Capitolo XIII

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«Piccolo, tutto bene?»

Il ragazzino dai capelli ricci sbatté velocemente gli occhi e tornò alla realtà, lasciandosi alle spalle i mille pensieri che invadevano la sua mente, richiamato dalla voce del dominatore. «S-si» sussurrò stringendo la mano di Tomlinson, mentendogli. Niente stava andando bene quella serata: partendo dai mille chiacchiericci, alla leggera confusione, al mal di testa che il riccio aveva e finendo al tizio che gli era seduto accanto.. Zayn.

“Non dovrei mentirgli.. È così gentile e comprensivo con me.” pensò Harry mentre Tomlinson si allungò per lasciare un dolce bacio sulle labbra del minore.

«Vuoi uscire per prendere una boccata d'aria?» domandò nuovamente l'uomo, preoccupato dal comportamento del minore. Era sicurissimo che ci fosse qualcosa che non andava e si era già assicurato che la febbre non fosse rientrata. “Non sembra star male.. Ma allora cos'ha?”

«Va tutto bene, Daddy. Sto bene con te al mio fianco.» l'unica cosa che Harry voleva fare era un cambio di posto il più lontano possibile dal moro e da un'avvocatessa di nome Amanda. Quest'ultima, una donna sulla cinquantina con una lunga chioma di capelli biondi, fissava affascinata il padrone del riccio, senza interrompere il contatto visivo nemmeno quando il suo sottomesso richiedeva la sua attenzione. E a Harry dava terribilmente noia tutta quella attenzione rivolta al suo padrone ma non poteva farci niente: Amanda era una dominatrice e lui, un piccolo sottomesso, non aveva nessun potere su di lei.

Tomlinson socchiuse gli occhi, non ancora convinto, e tornò discorso che aveva lasciato in sospeso con Amanda. I due dominatori parlavano molto volentieri e con allegria tra loro mentre i due sottomessi stavano in silenzio. Kyle non aveva mai aperto bocca, se non per parlare con la sua Mummy; Harry non aveva ancora alzato la testa dalle sue gambe. 

«Mi stai ignorando?» sussurrò improvvisamente Malik, spostando la sua mano verso l'interno coscia del riccio. Il moro stava toccando da più di 10 minuti la gamba del sottomesso di Tomlinson, ma quest'ultimo faceva finta di niente anche se Zayn sapeva che era il contrario perché il suo corpo lo tradiva: ogni volta che Zayn spingeva la mano verso l'alto, i muscoli di Harry si tenevano e si rilassavano subito dopo che lui toglieva la mano. «Baby, non è una mossa saggia.»

Harry continuò ad ignorarlo, come aveva fatto dall'inizio: aveva ignorato le toccatine e gli sguardi che Zayn gli aveva rifilato dall'inizio della serata e,  per l'appunto, Malik era finito accanto a lui al tavolo. L'unica cosa positiva era che ascoltandolo Harry aveva scoperto un paio di cose su di lui: aveva origini pakistane ma era nato a New York; aveva solo 26 anni e possedeva tre ville; aveva una passione per l'alta moda e per i profumi e per le fragranze.

«Geloso, baby?» chiese Zayn quando beccò Harry a fissare con aria possessiva la donna che stava parlando animatamente con il suo dominatore.

Harry lo ignorò nuovamente e strinse con delicatezza la mano del suo dominatore da sotto la tovaglia, senza richiedere la sua attenzione. Se il suo padrone si stava divertendo, Harry non aveva il diritto di rovinargli il suo divertimento. Ma sì, Harry era fottutamente geloso di quella donna.

“Piccolo bastardino..” pensò il moro, mordendosi il labbro inferiore. Il fare distaccato del riccio lo rendeva ancor più irresistibile e provocante. “Non capisce che mi sta provocando?”

Il moro spostò la mano, portandola all'inguine del ragazzino che sobbalzò dallo spavento. Zayn sentì i muscoli di Harry tenersi sotto il suo tocco e il ragazzino si affrettò a mettere una mano sopra a quella del dominatore per cercare di spingerla via ma la sua forza non riuscì a spostare la mano salda del pakistano. Harry si morse il labbro inferiore e, preso dal panico, fece un leggero pizzicotto sul dorso della mano dell'uomo;  Zayn non poteva permettersi di toccarlo in quel modo, lui non era il suo dominatore. Tuttavia Malik non prese bene il gesto di Harry e, in cambio, diede un pizzico fin troppo forte al ragazzino. Harry gemette di dolore e si morse con forza il labbro inferiore, cercando di non attirare l'attenzione di Tomlinson: non voleva disturbarlo.

I'll Save You - Larry Stylinson || SOSPESADonde viven las historias. Descúbrelo ahora