Capitolo I (1°)

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L'uomo dagli occhi color blu cobalto si lasciò sfuggire un ghigno mentre fissava con malizia il corpo immobilizzato del ragazzo che si trovava davanti a lui. Quest'ultimo giaceva sopra un materasso sporco e una corda bianca teneva intrappolati i suoi arti, impedendogli di fare anche il minimo movimento. Come prova, infatti, dove la corda era a contatto con la pelle del giovane, questa era segnata da rossori e sbucciature. Il ragazzo - che non aveva più di 19 anni - indossava solo dei boxer; gli occhi e la bocca erano entrambi coperti da una benda nera e sporca.

Il ragazzo sussultò spaventato quando sentì una mano - la mano dell'uomo con gli occhi cobalto - toccargli il fianco e cercò spostarsi, ottenendo solo altre abrasioni dolorose. Anche un cieco avrebbe visto che quelle corde erano fin troppo strette e chiunque possedesse un minimo di buon senso o di umanità avrebbe cercato di allentare uno o due modi. Ma non lì; non in quel posto; e, sicuramente, non l'avrebbe fatto l'uomo dagli occhi color cobalto. Per quest'ultimo, vedere il ragazzino contorcersi di dolore sotto di lui non era altro che un bello spettacolo.

"Ma come ho fatto a non accorgermi prima di questo bel gioiellino?" Si era chiesto l'uomo, dopo aver allontanato le mani da quel gracile corpo.

In realtà, l'uomo sapeva benissimo come mai non si era accorto prima d'ora di quel giovane e la risposta era perché non aveva mai avuto abbastanza voglia da sfogliare l'intero catalogo di vendite di quel bordello. Infatti, l'uomo dagli occhi azzurri si era sempre semplicemente limitato a sfogliare le prime due pagine e scegliere il suo futuro sottomesso che più lo appagava fisicamente. Quella volta, invece, l'uomo non aveva trovato niente di interessante e aveva sfogliato tutto il catalogo del bordello nella speranza di poter trovare qualcosa che lo soddisfasse. E l'aveva trovato.. Infatti, l'uomo dagli occhi color cobalto stava ringraziando tutte le divinità a lui conosciute per essere riuscito a trovare un bel corpicino come quello. Quel ragazzino - l'uomo aveva capito che si chiamasse Harry, ma non ne era sicuro.. e tanto meno gli fregava qualcosa di come si chiamasse - per Mr. occhi cobalto rispettava tutti i canoni di un perfetto sottomesso e per far spalancare la bocca all'uomo significava che doveva trattarsi davvero dell'ottava meraviglia del mondo.

Ma allora perché non si era mai accorto di lui? L'uomo non riusciva a capire come mai un bel sottomesso come quello si fosse trovato nelle ultime pagine di quel catalogo. Generalmente, i più belli e quelli meno "usati" venivano inseriti nelle prime pagine, così che un buon acquirente non avrebbe faticato a trovarli. Forse, ma dico forse, il fatto che il ragazzo si trovasse schedato nelle ultime pagine del catalogo significava che qualcuno voleva che nessuno si accorgesse della sua presenza.

«Quanto viene?» domandò Mr occhi cobalto, volgendo lo sguardo verso il tutore nonché venditore del ragazzo. Seppur doloroso, l'uomo fu costretto a distogliere lo sguardo: la sua mente si stava pian piano riempiendo di pensieri erotici che a lungo andare gli avrebbero sicuramente regalato un'erezione. Probabilmente, se il tutor del ragazzino non fosse stato accanto all'uomo, quest'ultimo non avrebbe esitato a saltargli addosso. Tuttavia, sarebbe stato qualcosa che avrebbe fatto una volta arrivati a casa.

Il tutore del ragazzino fece un sorriso tirato. «Mi perdoni signor Tomlinson, ma ci dev'essere stato un errore.» disse mentre il suo sguardo incerto passava dal piccolo sottomesso legato sul materasso al ricco dominatore in giacca e cravatta.

«Che tipo di errore?»

«Lei non può comprare questo oggetto.»

L'uomo aggrottò le sopracciglia. «E perché no?» domandò  dopo un attimo di silenzio. «Sul catalogo c'è scritto "Vendesi" e le scritte sono abbastanza grandi. Non posso essermi sbagliato.»

"E tu quel fottuto catalogo non dovevi guardarlo, brutto figlio di puttana!" «Il problema non è questo, signore.» continuò il tutore cercando di non trapelare il nervosismo nella voce. Il suo cervello lavorava ad una velocità strabiliante, cercando di escogitare una buona bugia da risultare più che credibile per non vendere il ragazzo. Il tutore sapeva che il signor Tomlinson - l'uomo dagli occhi color cobalto - era un osso duro: in passato gli aveva venduto abbastanza ragazzini da sapere che se si metteva qualcosa in testa era veramente difficile fargli cambiare idea. Il tutor avrebbe dovuto sudare venti camice per fare in modo che Tomlinson rinunciasse al ragazzino. «Lei sa per esperienza che i cataloghi certe volte commettono degli errori e... ehm... in questo caso si parla di un'enorme errore.»

«Non ho voglia di perdere tempo in cazzate, Sam. Parla chiaro e tondo.»

Sam, il tutor del ragazzino, deglutì nervosamente. "Non voglio vendertelo, brutto bastardo." pensò ma dalla sua bocca non uscì una parola. Sam sapeva che vendere quella piccola perla sarebbe stato un grande errore e un'enorme perdita per lui: in primis, perché per essendo catalogato come "vergine", Harry era un Dio del sesso; secondo, oltre all'ottimo sesso, Harry era un ragazzino dotato una bellezza estrema, capace di mozzare il fiato a chiunque posasse gli occhi su di lui e venderlo ad un puttaniere come Tomlinson sembrava un po' ' ridicolo; terzo, Harry non era un ragazzo qualunque ma era il pupillo di Sam, cioè il suo sottomesso segreto e se Sam l'avesse venduto avrebbe perso ogni piacere e ogni futura notte di sesso. A Sam non piaceva questa idea, soprattutto perché in passato aveva già venduto uno dei suoi sottomessi - oltre ad Harry, Sam aveva avuto un altro ragazzo che, però, era stato venduto per una somma fottutamente bassa. E ora rimaneva solo Harry, Sam non se lo sarebbe lasciato sfuggire così facilmente. Avrebbe lottato con le unghie e con il sangue pur di non venderlo.

«Signore-»

«Vorrei davvero capire che cosa c'è che non va in questo ragazzo.» lo interruppe Tomlinson cercando di assumere una voce troppo velenosa. L'uomo non sopportava i fannulloni come Sam che gli facevano perdere tempo inutilmente. Ormai aveva perso la sua decisione: quel ragazzino dalla pelle diafana e dai capelli castani e ricci sarebbe stato suo.

«Posso assicurarle, da tutor personale del ragazzo, che tutto quel che è stato riportato su quel catalogo scritto è per lo più sbagliato.»

«Cosa intende?» domandò con un sorriso il liscio, alzando un sopracciglio. La notizia, da noiosa, era diventata terribilmente interessante: al liscio piacevano le sfide e se Harry si fosse rivelato una bella sfida il liscio sarebbe finito al settimo cielo. Anche se amava le sfide dove il vincitore era solo e soltanto lui, sennò...

«Per cominciare, Harry è un sottomesso testardo e disobbediente.» spiegò Sam, passandosi nervosamente una mano sul collo. Mentire non era mai stato difficile per lui, lo faceva quasi naturalmente negli ultimi anni, e col tempo aveva imparato l'arte del "far sembrare più che vera una bugia fatta su due piedi" ma mentire al liscio era abbastanza difficile perché i suoi occhi, capaci di bucarti l'anima, capivano subito quando stavi inventando tutto di sana pianta. «Ignora gli ordini che gli vengono imposti e ogni tanto si ribella in modo eccessivamente esagerato, offendendo il personale o volgendo loro atti abbastanza incivili da essere puniti con una grave punizione. Non è mai stato un ragazzo obbediente e ha sempre sperimentato il dolore, anche fin da piccolo, ed è per questo che non ne ha paura.»

«Non ne ha paura..» mormorò Mr occhi azzurri, ghignando leggermente. «Interessante.»

«Certi giorni è così intrattabile che dobbiamo sedarlo per farlo stare tranquillo mentre nei restanti ha quasi sempre i bastoni addosso. Davvero, signor Tomlinson, questo acquisto sarebbe solo sfavorevole per le sue tasche.»

"Perché cazzo non ha già rinunciato?" pensò Sam appena finì il discorso. Oltre ad avere lo sguardo sempre fisso sul ragazzo, Mr Occhi azzurri aveva l'aria di uno che è intenzionato a comprare quel che vuole intensamente e il suo sguardo diceva proprio questo. Sarebbe stato un eufemismo dire che il liscio stesse divorando il piccolo con gli occhi, ma Sam non voleva dargliela vinta: non avrebbe mai ceduto Harry a uno come lui.

Nella stanza regnò il silenzio per cinque secondi. Mr Occhi azzurri portò lo sguardo alla finestra, ripensando a quel che il tutor gli aveva detto, e sul volto di Sam scoppiò un sorriso, sicuro come non mai dell'esito finale...

I'll Save You - Larry Stylinson || SOSPESATempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang