Capitolo VII (1 °)

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< N-no! Basta! > esplose il piccoletto mentre la sensazione dell'orgasmo si avvicinava sempre di più. < Basta! L-la... prego! >

< Che c'è che non va? > chiese Mr Tomlinson, fermandosi subito. Guardò il sottomesso confuso e ignorò subito il fatto che non potesse piacergli come punizione: il pene del suo sottomesso era eretto e pigiava contro la sua coscia. < Sei al limite, piccolo? >

Harry annuì piangente. < N-non mi faccia v-venire, per f-favore! L'ho p-promes- > Harry si tappò la bocca prima di finire la frase, ma Tomlinson aveva capito il senso della frase.

Lo sguardo del liscio si oscurò e strinse le mani a pugno così forte da far sbiancare le nocche. < Promesso?! > chiese rabbioso. < A chi l'hai promesso, Harry?! Io. Sono. Il. Tuo. Padrone. E non ti ho fatto promettere ancora nulla! >

Harry tremò dalla paura ed evitò di guardarlo. Non avrebbe mai messo nei guai Sam.

< A chi l'hai promesso, bastardo?! Appartieni già a qualcuno?! > la mente di Tomlinson stava viaggiando a mille all'ora. Se Harry aveva davvero fatto un patto del genere, significava che apparteneva già a qualcuno e che questo "qualcuno" si era già preso la sua verginità. E se Harry non era più vergine, Tomlinson aveva concluso un acquisto a vuoto per niente! Se fosse stato realmente così, Tomlinson avrebbe dato davvero fuoco a quella topaia. < Dimmelo, Harry, o posso giurati su questo maledetto mondo che ti ucciderò di botte! >

Harry scosse nuovamente la testa e pianse come un bambino. < M-mi sono sbagliato! > si scusò, mentendo.

< Non credere di mentirmi! > ringhiò Tomlinson, portandogli una mano al collo. Lo strinse con forza. < Se scoprirò che mi stai mentendo, ti ucciderò con queste mani! > e per scoprirlo Tomlinson aveva già pianificato tutto: avrebbe chiamato un dottore per fare un controllo generale al ragazzo e se Harry non fosse stato davvero vergine... beh, Tomlinson non mentiva quando lo minacciava, dicendo che l'avrebbe ucciso.

Harry scosse la testa, pregandolo di lasciarlo, e Tomlinson, come risposta, strinse con forza la presa sul collo del ragazzo.

< Dimmelo. > ringhiò Tomlinson, tirandogli uno schiaffo in pieno volto con forza eccessiva. Il liscio era veramente furioso.

Harry non osò fiatare ma quando il liscio alzò la mano per dargli un altro schiaffo Harry coprì subito il volto, implorando di non farlo.

< Dimmelo, Harry! Devo saperlo, piccolo. > disse Tomlinson, cercando di calmarsi. Allungò la mano per accarezzargli la guancia, ma Harry si ritirò spaventato.

< M-me l'ero p-promesso.. > mentì Harry abbassando lo sguardo. < N-non volevo v-venire p-per u-uno scon... Sconosciuto! >

Il liscio si sentì sollevato. Conosceva Sam e sapeva che non si faceva problemi a toccare gli "articoli", cioè i sottomessi in vendita. Con una mano prese il volto di Harry e lo baciò dolcemente, cercando di rassicurarlo. Le labbra di Harry tremavano e per quanto provasse a ricambiare, non ci riusciva.

Tomlinson interruppe quel bacio e tirò il sottomesso a sé, stringendolo in un abbraccio. Harry appoggiò la testa sul petto dell'uomo e pianse lacrime amare, vergognandosi di quel che aveva fatto.

Poco dopo Harry si addormentò tra le lacrime.

I'll Save You - Larry Stylinson || SOSPESAWhere stories live. Discover now