Capitolo XXV

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“Idiota” Louis osservò silenziosamente la bellissima Desert Eagle prima di prenderla tra le mani e lucidarla nervosamente finché non fosse diventata più splendente del suo futuro. “Fottuto idiota maniaco” le sue mani si fermarono non appena vide il riflesso del suo volto contro la Dester Eagle e solo all'ora buttò distrattamente il panno sulla scrivania, ignorando se fosse caduto a terra o contro la pila di documenti. “L'ho avvertito e l'ho minacciato ma a quanto pare non mi ha ascoltato nemmeno una cazzo di volta.” Tomlinson sospirò, scuotendo la testa, e con gesti lenti mise la pistola nel retro dei pantaloni, coprendola subito con la giacca nera di Hugo Boss che indossava. “Sono sicuro che questa volta mi ascolterà.”

Tomlinson richiuse velocemente il piccolo cofanetto nero, precandosi di aver preso la giusta quantità di munizioni, e lanciò un'occhiata all'orologio da polso - che segnava esattamente le 2  e 40 - prima di buttare il cofanetto in uno dei cassetti della scrivania e uscire dallo studio con passo veloce ma silenzioso.

Abituato a vivere in quella casa, non ebbe problemi ad orientarsi con il buio dei corridoi leggermente illuminati dalla luce fredda e argentea della luna. Aveva pensato di soffermarsi un secondo nella stanza di Harry, dove il suo sottomesso ancora malato dormiva tra le lenzuola calde e morbide del suo letto, per controllare se stesse bene ma decise di lasciar perdere.

“Non ho intenzione di arrivare in ritardo a quel fottuto party” pensò uscendo dalla villa e dirigendosi verso la sua Mercedes, tenendo già le chiavi dell'auto in mano. “Al party che Zayn non dimenticherà mai.” Tomlinson guardò per un secondo la grande e rotonda luna prima di aprire la portiera ed entrare nell'automobile, pronto e carico per mettere all'opera la sua dolce vendetta.

*

«Ne vuoi ancora, tesoro?» domandò sensaualmente la ragazza dai capelli rossi fuoco prima di strusciarsi a ritmo della musica contro il corpo di Malik. Le sue dita lunghe e scure accarezzarono la barbetta che ricopriva il volto dell'uomo, prima di farle scendere lungo il suo petto e di giocare la con cintura dei suoi pantaloni. «Perché posso darti di tutto e di più...»

«Solo se tu vuoi darmene ancora, piccola..» sussurrò il dominatore al suo orecchio ricoperto da orecchini scintillanti e la ragazza rise maliziosamente quando il moro l'afferrò per i fianchi, prendendo il completo dominio del gioco. “Che culo..” pensò ricambiando il suo sguardo scuro e voglioso mentre la musica risuonava e rimbombava nelle loro teste. “E che-”

«Signor Malik...»

Nel sentirsi chiamare, Zayn alzò subito lo sguardo verso verso il suo bodyguard, lanciandogli un'occhiata stufata mentre la stripper si sistemò sulle sue gambe per continuare il servizio per il quale era stata pagata profumatamente.

«Che diavolo c'è adesso, Carl?» Non che Malik avesse qualcosa contro le sue guardie del corpo - anzi, ne teneva sempre uno vicino in caso di emergenza -; tuttavia, quella sera gli aveva chiesto espressamente di stargli lontano per potersi finalmente rilassare: Aveva passato troppe sere nel terrore che Tomlinson potesse irrompere in casa sua con l'intento di fargli del male per quel che aveva fatto al suo sottomesso.
“Me lo devo” si era detto Zayn mentre entrava nel suo privato strip club al contro della città con l'intento di passare una notte tranquilla e tra le braccia delle stripper.
«Ti avevo detto di non interrompermi, o mi sbaglio?»

«Signore..» l'uomo si morse nervosamente il labbro inferiore e deglutì la saliva accumolatosi in bocca mentre incontrava il suo sguardo. «Ecco...» “Lui è qui” avrebbe voluto dirgli ma i 4000 dollari in banconote da 500 che aveva in tasca gli ricordarono subito il motivo per il quale gli erano state concesse e il compito che doveva svolgere. “Ma sarebbe come voltargli le spal-”

«Vuoi parlare o no?» sbottò Zayn e la stripper dai capelli rossi rise divertita mentre si strusciava contro di lui. «Non voglio stare qui tutto il giorno.»

«Betty Boobs vuole vederla, Signore.» le parole uscirono così veloci dalla bocca di Carl che si stupì di averle tirate fuori e la sua bocca sembrò sigillarsi, impedendogli di dire altro, quando lo sguardo di Zayn si illuminò come un faro. A tutti quanti era nota l'attrazione che Malik aveva verso la giovane stripper bionda nominata come "Betty Boobs" e che, da anni, stava cercando di rimorchiare; Carl sapeva perfettamente di aver fatto centro tirando in ballo quel nome. «Si trova nell Z26, Signore. La sta aspettando.»

Un sorriso malizioso e a trentadue denti apparì sul volto del moro che si affrettò a spostare la stripper rossa dalle sue gambe, alzandosi immediatamente dalle poltrone di pelle. «Queste sono le notizie che voglio sentire, Carl!» “La Z26..” pensò mentre la rossa borbottava scontenta ma Zayn non l'ascoltò nemmeno. “Chissà perché ha scelto proprio quella stanza..” Quando Malik aveva fatto costruire lo strip club, si era assicurato di progettare 4 camere/stanze scure - Che aveva nominato Z26, A1, I9, N14 - come dove solo le luci soffuse e di colore rosso erano permesse, il che lasciava già poca immaginazione..

«Abbiamo finito qui?» chiese confusa la rossa, spostando i capelli sintetici dal seno rifatto e nudo, ma non ottenne nessuna risposta dal moro, che era già uscito dalla stanza. «Hey!»

“Una come lei non può essere timida, ma ha sicuramente gusto.” si ritrovò a pensare Malik, sistemandosi i capelli con gesti piccoli e leggeri della mano mentre camminava verso la camera scura con passo deciso e spedito. “Dio... Mi sembra un fottuto sogno.” pensò non appena si ritrovò davanti alla porta che segnava chiaramente "Z26" con caratteri rossi fuoco e un brivido leggero corse lungo la sua schiena, facendogli apparire un sorriso malizioso e furbo sul volto.

“È proprio un fottuto sogno” Un respiro, una sistemata veloce alla giacca porpora e Zayn fu dentro, chiudendosi subito la porta alle spalle. Quel che stupì il moro fu che la stanza era completamente al buio e cercò di guardarsi intorno ma i suoi occhi non riuscirono ad adattarsi all'oscurità. «Tesoro..» la chiamò Malik e continuò a guardarsi intorno, sperando di poter distinguere la figura snella e formosa della ragazza ma non vide niente se non l'oscurita. «Giochi a nascondino, tesoro?»

«Non direi proprio, "Amore".»

Un fulmine sembrò attraversare il corpo del moro non appena sentì il suo di quella voce così familiare che riconobbe subito ma non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi che sentì qualcosa di duro e metallico premere contro la schiena. «No, aspetta-»

«A mai più, Zayn.»

I'll Save You - Larry Stylinson || SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora