31. Sai cosa fare adesso?

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                          William                                     
Il Natale per me,è una festa indifferente. Non sono mai stato un'amante del Natale. Si,mi piace perché si sta insieme alla famiglia,ma non è che lo aspetti con ansia.

O almeno ora è così.

Prima che succedesse tutto il casino che ha creato mio padre,amavo il Natale. Da piccolo era la mia festa preferita. Era bello sapere che Babbo Natale ti avrebbe portato tutte le cose che desideri.

Ricordo che la notte del 24 dicembre stavo sempre in ansia di sentirlo scendere nel camino,era la mia ossessione. Stavo sveglio fino a mezzanotte,ma poi mi addormentavo sempre non riuscendo a tenere il sonno. Era entusiasmante,davvero,era bellissimo per me svegliarmi e trovare tutti i regali sotto l'albero.

Tutta questa magia si spezzò quando avevo all'incirca nove o dieci anni.

Ero determinato a vedere Babbo Natale portare i regali,così la mattina del 24 dormí tanto,così che la sera non avrei avuto sonno. Quando verso le tre della notte sentì un rumore,mi alzai dal letto e in punta di piedi mi diressi verso il salone,dove si trovava l'albero di Natale.

Quando vidi mio padre in piedi mentre metteva i regali sotto l'albero,lo guardai accigliato. Lo continuai a guardare,finché lui non si accorse di me e sobbalzò. Non mi vergogno di dire che quasi scoppiai a piangere quando mi dissero che Babbo Natale non esisteva,ma poi me ne feci una ragione. È bello credere che lui esiste,è bello perché così c'è un'altra atmosfera. Senza Babbo Natale come figura,il Natale non sarebbe Natale.

Con la befana non era proprio la stessa cosa.

Ricordo che alle nove in punto mi mettevo già nel letto con la paura di non riuscire a prendere sonno. Mia mamma mi ripeteva sempre il fatto della scopa. Mi ripeteva che dovevo dormire perché sennò la befana sarebbe venuta e mi avrebbe dato la scopa in testa. All'inizio non ci credevo molto,ma poi mia zia Lucy iniziò anche lei a raccontarmi quelle storie,e io iniziai per crederci e prendere una vera e propria paura per la befana.

Sono ricordi che custodisco gelosamente, perché mi ricordano di quando la mia famiglia era ancora unita e senza nessun problema.

Di quando mio padre non aveva ancora iniziato a bere.

A volte penso che questa ''esperienza'' con mio padre mi ha aiutato e fatto capire alcune cose.

Mi ha fatto capire che un giorno non vorrei mai diventare come lui.

Un giorno sarò un buon padre,non come credeva di essere lui. Io aiuterò mio figlio in qualsiasi cosa,e lo supporterò in qualsiasi scelta farà.

Mio padre,dai primi anni della mia vita,a quando avevo dodici anni,non si è comportato male. Non esageratamente. Dai tredici anni in sù ha iniziato a comportarsi come un vero padre non dovrebbe mai fare.

Odiavo vedere mia madre soffrire. Appena le metteva un dito addosso io l'allontanavo e prendevo io o mio fratello a volte gli schiaffi o qualsiasi altra cosa.

Non cambierei niente della mia vita,perché quello che purtroppo ci è successo,mi ha reso ancora più forte.

« William » la voce di mia madre mi fa risvegliare da quello stato di trance e mi fa alzare lo sguardo verso quella donna forte che mi ritrovo davanti.

« Devi aiutarmi Will! Ti sto chiamando da tre ore,ma è come se sei chiuso nella tua bolla » mormora sedendosi su una sedia nella sua cucina.

« Cosa sta succedendo tra te e Samantha ? » chiede e io sento il mio cuore accelerare al suo nome rispondo facendo finta di niente.

« William,smettila di mentire. Smettila di stare con Lydia solo per avere una certezza. So che sta i con lei perché sai che lei ti ama,ma anche Samantha ti ama » dice e io subito la guardo incuriosito. Samantha mi ama? Da quando? Come lo sa mia madre?

« Come lo sai? » chiedo inarcando il sopracciglio e con una faccia chiaramente sorpresa.

« Lo so Will. Ricorda che prima di essere mamma,sono una donna,e una donna con un'esperienza,sa quando c'e l'amore e quando non c'è. Nel vostro caso c'è, ma vi tirate maledettamente indietro per paura di soffrire » spiega e io porto lo sguardo al bracciale che ho al polso.

« Beh credo che tu abbia dannatamente ragione mamma » mormoro quasi in un sussurro che lei riesce a capire.

« Lo sapevo William! Sono tua madre,ti conosco troppo bene » dice vantandosi mentre inizia a mettere la tovaglia sulla tavola.

« Se non mi conosci tu,mamma,chi dovrebbe conoscermi bene? » ironizzo alzando gli occhi al cielo.

« Beh hai ragione. Comunque cerca di parlarle,dille cosa provi per lei. Sono dannatamente sicura che lei provi le stesse cose »

« Come fai a saperlo mamma? Come fai ad essere convinta di questo? » chiedo sperando che mi racconti quello che le mie orecchie vogliono sentire

« So cosa stai cercando di fare » mormora sorridendo mentre inizia a cucinare.

« Non so di cosa stai parlando mamma » borbotto levando le cose dalla busta della spesa.

« Devi lasciare Lydia »

« Lo so mamma » borbotto sentendomi uno stupido per la mia risposta.

« E allora perché non lo fai,William?! » esclama ad alta voce,quasi urlando.

Non sapendo che dire,non rispondo,sapendo che non ho scuse.

« Facendo così stai facendo soffrire due persone. Lydia,perché si vede che non la ami,ma non meno importante Samantha. Forse lei è quella che sta soffrendo più »

« Perché dovrebbe soffrire? » chiedo assottigliando lo sguardo aspettando che mi dica quello che voglio sentire.

Forza mamma,dillo.

« Come fai a non accorgertene?! Lei è dannatamente innamorata di te,William! » urla esasperata e io sorrido alle parole che aspettavo.

« Te l'ha detto? » chiedo

« In un certo senso » mormora e io annuisco sorridendo.d

« Adesso sai quello che devi fare,vero? » chiede e io annuisco.

So perfettamente cosa devo fare.

Il Vicino Di Mia SorellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora