Rivelazioni...o quasi

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Soundtrack
"All Of My Love" - Led Zeppelin

* * *

Tokyo, 25 Marzo 2011

Ursula uscì dalla sua stanza con cautela, sostenendosi con le stampelle che da qualche tempo la aiutavano a camminare per i reparti della clinica.
Si recò con calma all'esterno dell'edificio per godere di un po' di aria fresca e scacciare la costante puzza di medicinali degli interni.

Attraversò lentamente l'ingresso e scese goffamente i gradini della scala antistante, quindi si immise sull'erba bagnata dalla pioggia del giorno prima e sorrise contenta.
Orion stava ancora al nido e per qualche ora si sarebbero occupate di lui le infermiere del secondo piano, in modo che avesse tutto il tempo di cui aveva bisogno per i suoi esercizi e, soprattutto, per rilassarsi dal difficile compito di mamma mezza invalida.

Incrociò alcuni pazienti che come lei svolgevano la fisioterapia e sorrise loro; ormai erano tutti una grande e variegata famiglia allargata, e forse, quando fosse giunto il momento di lasciare la clinica, avrebbe sentito anche la loro mancanza.

"Già...ma dove andremo io e Orion quando sarò finalmente dimessa? Tornerò a Boston per fare cosa? Dovrò cominciare a pensare al futuro, dato che tra non molto riprenderò a camminare bene..."

Si fermò su un piccolo vialetto in pietre piatte contornato da aiuole curatissime ed alberi rigogliosi, la primavera era appena cominciata e si vedevano già i primi fiori spontanei che coloravano il parco e rendevano tutto meno rigido, avrebbe voluto sedersi su una delle panchine in legno poste ai bordi del viale ma constatò che purtroppo erano tutte bagnate.

Poi, sul fondo del viale che dava all'ingresso del parco, vide camminare velocemente una donna con familiari capelli rossi, così Ursula sbatté le palpebre un paio di volte e fu certa di aver avuto un'allucinazione.
Non sentiva Athena da qualche giorno e, anche se non era certo più arrabbiata con lei per una sciocchezza simile, non credeva possibile che fosse tornata a Tokyo con sua madre bisognosa della sua vicinanza.

Eppure dovette ricredersi quando, stringendo gli occhi su quella slanciata figura vestita quasi interamente in nero, riconobbe in lei proprio la sua amica amatissima, e poco dopo Athena in carne ed ossa le fu davanti a guardarla con un sorriso commosso.

- Ula...ma guardati! Sono felice di vederti in piedi. - le disse l'amica, e si vedeva chiaramente quanto lo fosse.

- Athe...Oddio, ma sei davvero qui?! - esalò la bionda, ancora sorpresa.

Athena allora le mise le braccia attorno alla vita e la abbracciò con affetto poggiando il mento sulla sua spalla, Ursula lasciò cadere le stampelle e, grazie al sostegno della rossa, ricambiò l'abbraccio stringendola forte a sé.

- Ma quando sei tornata? -

- Ieri sera, Ula...e con me c'è anche mia madre. Ma tu come stai? Raccontami della terapia. - rispose la rossa staccandosi da lei, poi le offrì il braccio e, mentre lei si teneva, si chinò a raccogliere le sue stampelle dal vialetto.

- Sta andando benissimo, almeno adesso non devo più muovermi con la sedia a rotelle...ma tenere Orion é più faticoso di prima! - rise Ursula, contenta, stringendo il braccio dell'amica contro il seno ed iniziando a passeggiare con lei. - Tra pochi giorni toglieremo una stampella e camminerò solo con un sostegno...un po' ho paura, ma penso di farcela. Ma cosa vuol dire che tua madre é qui? E Jinkai? E Taker? -

Athena le raccontò in breve gli ultimi episodi di cui lei non era a conoscenza; della ricomparsa di Taker facendola sospirare sollevata, di ciò che Jinkai aveva fatto per lei, e di aver appena lasciato sua madre nel nuovo ospedale dove lavorava il dottor Harashito, che aveva preteso un ricovero per i primi tempi in modo da elaborare la giusta terapia.

Yakuza AffairsWhere stories live. Discover now