27. Ricordi impressi nella mente.

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" Ehi Sam,io vado a bere qualcosa e poi a ballare,vieni con me? "  Kayla sembrava veramente elettrizzata quella sera,e non potevo pregarla di rimanere con me,visto che c'era gente ubriaca ovunque.

" Si vai,non preoccuparti. " dissi,ma sperai così tanto che lei cambiasse idea.

" Okay,chiamami per qualsiasi cosa. " disse per poi allontanarsi a ritmo di musica.

Bene,cosa faccio adesso?

Pensai,ma non sapevo proprio cosa fare.
Ero da sola in una discoteca,non conoscevo nessuno,dovevo compiere 17 anni. Mia madre aveva il turno della notte a lavoro e così approfittai per andare a ballare.

Non sapendo che fare iniziare a fare la stronzata più grande della mia vita,iniziai a bere.

Bevevo,bevevo e bevevo ancora. Volevo dimenticare tutte le cose brutte che c'erano nella mia caotica vita.

Stavo bevendo ancora quando un ragazzo alto,con i capelli biondo cenere mi sorrise.

" Ehi piccola,perché non andiamo a fare un giro di sopra? " disse per poi posare le labbra sulle mie.

Troppo rincoglionita dall'alcool non capì il grande errore che stavo commettendo e salì le scale insieme a lui.

Ci ritrovammo sul letto,e mentre io non capivo niente lui iniziò a spogliarsi per poi levarmi solo il pantalone e le mutandine.

Quando entrò in me capii quello che stava facendo,e iniziai subito ad urlare e scalciare le gambe sperando che si fermasse,ma invece di fermarsi continuò quella diamine di tortura finché i suoi bisogni non vennero soddisfatti.

Mi lasciò da sola in quella camera con le coperte addosso.

Era stato rude e doloroso.

Ancora più snervante e irritante era il fatto che mentre io soffrivo lui godeva.

Mi rivestì con l'alcool che era quasi scomparso nel mio corpo e il corpo dolorante insieme al cuore e all'anima.

« Samantha! » mi sveglio all'improvviso madida di sudore.

Mi guardo intorno e mi accorgo che questa non è la mia stanza.

Le pareti sono bianche e le lenzuola del letto sono di un blu notte.

Mi giro e vedo William guardarmi preoccupato.

« Perché mi trovo qui?? » chiedo bevendo l'acqua che lui mi ha dato

« Ti sei addormentata in macchina,ho provato a cercare le chiavi di casa,ma non c'è le hai con te. Non le avrai rimaste da Dylan,vero? » chiede e io subito faccio mente locale mentre tiro un sospiro di sollievo quando ricordo.

« No,stamattina le ho rimaste a casa. Melody non c'è a casa? » chiedo e lui fa cenno di no con la testa.

Bene,ora sono costretta a rimanere qui finché mia sorella non ritornerà.

Mi alzo dal letto e dopo avermi fatto indicare il bagno ci entro.

Mi sciacquo il viso e mi do una sistemata ai capelli mentre ripenso a quello che è accaduto prima.

Se William non fosse venuto in tempo,io avrei rivissuto quell'incubo.

Posso sentire ancora le mani di quel ragazzo su di me. Le sue mani viscide e senza nessuna delicatezza. Posso ancora sentire il suo odore sgradevole di alcool,e posso risentire i suoi gemiti di quando stava raggiungendo l'apice.

Senza accorgermene sul mio viso subito si espandono le lacrime. Subito mi tocco il corpo pensando alle mani di quel ragazzo su di me,a come erano curiose di esplorare il mio corpo e le mie forme,cosa che stava per fare Dylan.

Il Vicino Di Mia SorellaWhere stories live. Discover now