Capitolo VIII: Parte Seconda (1 •)

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< Harry, che stai..? > chiese Tomlinson confuso, ma Harry stava già liberando il pacco del maggiore dall'ultimo bottone che lo teneva intrappolato nei jeans dell'uomo.

Il riccio abbassò i pantaloni e i boxer in un colpo solo, scoprendo la semi-erezione del suo padrone. Non voleva farlo, stava cercando con tutto sé stesso di non mettersi a piangere, ma se fosse riuscito a mettere in salvo Sam si sarebbe sentito in pace con sé stesso.

Oh, miseria.. pensò Harry, stupito nel vedere le dimensioni del pacco del suo dominatore. Come farà ad entrare nella mia bocca? la paura lo scuosse e realizzò cosa stava per fare. N-no.. n-non posso farlo. N-non lo voglio! ricacciò le lacrime e lo prese in mano, iniziando subito a segarlo. È-è per Sam.. lui capirà.

Il liscio, ancora confuso dal comportamento del minore, si lasciò sfuggire un gemito dalle labbra e si distese sul letto mettendosi in una posizione più comoda; Non avrebbe mai rinunciato ad un servizietto volontario da parte del minore.

Harry si avvicinò ancor di più, ripetendosi che lo stava facendo per Sam e non per lui, e iniziò a leccare la punta in modo circolare per poi leccare tutta la lunghezza. Cercò di ignorare i gemiti di Louis e, quando fu completamente eretto, lo prese in bocca con difficoltà. Iniziò a succhiare, da prima lentamente per poi aumentare gradualmente la velocità, con una tecnica che era riuscito a sviluppare solo in tutti quegli anni di continuo esercizio con Sam.

Tomlinson gemette, schiudendo le labbra rosee, e accarezzò i capelli ricci e morbidi del sottomesso. e lui dovrebbe essere vergine?. pensò il liscio, facendo un sorrisetto arrogante. Sapeva per esperienza che un verginello non era nemmeno capace di tenere un cazzo in mano senza tremare mentre Harry era troppo sicuro di sé. Soprattutto con la lingua e con le guance, che facevano impazzire Louis.

Harry continuò a succhiare, evitando lo sguardo del dominatore, e pian piano iniziò a provarci uno strano piacere. Pompò con gusto e frenesia, desiderando sempre di più dal liscio anche se era cosciente che il dominatore non gli avrebbe mai dato di più. Si sentiva sporco per quel che stava facendo ma dentro di sé se ne fregava altamente. Per anni aveva dovuto subire violenze da parte di Sam, soprattutto durante il sesso, mentre ora il suo nuovo padrone non lo stava nemmeno sfiorando: Louis si stava limitando ad accarezzargli la testa dolcemente e Harry amava le carezze.

Poco dopo, Louis informò il riccio che era vicino al culmine ma il quest'ultimo non si spostò e continuò, ignorando i comandi del padrone. Louis non lo avvertì nuovamente e venne, inondando la gola del riccio con il suo sperma dolce-aspro. Harry si lasciò cadere su un fianco e respirò affannosamente: i suoi occhi erano lucidi e le labbra rosse e gonfie. Il riccio era sbalordito per quel che aveva fatto; confuso perché gli era piaciuto; e meravigliato perché non si aspettava che Louis non gli facesse del male.

Tomlinson si ricompose, rivestendosi, è baciò il riccio sulle labbra, appoggiando subito dopo la mano sulla fronte del riccio. Harry lo lasciò fare, sbalordito ancor di più dal suo comportamento.

< Purtroppo il mio sperma non fa miracoli e la febbre non ti è passata, piccolo. Chiamerò un medico che ti farà un controllo esterno e interno. > si alzò dal letto e indicò un vassoio, che aveva poggiato appena entrato sul cassetto nero. < Ti ho portato una cioccolata calda, ma ora ti farò portare qualcosa di più sostanzioso e caldo. Sei veramente pelle e ossa e non mangi da due giorni, quindi penso che tu abbia fame, no? >

< D-due giorni? > chiese confuso Harry, coprendosi nuovamente con le coperte: il freddo era tornato con una sua innocenza. Lo chiese così tanta ingenuità nella voce e dolcezza che fecero sciogliere Tomlinson.

L'uomo dai capelli lisci sorrise e si avviò verso la porta. < Certo, hai dormito per due giorni interi. Tu ora pensa a riposarti, guarda la Tv se vuoi e chiama la servitù quando hai bisogno. Ci vediamo dopo. > ed uscì dalla stanza.

Harry non badò alle parole di Louis, era troppo sconvolto per afferrare il concetto: Erano già tre giorni che non vedeva Sam e non aveva avuto sue notizie. E con quel che aveva fatto ora...

Il piccolo portò le mani tra i capelli e li strinse, cercando di regolare il respiro.
che diavolo mi è passato per la mente?! pensò con le lacrime agli occhi.

I'll Save You - Larry Stylinson || SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora