Sorprese inaspettate

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Soundtrack
"Freak On A Leash" - Korn

* * *

Quella sera, Athena e Takeshi furono svegliati all'improvviso da un insistente bussare alla porta.
La rossa afferrò l'arma dopo essersi scambiata uno sguardo spaventato con il compagno e, alzatasi dal letto, si avviò alla porta mettendosi in ascolto.

Di nuovo dei leggeri colpi alla porta, ma pensò fosse un bussare normale e le venne in mente che poteva anche essere Makino che aveva bisogno di qualcosa, certo non erano gli stessi colpi violenti di quando le avevano lasciato la seconda lettera di minacce.
Così aprì sentendosi stranamente tranquilla mentre Takeshi sobbalzava al suo gesto incauto, ed Athena si era aspettata di trovarsi chiunque davanti ma non proprio lui.

- Jin?! Cosa ci fai qui?! - esclamò stupita, fissando il suo sorriso tranquillo con occhi sgranati.

- Takeshi, per cortesia...- disse Jinkai al suo uomo, che annuì e sparì in meno di un minuto uscendo all'esterno ed allontanandosi, così, in pigiama.

Athena si poggiò allo stipite della porta con aria stanca, quella situazione cominciava a pesarle moltissimo.
- Non credi ci siamo già detti tutto stamattina? - sussurrò con un improvviso quanto inopportuno groppo in gola.

Aveva davanti un uomo ormai sposato, non più suo, e forse suo non lo era stato mai.
Devastante.

- Veramente, Athena-san, hai detto tutto tu. Sei piombata al mio matrimonio scatenando un caos, mi hai accusato di cose infondate, e se permetti, vorrei vedere sulla base di cosa. - sorrise Jinkai, tranquillo.

- Non dovresti essere a festeggiare il tuo matrimonio, appunto? - disse la rossa, inghiottendo un boccone amarissimo.

Vederselo lì, con i capelli spettinati e con il vestito di nozze, senza cravatta e trasandato, bello come il sole anche così sfatto, era troppo faticoso, insopportabile.

- Dovrei, sì...ma non me ne importa un accidente! - le rispose, e si avvicinò a lei carezzandole una guancia.

Athena andò incontro alla carezza gentile poggiando il viso sul suo palmo aperto, per un secondo chiuse gli occhi e sospirò lieve per scacciare le lacrime incombenti.
- E quindi sei qui...a fare cosa? -

- A chiederti cosa ti ha fatto dubitare tanto di me. - le disse lui, così vicino al suo corpo da darle il solito tormento.

- E non potevi aspettare domattina? -

- In verità non avevo voglia di starmene rinchiuso a casa...ed avevo voglia di vederti. -

Il sorriso sghembo che le indirizzò, unito ad uno sguardo birichino ed irresistibile, fece contorcere il ventre di Athena.
- Sai come la penso, no? Non verrò più a letto con te. - sussurrò con tristezza. - Hai fatto la tua scelta, Jin? -

- Sì, l'ho fatta. - sorrise ancora Jinkai, ed Athena si chiese cosa avesse tanto da sorridere.

- Bene, allora portala fino in fondo...torna a casa e consuma il matrimonio con la tua sposa...- gli disse chinando lo sguardo.

Le era costata una fatica immane dire quella frase, ma era giusto così dopotutto.

- Domani voglio portarti in un posto, Athena-san. - le comunicò il boss, lasciandola interdetta per qualche secondo.

Lo guardò con un sopracciglio inarcato ma subito tornò triste.
- Domani...domani forse non sarò più qui...forse partirò col primo volo per Boston. -

Yakuza AffairsWhere stories live. Discover now