50. Epilogo

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12 anni dopo...

Prendo la cioccolata calda,e insieme ad una coperta pesante mi siedo sul divano difronte al camino acceso. Guardo tutte le fiammelle del fuoco muoversi e sento il tipico rumore del legno che viene bruciato. Mi alzo e mi avvicino per poi mettermi in ginocchio dinanzi al camino. Allungo le mani davanti ad esso per riscaldarle dato il freddo glaciale che c'è oggi a New York. Mi alzo e mi dirigo davanti alla finestra e inizio a guardare il famoso traffico di questa città. Mi viene subito in mente alla prima volta che sono arrivata in questa città . Ero una ragazza distrutta dalla morte della madre defunta. Ero distrutta dentro e mi sentivo sola,come se nessuno poteva salvarmi. Pensavo di essere destinata alla solitudine. Chi avrebbe voluto una ragazza così problematica come me? Alla gente avrei fatto solo pena,oh povera,gli è morta la madre questo la maggior parte di loro pensava. Pensavo che nessuno avrebbe potuto amarmi. Avevo troppi problemi
Insomma,perché qualcuno si sarebbe dovuto legare ad una come me,quando c'erano milioni e milioni di ragazze perfette e senza problemi? Presi un respiro. Dovevo calmare i miei pensieri. Ero una ragazzina,e non capivo ancora quali potevano essere i reali problemi della tua vita. Ma perché sto pensando a questo? Sbuffo. Non ci sto capendo niente. La discussione di prima mi ha rimbambita del tutto. Ho ventinove anni,la mia vita sta andando bene. Ho una famiglia perfetta. Non mi manca niente e allora perché sento che qualcosa non stia andando bene? Ovvio che non sta andando bene. Ancora una volta la vita mi è andata contro portandomi via una delle persone più importanti per me.

Perché la vita ti porta via le persone? Questa è la domanda che mi sto ponendo da tanto tempo. L'avevo ritrovato,e ora me l'hanno riportato via di nuovo. La vita me l'ha portato via.

Devo essere forte mi ripeto. Devo farlo per lui,continuo a ripeterlo a me stessa. Purtroppo il suo male non l'aveva abbandonato del tutto,e nessuno sa quanto io stia maledicendo quella diamine di malattia che ha portato via un grande pilastro della mia vita.

Vado in bagno e mi guardo allo specchio. Vedo quella ragazza distrutta. La ragazza che aveva perso sua madre in un'incidente stradale. I miei occhi sono rossi e velati dalle lacrime che tra poco non riuscirò più a contenere e solcheranno il mio viso. Mi passo una mano tra i capelli corti fino a metà spalla e mi sembra di rivedermi ragazzina con i miei lunghi capelli lunghi mentre cerco di distogliere i nodi. Le labbra,sempre le stesse solo che adesso sono più screpolate e più rosse del solito,forse sarà dovuto al mio continuo mordermi il labbro per trattenere le lacrime.

Sto per cedere,sto per scoppiare e niente potrà impedirmelo.

In un minuto sono seduta sul water mentre inizio a piangere e singhiozzare nervosamente. É passato tanto tempo,ma io sono sempre quella ragazzina che cerca di mostrarsi forte ma alla fine è più debole di una foglia sottile. Se calpesti una foglia debole,questa si spezza,ed è questo quello che sto facendo.

Ho bisogno di lui in questo momento,ma lui non c'è e questa cosa mi distrugge.

I bambini tra poco torneranno,e devo darmi una sistemata. Non voglio che i miei figli mi vedano così,mi hanno sempre visto sorridere e scherzare con loro,e adesso non voglio farmi vedere così. Non voglio che pensino che io stia male. La vita è fatta così,ci sono alti e bassi,ed in questo periodo io sono in un momento basso. So che lo supererò,perché lo devo ai miei figli,lo devo davvero a loro.

La porta d'ingresso si apre di scatto mi passo subito una mano sul viso per eliminare le lacrime sulle mie guance sapendo già chi è,o meglio,chi sono.

« MAMMA! » Cameron come una furia mi corre incontro e io lo prendo subito in braccio mentre esco dal bagno.

« Tutto bene tesoro? Com'è andata la passeggiata con zia Sky e zio Ethan? » chiedo mentre mi dirigo in salone dove ci sono anche le due persone in questione. Mi fanno un sorriso sincero mentre Taylor scende dalle braccia di Ethan e cerca di camminare verso di me. Ethan la prende al volo,dato che stava cadendo,e la piccola ride mentre i suoi occhi color ghiaccio come i miei si illuminano.

Il Vicino Di Mia SorellaWhere stories live. Discover now