Capitolo XXIII parte 2

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«Aspetta, D-daddy!» strillò con voce acuta dalla paura Harry, non appena il dominatore dai capelli liscio lo buttò come un peso morto sul suo letto morbido. Il ricci si rannicchiò in posizione fetale, lasciando che altri gemiti uscissero dalle sue labbra, quando il vibratore che gli era stato messo ore prima dall'uomo pigiò maggiormente contro il suo punto sensibile, riportando a galla quella sensazione di calore che Harry aveva sempre avuto prima di raggiungere l'orgasmo. Tuttavia Harry doveva impedirselo a tutti i costi: era già venuto due volte durante la serata – la prima mentre mangiavano nel ristorante di lusso e la seconda durante il viaggio di ritorno verso casa – disobbedendo agli ordini di Tomlinson ed era certo che il liscio l'avrebbe ucciso se fosse venuto nuovamente sotto il suo sguardo penetrante. «I-io n-non volevo-.. n-non-»

«Cristo, Harry...» sospirò stufo di tutte quelle lagne l'uomo, scuotendo lentamente la testa con fare contrario. I suoi occhi azzurro scuro si posarono sul corpo del sottomesso con la stessa voracità della prima volta che l'aveva visto e fece un sorriso sotto i baffi quando notò la schiena di Harry tremare dal piacere. «Sei così fottutamente patetico che mi fai quasi schifo. Dovresti pensare a comportamento indignoso che hai avuto e vergognarti per come mi hai fatto sentire imbarazzato davanti a tutto il locale» lo sgridò con voce dura e bassa prima di andare a sedersi accanto al riccio, che tremò impaurito quando sentì il materasso abbassarsi al suo fianco.

«D-daddy, i-io no-non-»

«Non mi frega un cazzo di quel che volevi fare, Harry.» ringhiò Louis prima di afferrare i capelli morbidi e corti di Harry tra le dita e stringerli con forza, pronto a strattonarli se il piccolo sottomesso si fosse ribellato. «Sei venuto più volte e, oltre a farmi vergognare del tuo comportamento disgustoso, mi hai anche disobbedito! E adesso vuoi anche pregarmi per risparmiarti da una punizione esemplare, Harry?» chiese il liscio, avvicinando le labbra all'orecchio del più piccolo. «Dovresti essere grato che ti faccia capire dove cazzo stai sbagliando, piccolo bastardino ingrato. Ma non sembri grato, o mi sbaglio?»

"Se fossi realmente incazzato non riuscirebbe nemmeno a vedere la luce del sole di domani mattina" si ritrovò a pensare il liscio mentre il suo sottomesso piangeva dei piccoli «L-lo sono, d-daddy.». Più di Harry stesso, Louis sapeva dal principio che il suo adorabile ma bugiardo sottomesso non sarebbe riuscito a trattenersi dal non venire e, dato che Harry non era ancora a conoscenza del lato più feroce del liscio, Louis aveva approfittato della sua beata ignoranza per escogitare un piano per rendergli grazie di tutte quelle menzogne: il liscio gli avrebbe dato una punizione che Harry non si sarebbe mai dimenticato in tutta la sua vita. E adesso non doveva far altro che metterlo in atto...

«No, Harry. Non lo sei.» ribatté con tono duro l'uomo, facendo voltare a pancia in giù il suo piccolo sottomesso contro il materasso e fece un sorriso ampiamente malizioso e crudele quando Harry gemette per la loro improvvisa vicinanza. «Sam mi ha detto tante cose su di te, sai?» iniziò il liscio mentre con l'unica mano libera si toglieva la cintura dai pantaloni e avvertì Harry tremare nuovamente sotto di sé. «Mi aveva avvertito del fatto che eri un fottuto sottomesso disobbediente..» le mani di Louis furono veloci a legare insieme quel minore contro la spalliera del suo letto, tirandole e stringendole forte in modo che Harry non potesse muoversi. «ma non ci avevo creduto fino a stasera, quando mi hai dato prova della tua maleducazione.»

«D-daddy-..» mormorò impaurito il riccio mentre quest'ultimo lo piegava con mani dure e fredde a novanta, divaricandogli le gambe ancora coperte dal completo. "N-non un'altra v-volta" pensò con le lacrime che rigavano le sue guance morbide e rosse per l'emozione e il calore. Per quanto piccolo e ingenuo fosse Harry, il liscio aveva subito capito le intenzioni del suo dominatore ma dopo tutto quel che aveva passato con Zayn non era pronto ad affrontare la questione un'altra volta: non era pronto ad avere un rapporto sessuale con il suo dominatore dopo essere stato stuprato nello stesso letto. «M-mi dispiace, d-daddy. N-non volevo disubbedirti.» pianse quando le mani di Louis andarono ad abbassargli i pantaloni del completo insieme ai boxer neri, lasciando che il suo culo nudo ed esposto alla perversione del liscio.

«Tu volevi, Harry.» ribetté Louis, tirando un sonoro schiaffo sulla natica destra del riccio. "Non sai in che casino ti sei cacciato" pensò mentre Harry strillò dal piacere misto al dolore che solo quello schiaffo era riuscito a dargli. "Ormai non puoi tirarti indietro" «Ti sei lasciato venire senza ritegno per due volte e adesso sei nuovamente duro. O mi sbaglio?»

«N-non è colpa mia.» pianse il sottomesso, affondando la testa nel cuscino morbido e profumato anche se tutto quel che voleva fare era voltarsi verso di lui e implorarlo di metterlo in un'altra posizione. Anche Zayn l'aveva messo in quel modo, legandolo alla spalliera del suo letto, prima di sprofondare con violenza dentro di lui. E Harry non era pronto a rievocare tutti quei momenti infernali con Louis. «I-io non volevo venire!»

«Sta' zitto.» ringhiò Tomlinson, sculacciando nuovamente il culo sodo del minore. «Non voglio sentire le tue cazzo di scuse patetiche, Harry.»

«S-scusa, D-daddy..» mormorò tra le lacrime il sottomesso, non sapendo cos'altro dire o fare. "N-non è colpa mia" pensò mentre sentì il suo padrone che si abbassava i pantaloni del completo che Harry avrebbe preferito vedergli addosso, stretti alla vita con la cintura che in quel momento teneva uniti i suoi polsi. "N-non è colpa mia. N-non volevo disubbedirgli."

«Volevo farlo in un altro modo, piccolo..» iniziò Tomlinson prima di sistemarsi dietro di Harry, con il membro già duro e grosso tra le gambe. «Toglierti la verginità in questo modo è quasi uno spreco» "Lo sarebbe se lo fossi ancora" Le dita di Louis afferrarono il cordino del vibratore e lo tirarono fuori dalle carni morbide e calde del riccio, lasciandolo gemere dal sollievo. "Ma a quanto pare qualcun altro ha avuto il privilegio di scopare il tuo culetto verginello prima che potessi farlo io stesso." «ma sono sicuro che imparerai ad obbedirmi come solo un bravo sottomesso da fare.»

«D-daddy, aspetta-!»

«Perché sei ancora vergine, giusto?» sussurrò Louis all'orecchio del minore prima di poterlo mordere con delicatezza. Le mani di Louis si arpionarono come artigli al culo sodo e rosso del sottomesso, aprendolo leggermente, e Tomlinson quasi rise quando Harry gemette dalla sorpresa quando la punta del suo membro sfiorò il suo buchetto. "Non dovresti essere stupito, piccola puttana." «Hai preservato la tua innocenza fino ad adesso, non è così?»

«S-sì, d-daddy.» mentì il ragazzo dagli occhi verdi, recitando come da copione, e urlò di dolore quando la mano di Tomlinson si schiantò per la terza volta contro la sua natica destra, sicuro che gli avrebbe lasciato il segno della mano impresso sulla pelle.

«Ti dispiace ripetere, piccola puttana bugiarda?» chiese il liscio, ridendo amaramente, e fu proprio in quel momento che Harry si accorse che qualcosa non andava nelle domande e nel comportamento del suo dominatore. «Non credo di aver capito la risposta.»

«P-puttana bugiarda?» "P-perché è così sospettoso?" pensò spaventato il riccio, strizzando con forza gli occhi per permettere alle lacrime di scendere con più liberta sulle sue guance e di schiantarsi come bombe sul cuscino. "P-perché si sta comportando così? M-mi fa paura.." «P-perché-»

«Hai preservato la tua purissima verginità fino ad adesso, Harry?» chiese nuovamente Louis senza sfumature di emozioni nella voce, osservando impassibile la schiena pallida e minuta del suo sottomesso. "Perché non dice la verità?" pensò il liscio mentre la sua mano andò a prendere il cellulare dalla tasca dei pantaloni, certo della risposta che il suo sottomesso gli avrebbe dato. "La fottuta verità che entrambi sappiamo." «L'hai preservata solo per me, giusto?»

«S-sì, Daddy.» mentì nuovamente il minore, cercando di dare un tono deciso a quella risposta tanto temuta. «T-ti ho aspettato, perch-»

«Allora non ti dispiacerà spiegarmi questo piccolo malinteso» lo interruppe Louis e Harry non fece nemmeno in tempo a voltarsi verso il suo padrone che dal cellulare di Tomlinson partì la registrazione della chiamata che aveva avuto con Genevieve qualche giorno prima.

Fu proprio in quel momento che Harry si rese conto di trovarsi in una trappola; in una trappola dalla quale non ci sarebbe stata una via di fuga per lui.

I'll Save You - Larry Stylinson || SOSPESAOnde histórias criam vida. Descubra agora