22. Cosa mi sta accadendo?

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                                 William

Sarà tipo la ventesima volta in un mese che Samantha mi passa davanti e non mi degna di uno sguardo.Da quando ci siamo baciati e ci siamo detti quei "ti amo" non ci siamo più parlati.
Forse avrei dovuto cacciare fuori il coraggio andarle a parlare come una persona coraggiosa farebbe,ma io in queste cose non sono il massimo.

Il quadro della situazione è facilissimo.

Lei sta con Dylan e io sto,come sempre,con Lydia.

Forse quei "ti amo" non sono stati veri,forse non sono stati così veri da farci mettere insieme,non lo so,so solo che provo un forte senso di gelosia quando li vedo insieme,e questa cosa mi da dannatamente fastidio.

Odio questo di me.

Odio essere un codardo nei momenti dove non dovrei esserlo.

È la cosa che più odio delle persone;la codardia,è sempre stata una cosa che odio delle persone. Le persone non coraggiose,quelle che temono tutto della vita,quelle che vivono con la paura.

Parlo tanto del fatto di odiare le persone poco coraggiose quando anche io in alcuni momenti lo sono.

Ho imparato a mie spese che avere paura di qualcosa non ha un gran senso.

Se si ha paura di affrontare qualcosa,si affronta senza pensare alle conseguenze,credo che se noi affrontassimo le cose che ci fanno paura, potremmo vivere con più spensieratezza.

Ho sempre fatto così nella mia vita.

Non ho mai badato a quello che sarebbe accaduto dopo e ho sempre fatto quello che sentivo,ma da quando Samantha è entrata nella mia vita,sembra che abbia scombussolato tutto il mio pianeta.

E allora perché non vado a parlare con lei?

É questo il mio tormento.

Perche diamine non vado da lei invece di restare a fissarla dalla finestra?

Forse ho solo paura di essere respinto,forse ho solo timore che per lei non sia stato niente di importante mentre per me lo è stato.

Forse sarà proprio questo,non lo so,ma so soltanto che sono in uno stato di trance che non so spiegare.

La guardo spazzolarsi i folti capelli lunghi dalla finestra e sento quasi subito il bisogno di passare le dita tra quei capelli lunghi.

La porta d'un tratto si apre facendo entrare mio fratello dal nulla.

Io e mio fratello abbiamo un rapporto pacifico, insomma,ci vogliamo bene a vicenda.
Non gli dico tutto,ma più che altro perché credo che lui già abbia i suoi problemi,mettere anche i miei sarebbe come appesantirlo ancora di più,non so se sarebbe così,ma non parlo con lui anche perché sono un ragazzo che la maggior parte del tempo se ne sta per se e si tiene le cose per lui.

« Come va? » il suo tono è pacato e quasi non udibile per la sua leggerezza.

« Bene,direi » borbotto ancora seduto sul davanzale della finestra con lo sguardo ancora lo sguardo sulla ragazza che ora sta leggendo un libro.

Il vizio di Samantha è il fatto che non chiude quasi mai le tende della finestra.Le chiude solo la notte o quando deve prepararsi,ma poi le tiene sempre aperte.

« Ti piace? » chiede mio fratello sedendosi sul mio letto e facendo un cenno verso la finestra.

Non si nota?

« Nah,credo che sia solo un'attrazione quella che provo verso lei » dico non del tutto convinto della mia affermazione.

« A lei piaci » mi confessa e io giro lo sguardo verso mio fratello per poi incontrare i suoi occhi grigi.

« Tu credi? » Dio Santo,sembro un ragazzino di dieci anni che ha la sua prima cotta.

Edward scuote le testa divertito mentre ridacchia lentamente.
« Da quando sei così William? Non te ne mai importato niente delle ragazze e di quello che provavano per te. Se ti piaceva una ragazza subito facevi il primo passo fregandotene della sua opinione,visto che eri totalmente sicuro del fatto che questa ragazza non si sarebbe mai fatta scappare l'opportunità di stare con William Walker,il ragazzo più popolare della scuola. Ora che ti prende? »

« Le tue parole non mi hanno colpito particolarmente,sono giorni e giorni che penso a questa cosa e non mi sono dato ancora una risposta Edward. Sto iniziando a credere che forse dovrei cambiare atteggiamento,perché così non vado da nessuna parte. Lei non è affatto la ragazza che deve soffrire,non voglio che lei soffra,ha già sofferto abbastanza e non voglio farla soffrire anche io. Quindi,non so cosa mi sta prendendo,ma non voglio incasinarla con i miei problemi. Lei merita una persona che la ami giorno per giorno senza farla soffrire. Ma allo stesso tempo sono una persona così egoista che mi da fastidio il fatto che qualcuno che non sono io possa toccarla o soltanto sfiorarla.
Io credo addirittura di amarla,ma è come se ci fosse una tempesta dentro di me,e sono confuso e timoroso allo stesso tempo. Vorrei andare a casa sua e dirle tutto quello che penso,ma allo stesso tempo rimango seduto qui a fare niente se non fissarla mentre lei non se ne accorge. » sospiro e mi giro di nuovo verso mio fratello « quindi non lo so,non so cosa mi sta accadendo,ma quella ragazza mi sta incasinando il cervello »

« Fa quello che ti senti di fare,Will » dice e io sospiro annuendo.

« Senti sono venuto qui per dirti un'altra cosa, e credo che non ti piacerà ma devo dirtela. » dice e io sbuffo girandomi completamente verso di lui.

« Dimmi Ed » dico incrociando le braccia al petto mentre la mia schiena è poggiata alla finestra.

« Nostro padre non è stato arrestato per droga. »

Alla parola nostro padre sobbalzo.

« Non chiamarlo padre,Ed » lo prego e lui annuisce comprensivo.

« E per cosa è stato arrestato quello stronzo? » chiedo fingendo disinteresse.

« per aver ucciso una persona » dice per poi uscire dalla stanza e facendomi rimanere con un solo pensiero.

Io sono il figlio di un'assassino.

Il Vicino Di Mia SorellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora