41. Un'incontro non gradito

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Quando il venerdì mi ritrovo ad essere seduta sugli spalti della nostra scuola,non faccia altro se non pensare a quanto la mia vita sia cambiata di nuovo da un momento all'altro. Ho conosciuto mio padre. La persona che più odiavo al mondo. La persona che ritenevo la più egoista e indegna di questo mondo. Poi,d'un tratto,me lo sono ritrovato davanti mentre piangeva e raccontava in modo distrutto il suo racconto,raccontava perché ci aveva abbandonato,e diceva che non avrebbe mai voluto farlo. In quel momento ho provato tante emozioni che non possono essere neanche descritte. Ho iniziato a maledirmi mentalmente per tutte le cose che avevo pensato di lui. Mi sono pentita di tutte quelle volte che l'ho chiamato e ho pensato che non sarebbe mai potuto essere mio padre. Ma,mi sono resa conto di quello che ha fatto,di quello che ha fatto per noi,per mia madre, e mi sono sentita la persona più stupida del mondo. Forse lui merita il mio perdono più di tutti,anzi,lo merita eccome. Avrei dovuto ascoltarlo fin da subito,così avrei evitato le litigate con mia sorella e i diverbi con William,ma a causa della mia testardaggine non l'ho fatto,e me ne pento. Ma meglio tardi che mai,giusto?

Nell'ultima settimana io e lui ci siamo conosciuti abbastanza. Non proprio del tutto,ma un po' alla volta e instaureremo un buon rapporto.

Mi ha raccontato tutto quello che ha fatto dopo che quella notte se ne è andato. Non ha conosciuto nessuna donna,non si è più sposato,e non ha mai avuto altri figli. Mi ha detto esplicitamente che l'unica donna della sua vita sarà sempre mia madre,e anche se un giorno potrebbe innamorarsi di nuovo,lei sarà comunque sempre e solo la donna della sua vita. Mi ha detto che è venuto a cercarci a Boston,ma quando gli è stato detto che io mi ero trasferita e che la mamma era morta,lui è venuto qui. Mi ha detto che prima di venire qui,è andato al cimitero per vedere la sua lapide,e quando mi ha detto delle lacrime che ha versato quando ha visto quella lapide,mi sono sentita sprofondare perché una delle cose che mi mancano di Boston è proprio andare a vederla.

Quando me lo ha raccontato,ho pensato che quello era il vero amore. Allontanarsi da qualcuno per non far del male a questa persona anche se la sia ama tanto. Mio padre era innamorato perso di mia madre,e perciò ha preferito lasciarci piuttosto che ferirla. Anche la mamma è sempre stata innamorata di lui. Non l'ho mai vista con un'uomo,e non mi ha mai parlato con odio di mio padre,me ne ha sempre parlato,quelle poche volte,con tristezza e mancanza. Come sta facendo lui quando mi parla di lei.

« Eccoli Sam,stanno entrando » la voce di Skyler mi fa sussultare risvegliandomi da quei pensieri.

Siamo qui per vedere la partita di football che è stata programmata. La squadra della Greenday,la nostra scuola,dovrà giocare contro un'altra squadra molto forte,il suo nome ora non lo ricordo,anche perché non mi interessa molto,visto che sono venuta solo per veder giocare William.

« Tutto bene? Ti vedo un po' tesa » dico guardando Skyler che sembra veramente agitata.

« Sam dovrei dirti una cosa » sussurra e io la guardo stranita per poi spostare un minuto lo sguardo sul campo da football dove i giocatori stanno per iniziare a giocare.

« Beh,sputa il rospo allora Sky,sai che odio quando le persone mi nascondono le cose » mormoro leggermente in ansia.

« Dylan ha lasciato la nostra scuola » a quelle parole un sorriso spontaneo si fa largo sul mio volto. Era da un po che non vedevo Dylan,mi sembrava troppo strano. « E la nostra scuola oggi giocherà contro la sua nuova scuola » a quelle parole sbianco.

« Mi stai dicendo che William e Dylan giocheranno come rivali? » chiedo impaurita dalla risposta. Perché William non me lo ha detto?

« Si Sam,e non vorrei essere in te in questo momento » mormora lei. Io faccio uno sbuffo nervoso.

Quando porto lo sguardo sul campo,noto che William mi sta guardando e quando mima con la bocca ''Tutto bene?'' io annuisco un po' incerta.

Dall'altra parte del campo noto due occhi azzurri fissarmi,e quando vedo Dylan sorridermi malizioso quasi le gambe non iniziano a tremarmi. Mi ricompongo mandandogli un grandissimo sguardo da ''vaffanculo'' e quando noto il suo sorriso spegnersi, sorrido.

Quando l'altoparlante annuncia che la partita sta incominciando la mia schiena assume una posizione eretta per vedere bene il campo. Sento alcune ragazze dietro di me iniziare ad urlare il nome di William come se fosse un Dio,e in un certo senso,e così che lo reputano. Penavo che le ragazze,sapendo che era fidanzato,si sarebbero tenute e bada,ma non è mai stato assolutamente così.

Quando inizia la partita non stacco gli occhi al campo avendo paura che qualcosa di inaspettato e non proprio appropriato possa accadere.

La partita sembra andar bene,finché Dylan inizia a discutere con Ethan per poi far entrare in mezzo a questa anche William.

« Cavolo Sam,stanno litigando » impreca Skyler. Mi mordo il labbro inferiore nervosamente,e benedico tutti i santi quando vedo Tyler,un ragazzo della squadra di Will,che li divide facendo calmare le acque.

La partita alla fine finisce con la vittoria della nostra scuola,e con quattro touchdown segnati da William.

Quando esce dagli spogliatoi mi butto su di lui abbracciandolo e posando la testa sul suo petto. Quando mi stacco vedo i suoi capelli bagnati e la sua maglia bianca renderlo ancora più perfetto di quanto non sia già.

« Tutto okay? Cos'è successo nel campo? » chiedo intrecciando le dita delle mie mani con le sue.

« Niente di che piccola. Non preoccuparti,sono cose che capitano. » dice sorridendomi e accarezzandomi la guancia.

« Cose che capitano? » una voce a noi conosciuta ci fa voltare. William assume un'espressione dura mentre guarda Dylan,mentre io mi limito a stringere forte la sua mano e guardare Dylan senza un'espressione facciale.

« Ciao Samantha, come va? » la sua voce ha un tono beffardo,ma io mi limito a guardarlo in cagnesco mentre rispondo « Prima di vederti bene,adesso un po' meno »

Lui fa un sorriso che mostra tutti i suoi denti perfettamente bianchi. « Oh andiamo piccola,so che sei felice di vedermi. E so anche che ti manco »

Prima che possa rispondere a quella grandissima stronzata William mi precede.
« Perché non te ne vai Mitcher? Non voglio abbassarmi ai tuoi livelli,ma se tocchi Samantha me ne fotto di educazione o meno » stringo ancora di più la sua mano che lui inizia ad accarezzare lentamente con il pollice.

« Volevo solo congratularmi con voi. » dice guardando le nostra mani intrecciate.

« Non servono i tuoi auguri » sputo velenosa

« Non essere così scontrosa piccola »

William sta per buttarsi addosso a lui ma io lo mantengo per le spalle e lui si ferma.

« Va via Dylan,sul serio » lo prego quasi.

« Okay okay, me ne vado,ci vediamo » dice facendo l'occhiolino e andandosene.

Guardo William che guarda il suo corpo che si allontana come se volesse incendiarlo.

« Andiamo? » chiedo sorridendo cercando di far svanire la tensione.

Lui mi guarda e dopo un po sorride leggermente facendo di si con la testa. Mi mette un braccio sulle spalle,e ci dirigiamo verso l'auto pensando solo a noi due.

Il Vicino Di Mia SorellaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora