1. Arrivederci Boston

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Ricordo ancora il giorno della morte di mia madre.
Era un sabato sera,ed io la stavo aspettando per cenare.Stava tornando da lavoro,quando una chiamata anonima mi arrivó.
Era la polizia,sembra di sentire ancora la voce di quell'uomo che mi diceva che mia madre era stata coinvolta in un'incidente.
Con il minimo di voce che mi rimaneva chiamai Tom,il mio vicino e gli chiesi se poteva accompagnarmi.
Lui annuì e mi accompagnò.
Tom aveva venti anni,e di conseguenza aveva la patente.
Quando salimmo in macchina gli raccontai cosa mi avevano detto e cosa era accaduto.
Quando entrai in ospedale l'ansia s'impossessò di me.Iniziai a pregare Dio chiedendogli di non portarmi via mia madre.Di non portarmi via l'unica persona che oltre mia sorella mi era rimasta.
Appena i dottori mi videro mi dissero che per mia madre non c'era più niente da fare,ed è lì che sentì il mio cuore spezzarsi in due.
Tom,che era al mio fianco,mi abbracciò e cercò di consolarmi,ma io non riuscivo proprio a capacitarmi.

Come può una persona scomparire così?

Mi dissero che mia sorella era stata avvisata e che sarebbe venuta a prendermi per portarmi con lei.Ma in quel momento poco mi importava

Io e mia madre avevamo uno di quei rapporti da fare invidia.
Eravamo migliori amiche,e il fatto che mio padre non c'è mai stato,e che mia sorella appena compiuti i suoi diciotto anni è andata via,ci ha fatto instaurare un rapporto strettissimo.
Dicevo tutto a lei,solo ed esclusivamente a lei.
E il fatto che ora lei non c'è più è una cosa che non riesco ancora a capire.

Né io né mia sorella conosciamo nostro padre, almeno così so,poi non so se Melody abbia mai visto nostro padre.
Non ho mai voluto aprire l'argomento,perché sapevo che per mia madre sarebbe stato un tasto dolente.
Se ora avessi la possibilità di conoscerlo,
probabilmente non vorrei conoscerlo.
Ha causato troppi problemi alla nostra famiglia e credo che non lo potrei neanche guardarlo in faccia per tutto il male che ci ha causato.
Anche se,probabilmente,se lo vedessi credo che svenirei.
Non ho la minima idea di come sia.
Mia madre non me ne ha mai parlato molto, ma non perché non voleva,ma perché io non volevo.
Non volevo e non voglio saperne niente di lui.

« Sam sei con me? »la voce di mia sorella mi fa risvegliare dallo stato di trance.

« Si,siamo arrivati? »chiedo per poi vedere l'aeroporto.

« Si » mi risponde Tom e io annuisco in silenzio.

È ormai come un fratello per me.
Siamo cresciuti insieme e mi è stato accanto nei momenti difficili,ma no,non c'è stato niente di più tra di noi.

Come amiche ho avuto solo Diana,una mia amica d'infanzia.Non ho mai avuto tante amiche,neanche tanti ragazzi,se contiamo che l'unico con cui mi sono messa mi ha tradita tipo due mesi fa.
Josh era il tipico ragazzo desiderato da tutte e il capitano della squadra di basket.
Siamo stati insieme qualche mese,ma quando lui voleva spingersi oltre e io non ero pronta ci siamo lasciati.
Se mi avesse amata davvero,mi avrebbe aspettato,
avrebbe aspettato che io fossi pronta,ma a quanto pare,non era così.

Ma sapete cosa?
Non sono stata poi così male.

Certo,ci stai male i primi giorni,ma poi dici a te stessa " ma chi è lui per farmi soffrire? "
Non ho mai sofferto sul serio per un ragazzo, e credo che mai lo farò.
Se lo farò,allora,sarò davvero innamorata.

Io e Josh non ci sentiamo ormai da tanto.

Come familiari invece non ho proprio nessuno.
Mia madre era figlia unica,e i miei nonni sono morti.
Mi è rimasta veramente solo mia sorella, e ringrazio il cielo che non mi abbia portato via anche lei,sennò lì sarei stata davvero fregata.

« Grazie Tom » lo ringrazia mia sorella e lui le fa un sorriso.

« Io ti aspetto dentro »mi dice Melody e io annuisco.

Quando io e Tom rimaniamo soli quest'ultimo mi guarda per un po per poi aprire le sue braccia dove io mi ci butto dentro sprofondando la testa nel suo petto.
La lacrime iniziano a scendere,mentre lui mi accarezza i capelli.

« Va tutto bene Sam,sta calma »dice cercando di far calmare i miei singhiozzi.

Quando mi stacco lo guardo negli occhi e vedo quest'ultimi farsi lucidi.

« Ti voglio bene Tom »dico e lui mi sorride

« Anche io,non dimenticarlo,e promettimi di sentirci qualche volta,non dico sempre,ma se vuoi,per me tutti i giorni va bene »dice e mi scappa una risata.

« Ci vediamo presto Sam,non è un'addio » dice tristemente e io annuisco

Gli do un'ultimo bacio sulla guancia per poi prendere la valigia e incamminarmi verso mia sorella.
Quest'ultima mi guarda con occhi lucidi per poi spostarmi una ciocca dei miei capelli lunghi dal viso.

« Andrà tutto bene Sam,te lo prometto » promette,promette,ma solo io so la tempesta che ho dentro.
Nessuno può sapere che bufera,no tempesta, una vera e propria bufera.

Bufera di preoccupazioni,paure,tristezze,
insicurezze,e chi ha più ne metta.

Boston non mi manca,ma sento già la mancanza delle persone che mi sono state accanto.

Tom e mia madre.

Boston mi ha lasciato non solo brutti ricordi, anche belli,ma la morte di mia madre a sovrastato tutti i ricordi belli facendoli scomparire quasi.

Il dolore che sta avendo Melody è molto diverso da quello che sta attanagliando me.
Lei non l'ha vissuta a pieno nostra madre.
Si,è comunque sua figlia e ha vissuto con noi, ma lei ci litigava molto spesso con mamma, mentre io no,anche se qualche volta scappavano i litigi,dopo due secondi eravamo già a ridere e prenderci in giro.
Mentre con Melody le litigate potevano durare anche una settimana.

« Sei pronta? »mi risveglio dal mio stato di trance è solo lì sento la voce che avvisa che il volo per New York tra poco partirà.

Non so se sono pronta,ma devo farlo.

Il Vicino Di Mia SorellaWhere stories live. Discover now