò alla porta dell'anziano quando la raggiunse, bussando senza alcun tatto.

Il povero Tanaka gli aprì la porta in veste da camera e lo sguardo stanco, pieno di sonno interrotto.
- Ma si può sapere che hai da sbraitare a quest'ora della notte?! - lo apostrofò.

- Raggiungimi subito in sala relax, dobbiamo parlare di alcune faccende, ora! - ordinò lui, sbrigativo e burbero, dirigendosi poi verso dove gli aveva detto.

Nel frattempo chiamò Takeshi.
- Torna subito in sede, abbiamo qualcosa di cui discutere. - gli ordinò, chiudendo subito dopo la chiamata.

Dopo, svegliò praticamente l'intera casa comunicando un'urgente riunione non appena fosse arrivato Takeshi, che giunse quasi un'ora dopo la convocazione giacché la casa dei suoi genitori distava parecchio dalla villa.
Quando furono quasi tutti presenti nella grande sala relax, Jinkai li fissò duramente uno ad uno, facendo nascere nei suoi uomini il timore di aver fatto qualcosa di sbagliato e di essere lì per una strigliata.

- Prima di tutto, Takeshi...per quale cazzo di motivo non mi hai detto ciò che é successo a Boston? Ti ho mandato là apposta e non mi dici niente?! - iniziò il boss, glaciale come poche volte e letteralmente furioso.

Il povero Takeshi sussultò appena e chinò lo sguardo con mortificazione, capì che doveva averlo saputo da Athena comunque.
- Mi spiace, Kenzo-senpai, ma Athena mi ha fatto promettere di non dirvelo. - rispose, sincero.

- Quella testarda! - sbottò Jinkai, sbuffando. - Va bene, va bene...lasciamo stare...-

Si stropicciò gli occhi con le dita di una mano, poi indicò a Tanaka di avvicinarsi.
- Athena ha subito un tentativo di violenza da quel bastardo di Jennings...secondo te, cosa dovrei fare? - gli disse a bassa voce quando gli fu accanto.

L'uomo sgranò gli occhi e si portò una mano sulla bocca, sconvolto.
- Che cosa ha fatto?! -

- Quello che ti ho detto, Tanaka, non infierire! Piuttosto, dimmi cosa faresti al posto mio ora. -

- Io...certamente gli darei una bella lezione, ecco! - gli disse con sicurezza, arrabbiato.

- E? Tutto qui?! - fece Jinkai, accigliandosi.

- So dove vuoi andare a parare, Jinkai, so che vorresti ucciderlo con le tue mani...ma se lei non te lo voleva dire un motivo c'è, non credi? -

- L'unico motivo é che é una gran cocciuta! - sibilò il boss, sempre più inferocito ogni minuto che passava.

- Esattamente come te, mio caro! - esclamò l'anziano a bassa voce, puntandogli un dito contro il petto. - Chi é che continua a dirle bugie? -

- Ancora con questa storia, Tanaka?! Sai benissimo che non é il momento per pensare a certe cose, così come sai molto bene il pericolo che potrebbe correre se...faccio come vuoi tu. - mormorò lui a denti stretti. - Tempo al tempo, Tanaka...tempo al tempo. -

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