Capitolo XXIV p.1

4.1K 144 50
                                    

«N-no, Louis! I-io non volevo!» I polmoni e le gambe del ragazzino dagli occhi tristi e verdi iniziarono a dolore dopo nemmeno 150 metri di corsa che fece nel vano tentativo di raggiungere la macchina nera del suo dominatore che, velocemente, si stava allontanando dalla vecchia "Casa" che l'aveva ospitato per troppo tempo. «M-mi hanno costretto! L-Louis, i-» continuò Harry ma nella tenace corsa il suo piede si scontrò contro qualcosa che il riccio non aveva minimamente visto, facendolo cadere a terra come un sacco di patate. «L-Louis..» sussurrò il sottomesso con la voce e gli occhi vicini alle lacrime mentre il suo sguardo acquoso si posò nuovamente sulla macchina, che ormai era sempre più lontana e sempre più irraggiungibile.

"M-mi dispiace!" Harry non si accorse di essere scoppiato a piangere finché non sentì le lacrime rigargli il volto e i singhiozzi smontargli il petto con una morsa dura, e fu proprio quando se ne accorse che la crisi di pianto sembrò aumentare. Il sottomesso di Tomlinson... O meglio, l'ex sottomesso di Tomlinson non aveva fatto altro che scusarsi con il liscio durante il viaggio verso la "topaia" - scuse che ben presto erano affogate in delle lacrime colpe di terrore -, ripetendogli che mai avrebbe voluto fare una simile, ma Louis non era sembrato minimamente interessato ad ascoltarlo, ordinando persino di chiudere la bocca.
E Harry aveva fatto come Tomlinson gli aveva ordinato, rimanendo in un silenzio rotto solo dai singhiozzi, fin quando il suo ex dominatore non si era fermato davanti alla topaia e l'aveva buttato fuori dalla macchina, prima di richiudere la porta e sgommare via ad alta velocità.

«L-l'ho fatto solo per te, L-Louis.» pianse Harry, cosciente del fatto che i suoi demoni - quelli che a fatica aveva dimenticato - sarebbero tornati a galla da lì a poco... O anche meno di poco. «Z-Zayn è-è stato uno sbaglio..!»

«E, di grazia, che cos'è che hai fatto per lui?»

Harry raggelò nel sentire quella voce fredda e dura dietro di lui e un brivido di paura corse lungo la sua schiena magra non appena si rese conto a chi potesse mai appartenere. "O-oh no.." fu l'unica cosa che pensò, prima di voltarsi indietro e incontrare con lo sguardo l'uomo che sperava di non vedere mai più. "N-non lui.. n-non lui!" Tutta quella fatica per liberarsi di lui, tutto quel tempo per dimenticarsi delle sue torture e tutto quel lavoro che aveva fatto per allontanare i demoni che squarciavano la sua anima... Tutto quanto era andato completamente a puttane per colpa di una scelta sbagliata; per colpa sua. «S-Sam..»

«Ti ho fatto una domanda, puttanella!» ringhiò l'uomo, prima di afferrare i capelli ricci del ragazzo e far schiantare nuovamente il suo volto contro il terreno duro e brullo. «Ed esigo una risposta, dannazione!» continuò mentre Harry urlava di dolore misto alla paura. «Gli hai dato il culo, non è vero, piccola puttana? Hai infranto il nostro patto, Harry?!»

"C-Come fa a saperlo?!" pensò confuso e shockato il ragazzino e dalla sua bocca uscì nuovamente un altro urlo di dolore quando una suola di una scarpa si schiantò contro la sua schiena con un colpo sordo.

«Parla, puttana!»

«M-mi hanno costretto!» urlò terrorizzato Harry, riuscendo a trovare nuovamente fiato nei polmoni. Già, il patto... Harry se n'era completamente scordato di quel dannato patto e ora che l'aveva infranto Sam aveva un validissimo motivo per fargli del male in un modo peggiore del solito. «I-io n-non..»

«Hai davvero rotto il nostro patto, tesoro?» sussurrò rabbiosamente Sam e Harry tremò dalla paura quanto avvertì la rabbia corrergli lungo il collo.

«N-non volevo, Sam.. T-te lo giuro!» No, non poteva succedere di nuovo.

«Oh, certo che non volevi, piccola puttana!»

I'll Save You - Larry Stylinson || SOSPESAWhere stories live. Discover now