capitolo 3

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Dopo ore stancanti di viaggio vedo mia madre aspettarmi vicino al bar insieme a Fred, il suo compagno. Questo aeroporto comincia a ricordarmi tutto lo schifo che ho passato e dopo essermi presentata a Fred prego mia madre con gli occhi in modo che mi porti via
"Sai sono stato spesso in California a causa del mio lavoro, il clima è diverso rispetto alla fredda New York"
"Questo si può notare dalla mia abbronzatura"
"Megan, Fred è uno stilista, per questo viaggia spesso per lavoro"
Sento ciò che si stanno dicendo quei due anche se non ascolto i loro discorsi, sono troppo concentrata sui grandi grattacieli di New york, su Central Park, sulla fifth Avenue, sullo starbucks in centro dal quale sta uscendo una ragazza bionda che sembra abbia appena fatto sesso, sui muri dipinti dagli artisti di strada, sullo skatepark e sulla mia vecchia scuola. Vedo passarmi davanti tutta la mia adolescenza e tutta la mia infanzia e mi viene nostalgia del vecchi tempi nei quali il mio unico problema era uscire di casa senza essere scoperta dai miei genitori. 
"Megan scendi"
Non mi accorgo nemmeno che devo scendere dall'auto, comincio a pensare che la mia permanenza qui non sarà delle migliori. 
"Lei è Sarah, la figlia di Fred"
"Ciao Sarah, che bella che sei"
In realtà questa bambina mi ricorda qualcuno ma non mi viene in mente nessuno, magari è una mia impressione, chi potrebbe ricordarmi visto che non vengo quì da tempo?
La vedo girare per casa mia come se venisse quì spesso, mi sono persa molte cose della vita di mia madre ma finalmente la vedo felice, non lo era così tanto nemmeno quando le cose con mio padre andavano bene.
Vado nella mia vecchia stanza e trovo una busta sopra il mio letto.
"Tua madre mi ha fatto vedere un paio di foto tue, parla sempre di te, così mi è venuto in mente di confezionarti un vestito. Spero non ti dispiaccia"
"No, grazie è davvero bellissimo, non ce n'era alcun bisogno"
"Solo un pensierino"
"Fred, vuoi essere serio con mia madre?"
"Certo che sì, non le avrei presentato mia figlia che è la persona a cui tengo di più"
"Non ha anche un fratello?"
"Si ma sua madre si è tenuta la custodia del figlio e io di Sarah, e non le permette di vederlo tranne che certe volte"
"Mi dispiace"
Quando se ne va provo quel vestito che risalta la mia carnagione ormai scura. Lo tolgo subito perché non mi sento a mio agio, non so cosa mi succeda.

"Mamma esco a farmi un giro"
Dal suo sguardo preoccupato capisco che non se lo aspettava che io uscissi di casa e la capisco, nemmeno io me lo sarei aspettata da me
"Ti prego fai attenzione, puoi prendere la mia auto"
Prendo le chiavi e mi dirigo verso la Mustang di mia madre, il vizio delle macchine costose le è rimasto.
Mi dirigo verso la periferia della città, fino a casa di Abigail. I suoi genitori volevano che andassi da loro già mesi fa, ormai sono diventata troppo apatica, sono sicura che non proverò nessuna emozione.
Mi apre Kayla, a quanto pare ha deciso di stare qua, chissà perché lei era nel collegio che ho frequentato qualche mese, non mi sembra che i suoi zii siano così ricchi, magari i suoi genitori?
"Ciao Megan"
"Sai che non ti sopporto quindi non fare troppe storie"
Sono miss simpatia.
I genitori di Abigail sono fermi in cucina e mi salutano con poco affetto, che cavolo sta succedendo? Sono loro che volevano vedermi.
"Prima che voi mi diciate cosa sta succedendo, posso andare in camera di Abigail?"
Annuiscono con poca convinzione e mi ritrovo nella stanza dove ho passato ore della mia infanzia, a lei piaceva affacciarsi alla finestra e guardare le stelle, diceva che si calmava così. Un'oggetto sotto il comò attira la mia attenzione, non lo avevo mai visto prima. Un diario? Abigail teneva un diario? Leggo la prima pagina e rabbrividisco, così lo metto in borsa, sono sicura che scoprirò qualcosa.
Torno in soggiorno e decido di non dire nulla, sicuramente ne sanno qualcosa, l'ultima volta non c'era.
"Bene perché mi avete chiamato? Come sapete ero in California quindi non sono potuta venire prima"
"Il tuo jet privato non è venuto a prenderti?"
Li guardo con la bocca spalancata, mi hanno cresciuta loro, sanno quanto odio i soldi di mio padre, perché cavolo mi trattano così?
"Vorrei proprio sapere cosa ho fatto per essere trattata così, sapete meglio di me che odio quelle cose"
"Abbiamo trovato il diario di Abigail"
Mi passano un quaderno mai visto prima, com'è possibile che quello sia il diario di Abby se ce l'ho io in borsa? Faccio finta di niente e sfoglio un po'il quaderno, c'è qualcosa che non quadra
"Dovresti leggerlo a casa e farti le tue colpe, abbiamo chiuso con te"
Mi alzo da quella sedia e me ne vado sbattendo la porta, che cavolo hanno quelli da giudicarmi? Appoggio la borsa sui sedili in pelle e mi metto alla guida, dopo vedrò questi diari, sono sicura che qualcosa non va.
Parcheggio l'auto e mi dirigo verso la fioreria.
"Un mazzo di girasoli"
"Nessuno porta i girasoli in cimitero signorina,sono curioso"
"Il girasole era il suo fiore preferito, il girasole è un fiore che mette allegria e spensieratezza, e poi da felicità. Almeno da 3 metri sotto terra se la merita quella felicità"
Mi sorride e mi porge i fiori. Mi dirigo verso la sua tomba è un'unica lacrima solitaria scorre sul mio viso. Non piangevo da un'anno, sono diventata troppo apatica per farlo, ma lei è l'unica persona per la quale piango. Lascio il bouquet di fiori e me ne vado.
Spero che almeno li sia felice.

l'inferno nei tuoi occhiWhere stories live. Discover now