Il piano

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Soundtrack
"Got The Life" - Korn

* * *

Ursula chiuse l'ultimo bottone della tuta blu di suo figlio con un sospiro, sorrise ai gorgheggi del piccolo che rideva gioiosamente e lo lasciò poi libero di intrattenersi con alcuni giocattoli sparsi sul letto della sua camera alla clinica.

Seduta accanto a lui, per vigilare affinché non corresse il rischio di cadere, ripensò alle parole sconvolgenti di Athena, sentite quella mattina.
Aveva sentito il cuore spezzarsi alla notizia della morte di Oliver, non poteva negarlo, così come non poteva negare anche di essersi comportata male con lei.

Amava Athena come se fosse sangue del suo sangue, e la considerava l'unica famiglia in cui potesse tornare; i suoi genitori non li aveva praticamente mai conosciuti ed era cresciuta insieme ad un'anziana nonna nella periferia di Avignone, venuta poi a mancare quando Ursula aveva appena quindici anni.

La nonna Corinne, madre di suo padre, l'aveva amata a modo suo, usando però disciplina ferrea e rigidità all'antica; le aveva dato cibo ed un tetto, le aveva permesso un'istruzione eccellente ed infine le aveva lasciato in eredità la casa alla sua morte, ma la bionda aveva sempre sentito la mancanza di due persone da chiamare mamma e papà.

Sua madre non sapeva nemmeno chi fosse, se fosse mai esistita o se suo padre l'avesse raccolta da qualche ciglio di qualche strada desolata; in pratica era stata abbandonata alla nascita, nessun nome da cercare se avesse voluto conoscerla, nessun dolce ricordo da custodire, nessun affetto materno di cui riempirsi il cuore.

E suo padre, che si era preso carico di lei riconoscendola ufficialmente e portandola nella casa della nonna Corinne, era purtroppo rimasto vittima di un incidente stradale quando Ursula aveva soli tre anni; non ricordava nemmeno lui se non attraverso una foto sbiadita che, malauguratamente, aveva perduto chissà dove, chissà quando.

Quindi, dai suoi tre anni ai quindici, Ula aveva vissuto con la nonna e, una volta venuta a mancare l'unica figura familiare nella sua vita, si era dovuta arrangiare per sopravvivere; aveva allora lavorato come barista part-time o come commessa in un supermercato, tutti lavori umili e onesti che le avevano permesso di continuare a studiare e mantenersi nonostante la solitudine.

Finché non aveva deciso di trasferirsi negli Stati Uniti e cambiare vita una volta preso il diploma in Francia, pensando che l'Università a Boston fosse un'esperienza che le avrebbe arricchito il bagaglio culturale e personale, e lì finalmente aveva cominciato a vivere davvero.

Il college era stato abbastanza faticoso, soprattutto per una ragazza sola come lei che proveniva dall'Europa, ma con una straordinaria forza di volontà era riuscita a laurearsi ed entrare poi tra le file dell'FBI come da desiderio.
Lì, aveva conosciuto Athena e Trevor durante una dimostrazione pratica dei loro superiori su come effettuare i blitz, e da un caffè in un bar una volta finito il corso ad una fortissima amicizia il passo era stato brevissimo.

Athena per lei era diventata fondamentale, fonte continua di affetto e di fiducia, di stimolo e comprensione; fin da subito aveva sentito per la rossa un amore istintivo ed un'affinità sorprendente per una come lei, da sempre timida e riservata, che finiva col venire costantemente surclassata dalla prorompente focosità di Athena, ma con l'andare del tempo quell'amore così spontaneo le aveva messe in condizione di legarsi indissolubilmente fino a considerarsi sorelle.

Ula aveva sempre confidato tutto ad Athena, le aveva parlato del suo passato e della grande sofferenza subita nella prima infanzia e l'adolescenza, e per contro Athena aveva fatto lo stesso con lei, raccontandole aspetti privati senza nessun filtro né tabù, spalancandole le porte della sua anima da sempre macchiata prima e della sua casa condivisa con Trevor poi.

Yakuza AffairsWhere stories live. Discover now