La caduta

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Soundtrack
"November Rain" - Guns N' Roses

* * *

L'interno della casa abbandonata era buio, polveroso, si sentiva un forte odore di chiuso e marcio che portava ad arricciare le labbra in una smorfia, sul pavimento giacevano pezzi di intonaco caduto dal soffitto ed altra polvere granulosa, i piedi di Athena e Taker produssero scricchiolii sinistri quando vi passarono sopra con cautela.

Le pistole puntate davanti a loro e le braccia tese, le orecchie all'erta a captare qualsiasi rumore, il sole che cercava di filtrare dalle finestre sbarrate e che creava scie luminose sulle pareti della casa, la mobilia vecchia che ospitava folte ragnatele ed i loro instancabili tessitori, e poi un brivido gelido lungo la schiena della rossa, che procedeva lentamente e con circospezione dietro al biondo collega.

Taker si appiattì all'improvviso contro la parete del corridoio, accanto ad una porta socchiusa, fece un cenno ad Athena verso l'entrata e lei annuì.
- Uno...due. - mormorò a voce bassissima, dando il tempo alla collega. - Tre! -

Le spalancò la porta e subito puntò la pistola davanti a sé mentre Athena entrava velocemente nel nuovo spazio, sembrava non esserci anima viva dentro a quella che si rivelò essere una vecchia e rovinata cucina, quindi la rossa rilassò le spalle così come il compagno mentre si scambiavano uno sguardo perplesso, ma poi, osservando meglio la stanza e ciò che la riempiva, ecco spuntare un paio di piedi da dietro il frigo.

Il frigorifero alto circa un metro e mezzo era spostato dal muro e posto obliquo rispetto ad esso, Athena si sentì agghiacciare nel vedere quei piedi e subito si diresse verso quella zona di cucina, ma quando girò intorno al vecchio frigo si mise ad urlare come un'ossessa.

- Oh mio Dio, Ula! - si chinò sul corpo della bionda che giaceva dietro al frigo, nudo e ricoperto di sangue, controllò immediatamente il battito del suo cuore ponendo due dita sul collo, la sua mano tremante che non riusciva proprio a star ferma. - No no no...Ula! -

- Cosa succede, Athe?! - anche Taker accorse dopo averla sentita urlare, e rimase sconvolto nel vedere l'amica in quelle condizioni.

- Taker...aiutami...non sento...non sento il battito! - ansimò Athena, faticando a non tremare come una foglia ed anche a parlare.

Il biondo si chinò sul corpo di Ursula e tolse la mano di Athena da lei, mise due dita sul collo e non sentì alcun battito vitale.
Chinò il capo sotto lo sguardo ansioso e terrorizzato della rossa che, comprendendo al volo, afferrò Ursula e se la strinse addosso piangendo lacrime di puro dolore.

- Dobbiamo andarcene, Athe...ormai...- fece Taker, mettendole una mano sulla spalla.

- No! - gridò lei piangendo. - Chiama un ambulanza invece! Non possiamo lasciarla qui...Ula...-

Era straziante per Athena, vedere Ursula senza vita era devastante, un dolore così lacerante che sentì il proprio cuore scoppiare nel petto, e le lacrime che non riuscivano a dare alcun sollievo, perché non c'era pace da poter trovare in un momento simile.

Taker fece quanto detto da Athena, chiamò un'ambulanza allontanandosi dalle due sul pavimento, poi anche il telefono di Athena squillò, pensò per un attimo di non rispondere perché non le importava niente in quel momento di chi potesse essere, l'unica cosa che riusciva a fare era tenere il corpo della sua Ursula tra le braccia, incurante di macchiarsi del suo sangue.

Poi però lasciò la pistola accanto a sé sul pavimento, tirò fuori il cellulare dalla tasca del giubbotto e rispose dopo aver tirato su col naso senza neanche guardare chi la chiamasse.

Yakuza AffairsWhere stories live. Discover now