Essere diversi

49 1 0
                                    

Soundtrack
"Whole Lotta Love" - Led Zeppelin

* * *

Pioveva, di nuovo.
Non un temporale come quello che si era scatenato quella sera ormai archiviata e facente parte del passato, ma una pioggia fine, sottile, una dolce e delicata pioggerellina gentile.

L'odore dell'erba bagnata.

Athena inspirò a pieni polmoni quel profumo della natura, un profumo penetrante che ripuliva il suo interno dal puzzo rancido di pesce avariato e morte respirato nel vecchio mercato fino a poco prima.

L'odore della morte.

Impressionante?
Macabro?
Spaventoso?
No; eccitante, esaltante, lussurioso.
E questo le faceva paura.

- Thena...- la voce preoccupata di Takeshi le giunse da dietro.
Athena non si voltò, rimase sulla porta-finestra aperta che dava sul piccolo giardino della sua nuova casa ad ammirare la bella pioggerellina ed a respirare il suo fragrante profumo.

- Thena...- sussurrò piano, con la mente rivolta ai pensieri. - Sai che l'unica persona al mondo ad usare questo diminutivo era mio padre? -

Takeshi non rispose e continuò a guardarla dalla porta-finestra, non sapeva come approcciarsi a lei in una serata tanto bizzarra.

- Se ti dicessi che sono felice che sia ormai morto, penseresti di me che sono senza cuore, Keshi? - gli chiese assorta sentendo il suo silenzio, il viso leggermente all'insù ad osservare le gocce d'acqua che formavano tanti rivoli mentre scivolavano dalla tettoia.

Takeshi la affiancò, le mani nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo teso sul suo profilo.
- Andiamo, Thena, stai parlando con me! - le disse in tono scherzoso, poi si accese una sigaretta. - Ne vuoi una? Ti distenderà i nervi. -

- No, grazie. - sorrise la rossa, alzando un sopracciglio nel guardarlo. - Non mi inizierai al vizio del fumo, no no! -

- Va bene, niente fumo...saké? Tequila? Scotch? Acquavite? - fece il moro, rivolgendole un sorriso birichino ad occhi stretti, per non farvi entrare il fumo.

Athena sorrise ancor di più e gli si avvicinò fino a rimanere ad una decina di centimetri da lui.
- Tra poco arriverà Jinkai...o almeno, spero che venga. -

- Capito, é un modo carino per dirmi di infilarmi in camera mia e non farmi vedere fino a domani...- annuì Takeshi, ironico, facendola sbuffare. - Finisco la sigaretta e mi dissolvo, promesso! -

- Sciocco! - ridacchiò lei, gli arruffò i capelli sempre impostati all'ultima moda e gli sembrò un ragazzino acerbo, di quelli che incontrava sull'autobus quando, da casa, si recava all'Ombra per fare la spogliarellista.

"Quanto tempo é passato da allora...chi lo avrebbe mai detto che sarebbe accaduto tutto questo!"
Si trovò a pensare, con un leggero velo di malinconia.

Infine Takeshi non fece in tempo a finirla quella sigaretta, il suono del citofono riempì il silenzio della casa interrotto soltanto dal dolce ticchettio della pioggia.
- Vado io, tranquilla...buonanotte, Thena. - le sorrise, dopo aver buttato ciò che rimaneva della sigaretta si diresse alla porta lasciandola sola nella piccola verandina senza parapetto, riparata dall'acqua grazie all'ampia tettoia in legno.

- Athena. - la voce del suo boss le giunse profonda e rilassante come sempre dopo appena qualche istante, si volse a guardarlo con serietà e si sentì attraversata da una potente ondata di calore; il suo uomo, il suo Yakuza, il suo boss, il suo unico amore, Jinkai era il centro del suo universo, lo era sempre stato.

Yakuza AffairsWhere stories live. Discover now