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Questo bar è così fottutamente pieno che mi sono dovuta sedere in braccio al mio ragazzo, non che mi dispiaccia ovviamente, ma è da una buona mezz'ora che continua a infilarmi le mani sotto il vestito o che mi abbassa la lampo, mettendomi in imbarazzo davanti a tutti. In realtà Caroline e Matthew non ci fanno molto caso visto che sono intenti a pomiciare mentre Brian è al telefono con la sua ragazza. Siamo seduti insieme ma in realtà ognuno è per le sue, non mi piacciono molto queste cose ma me ne faccio una ragione. Ho mangiato un panino enorme e Caroline pure è riuscita a mangiarlo tutto, sono contenta come non lo ero da un po'. Pensare che oggi pomeriggio devo tornare a casa di Abigail mi fa attorcigliare lo stomaco ma cerco di non pensarci troppo per ora. Dylan continua a provocarmi facendomi avere reazioni poco belle davanti agli altri, è davvero imbarazzante perciò decido di usare la sua stessa carta, mi avvicino al suo orecchio e dopo avergli sussurrato una frase gli soffio sul collo, anche io conosco i suoi punti deboli.
"C'è il ragazzo al bancone che continua a guardarmi le gambe"
"Cerchi di provocarmi Campbell? Sai benissimo come sono fatto. Possono guardarti quanto vogliono, perché sei bella, sei sexy e hai un fisico invidiabile, se non fosse per le mini prugne che hai al posto delle tette ma quelle passano in secondo piano. Finché guardano, possono morire d'invidia, l'importante è non toccare, perché se ti toccano anche solo il braccio divento una belva. E poi, secondo me si gode lo spettacolo"
"Non c'è niente da guardare visto che io non ho reazioni"
Si avvicina ancora di più al mio orecchio e dopo averlo morso mi fa vergognare di me stessa.
"Perché continui a stringere le gambe signorina?"
"Smettila scemo"
Una donna che avrà più o meno 35 anni si avvicina al nostro tavolo e fa gli occhi a cuoricino al mio ragazzo. Ma stiamo scherzando?
"Dylan? Dylan Smith sei tu?"
"Si sono io, tu saresti?"
Ha! 1 a 0 per me, stronza.
"Claire, non ti ricordi, ci siamo divertiti davvero molto qualche anno fa"
10 a 1 per lei. Mi metto in posizione eretta e il panico negli occhi di Dylan mi conferma ciò che avevo intuito: hanno fatto sesso.
Mi alzo da dove sono seduta e lui cerca di fermarmi ma ho bisogno di aria e di realizzare un po' ciò che è appena successo. Non so per quale motivo Brian mi sta seguendo ma se mi farà un discorso tipo io sono il migliore gli spacco la faccia, non sono dell'umore adatto.
"Vuoi una sigaretta?"
"Se hai quelle alla menta volentieri"
Mi passa una sigaretta e ai primi due tiri tossisco come una scema, non sono più abituata, fortunatamente direi.
"Perché sei andata via?"
"Se vuoi farmi la morale evita"
"Non voglio farti la morale, al contrario, penso tu abbia sbagliato"
"Come scusa? Ma l'hai vista? Ha l'età di mia madre praticamente"
"Continui a rinfacciargli questa cosa quando sai benissimo che prima di te lui si comportava così. Anche tu hai avuto una vita prima di lui o sbaglio?"
Mi sento improvvisamente in colpa, infondo ha ragione, non ho motivo di dubitare di lui, mi ha dimostrato che mi ama ma io continuo a impuntarmi sulle ragazze con le quali è andato a letto. Il fatto che Brian mi stia facendo questo discorso mi fa sentire in imbarazzo ma mi fa piacere perché significa che nonostante tutto è maturo abbastanza da desiderare che io stia bene con lui. Come se mi avesse letto nel pensiero mi spiega.
"Megan rimarrai sempre il mio più grande rimpianto ma non per questo non vedo l'ora che tu ti lasci con lui. Ti vedo felice e forse non lo saresti stata così nemmeno con me o con chiunque altro. Ci tengo ancora molto a te ed è proprio per questo che spero tu stia bene. Forza, vai a prendertelo"
Lo abbraccio ringraziandolo. Non molti avrebbero avuto la sua maturità.
Sposto la calca di persone che mi impedivano di arrivare al nostro tavolo e quando scorgo in lontananza le sue spalle larghe, lo prendo per mano e lo faccio uscire con me mentre borbotta qualcosa di incomprensibile.
"Megan non..."
"Shh stai zitto"
"Megan davvero fammi spieg..."
"Cazzo stai zitto"
Lo obbligo ad aprire l'auto enorme di mia madre e lo faccio salire al posto del passeggero. Guido fino al parcheggio sul retro dove non c'è nessuno mentre lui mi guarda come se si aspettasse che io lo uccida.
"Scusa"
"Mi fai parlare? Non hai bisogno di scusarti. Anche io ho avuto una vita prima di te solo che davvero vado fuori di testa e poi quella aveva l'età di mia madre praticamente. Brian mi ha fatto capire che anche io ho avuto delle storie e una di quelle è stata proprio Adam quindi non dovrei parlare proprio. Mi dispiace se me la prendo così ogni volta ma sono davvero molto gelosa"
"Vieni qui"
Mi fa cenno di sedermi sulle sue gambe e non me lo faccio ripetere due volte, grazie macchina con i vetri oscurati.
Mi abbassa un po'la lampo del vestito e mi accarezza la schiena facendomi venire i brividi.
"Nonostante tutte le ragazze con le quali ho avuto una storia - mi bacia il collo facendomi fare versi dei quali mi vergogno - sei l'unica che mi importa davvero e sarà sempre così"
Mi bacia, mi morde e fa diventare la mia pelle rossa. Sono totalmente dipendente da lui, da quando lo conosco. Lo voglio qui, ora, perciò apro la sua camicia facendo saltare i primi due bottoni. Scoppia a ridere ma si ricompone immediatamente quando vede che faccio sul serio.
"Giuro che se qualcuno ti vede nuda gli cavo gli occhi"
Mi bacia ogni centimetro di pelle con foga, come se non mi vedesse da una vita e fosse in astinenza da me.
"Sei sicura che sia una buona idea?"
"Dylan cazzo stai zitto e non farti paranoie per una volta"
Scoppia a ridere e mi guarda con quel sorriso sfacciato che lo caratterizza e che mi fa davvero impazzire. Appoggia le mani sui miei glutei e li stringe forte, sicuramente mi avrà lasciato un segno. Gli tolgo completamente la camicia facendolo ridere, sembro una tigre affamata.
Che senso ha fare l'amore se non ci si diverte un po'?
"Ti meriteresti una suite ma quando mi fai eccitare in questo modo ti sbatterei pure nel bagno del locale più sporco del mondo"
"Che romantico"
Lui lo è a modo suo, vero?
Mi concedo completamente a lui, mente, cuore e corpo, sono tutta sua, lo sono sempre stata.
Mi sento per la prima volta così tranquilla e in pace con me stessa che, per quanto pessimista sono, ho paura che la mia piccola bolla di felicità venga rovinata.
"Non mi dimentico la promessa che ti ho fatto, ho detto che quando sarebbe finito tutto ti avrei portata in giro per il mondo, qual'è la prima destinazione?"
"Da quando sei così romantico?"
"Da quando facciamo sesso in macchina"
Gli tiro uno schiaffetto sul braccio, non riesco a fare a meno di imbarazzarmi.
"Voglio andare in Europa"
"Europa sia"
Provo delle sensazioni indescrivibili con questo ragazzo.
Dopo baci interminabili mi riporta a casa e mi maledico per aver rovinato i bottoni della sua camicia, adesso dovrà fare 5 metri di strada con il petto di fuori. Si, sono 5 metri dal parcheggio all'ingresso di casa mia e sì, sono gelosa pure dell'aria. Ride come un idiota alle battute che si fa da solo e che fanno ridere solo lui ma faccio finta di niente, è bello vederlo ridere spensierato.
Scorgo mia madre e il suo compagno all'ingresso e obbligo Dylan ad aspettare perché capirebbero subito ciò che è successo a vederlo con la camicia strappata sui bottoni ma non ne vuole sapere, stronzo.
"Oh ciao ragazzi, ho preparato il pranzo prima, Dylan ma che hai fatto alla camicia?"
"Oh si beh sa, sua figlia"
Vorrei sprofondare.
"Si, sua figlia ha voluto prendere in braccio un gatto randagio che mi ha graffiato rompendo i bottoni della camicia"
Vorrei prenderlo a testate da quanto è stupido. Lo trascino per l'orecchio fino all'ascensore e gli tiro uno schiaffetto
"Stronzo"
Mi strizza il gluteo destro facendomi urlare come una scema.
"Dylan smettila"
"Di fare?"
Mi attacca al suo corpo e appoggia entrambe le mani sul mio sedere grattando il suo viso contro il mio, graffiandomi con la barba.
"Staccati scemo"
"In macchina non dicevi così"
"Se continui a rinfacciarmelo non te la do più"
"Me la prendo da solo"
"Mica è un pesce"
"Ma cosa stai dicendo?"
Le porte dell'ascensore si aprono e la mia cara vicina che vive al piano di sopra ci scruta come se avessimo qualcosa di strano in faccia, ma poi, perché è su questo piano se abita di sopra? Non faccio in tempo a chiedermelo nuovamente che mi accorgo che abbiamo sbagliato piano. Mi chiedo solo perché siamo così idioti.  Ride come un matto e gli salto sulla schiena perché sono troppo pigra per fare le scale, lui invece si diverte a fare squat con me sulle spalle facendo finta di cadere mentre a me a poco a poco viene un infarto. Stronzo. Mia madre è sullo stipite della porta e ci guarda ancora un po con le lacrime agli occhi, è davvero imbarazzante. Scendo dalla sua schiena ma prima che io possa farlo mia madre ci scatta un'altra foto, mi chiedo che problemi abbia. Dylan va in bagno a farsi una doccia e mia madre mi blocca sulla porta, sento aria di discorso, peggio di quando mi ha spiegato che in realtà i bambini non li porta la cicogna.
"Signorina, non mi hai più aggiornata sulla questione "
"Mamma ti prego non mi va"
"Va a me perciò ascoltami bene. Quando sei con lui ti si illuminano gli occhi. Non so com'eri con i ragazzi che hai avuto prima di lui e sono sicura che tu li abbia avuti, non credere che io sia scema, sapevo che eri fidanzata. Comunque, torniamo al discorso principale, avete fatto un sacco di cavolate voi due e spero che questa sia la volta buona che la smettete di comportarvi da idioti. Siete anche più grandi e lui è follemente innamorato di te, quindi, cara mia, non fate cazzate"
Mia mamma che dice parolacce? La questione è davvero seria.
Torno in camera e lo trovo mezzo nudo ma cerco di contenermi. Dopo essersi rivestito mi da un bacio e mi ricorda che oggi pomeriggio devo chiudere la questione Abigail e il panico mi assale. E se non riuscissi a dire tutto ciò che voglio dire? E se andasse tutto a rotoli? Non posso permettermi che vada tutto a rotoli, deve andare tutto benissimo, devo affrontare la situazione con fermezza.

l'inferno nei tuoi occhiWhere stories live. Discover now