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Mi ha accompagnata fin dentro al locale perché pensava che il mio capo mi avrebbe trattata male. In realtà mi ha fatto un cenno ed è tornato in magazzino. Mi è tornata l'ansia dell'incontrare sua madre e soprattutto di non aver detto niente a lui che si sentirà tradito, lo so già. Dopo aver servito migliaia di clienti decido di prendermi una pausa e andare sul retro, non c'è nessuno e se venisse qualcuno, Bill potrebbe uscire dal magazzino ogni tanto.
Tiro un sospiro e il vento serale mi scompiglia i capelli, facendomi tirare ben troppe bestemmie.
"Pensavo che fossi più educata di mio figlio ma infondo, se si trova bene con te c'è un motivo"
Sussulto dallo spavento nel trovarmi quella donna vestita di tutto punto nel retro del locale dove lavoro. È inquietante.
"Che diavolo volevi? Non mi sembra necessario disturbarmi a lavoro"
"Sentimi bene e segui il mio consiglio. Ho saputo quello che ha fatto Adam mentre eravate in vacanza, non fare domande perché non ti risponderò, stategli lontano. È pazzo come suo padre, ma penso tu lo sappia meglio di me dato l'incidente che ha causato. Non provocatelo, anzi, ti direi di stare lontana da Dylan ma so che per voi è impossibile purtroppo. L'hai messo tu in questo casino quindi vedi di tirarlo fuori, non so come ma devi farlo"
"Senti, non mi conosci nemmeno e mi chiedo perché tu stalkeri tuo figlio se poi lo fai piangere e credimi, non piange mai, anche se dovresti saperlo visto che è tuo figlio, ma quelli sono affari tuoi. Dylan conosceva Adam già prima di conoscere me"
Giuro di averla vista sbiancare e non capisco il motivo.
"Che cavolo hai?"
"Loro due si conoscevano già?"
"Si perché ti stupisci?"
"Il padre di Adam... Lui è il padre di mia figlia"
Tocca a me sbiancare. Quasi svengo. Che diavolo di problemi ha questa donna?
"Scusa, hai lasciato solo Dylan per praticamente 21 anni per farti mettere incinta dal padre di quello stronzo?"
"Non hai diritto di giudicarmi. Non sai come stanno le cose"
"No, non so come stanno le cose ma se tu non fossi sparita e non avessi lasciato Dylan solo lui lo saprebbe. Cosa ti costava tornare da lui? Eh? Non usare le stronzate del mi sentivo in colpa e bla bla, perché mentre tu ti sei rifatta una vita con la tua figliola, lui si è distrutto per anni e anni, non ha avuto amici e ha cominciato a drogarsi conoscendo il fratellino della tua adorata figlia, quindi non venire a rompermi i coglioni cercando di farmi lezioni di vita perché ti sei comportata da stronza e cerchi di rimediare. Ha bisogno di una madre, ha sempre avuto bisogno di una madre e l'hai lasciato solo, mentre suo padre si chiudeva nel lavoro perché non aveva idea del perché tu li avessi lasciati"
Ho alzato troppo la voce ma non mi interessa, può anche licenziarmi Bill, ma sta stronza deve capire una volta per tutte che gli ha fatto male.
"Senti ragazzina - mi stringe la divisa e mi spinge contro il muro - quel verme del padre di mia figlia mi ha ricattata mentre ero incinta, mi ha picchiata e quasi uccisa e mia figlia è riuscita a sopravvivere. E sai perché lo ha fatto? Perché non voleva prendersi la responsabilità perché una figlia avrebbe interrotto i suoi affari. Mi ha buttata dalle scale e ha tentato di farmi affogare nella piscina di casa mia. Non avevo scelta, non potevo far morire mia figlia"
"Non dovevi nemmeno abbandonarlo! Hai idea di quanto continui a soffrire? Di come durante la notte chiami ancora il tuo nome brutta idiota?" Sto alzando la voce e così la sta alzando lei ma finalmente sto scoprendo cose importanti, mi dispiace per lei ma si è messa da sola in questo casino. I suoi occhi si sono riempiti di lacrime e se non conoscessi il dolore, direi che fa finta.
" Senti, lei non era ancora nata, non potevo nascondere la gravidanza a lungo. Lui aveva suo padre. Lei non avrebbe avuto un padre e io non avrei potuto dire niente al padre di Dylan perché non me lo avrebbe perdonato mai, e avrebbe fatto bene..."
"E allora perché cazzo l'hai tradito?"
"Non sono affari tuoi"
"E allora di la verità a Dylan"
"Tanto glielo dirai tu"
"Si, glielo dirò io"
Torno verso l'interno ma mi prende di scatto il polso facendomi male
"Stai attenta, perché se dovesse succedere qualcosa a Dylan, non te lo perdonerei mai"
"È tardi per fare la madre, non credi?"
Torno nel locale sperando che Bill non si sia accorto della mia assenza ma ultimamente la sfiga gira dalla mia parte.
"Dove diavolo sei stata? Non ti pago per farti i cazzi tuoi"
"Non mi faccio i cazzi miei e poi avrei dovuto staccare adesso quindi non vedo il problema"
"Tu non stacchi quando vuoi, stacchi quando dico io, capito ragazzina? Sono io che ti pago qui"
"Non urlarle in quel modo o giuro che faccio chiudere questa topaia"
"E tu chi diavolo sei?"
"Dylan lascia perdere, mi licenzio e tieniti anche i soldi degli straordinari non me ne frega più un cazzo"
"Ti pentirai ragazzina!"
Dylan imita la sua voce irritante e scoppia a ridere, mi sento in colpa.
"Senti... Avevamo detto niente bugie quindi devo dirtelo per forza. Tua madre mi ha chiamato prima di tornare dalla vacanza e mi ha detto che sarebbe passata qui per dirmi una cosa e che non avrei dovuto parlarne con nessuno. È venuta poco fa e mi ha raccontato Delle cose e io non..."
"Shh, me le racconterai dopo, adesso ti porto in un posto"
"Non sei arrabbiato?"
"No, anzi, mi hai detto la verità e sono contento quindi non parlare più e andiamo"
"Ti amo"
"Dillo di nuovo"
"Ti amo"
Mi lascia un bacio veloce e mi prende per mano, poi si mette a correre, facendomi cadere sulla sabbia. Scoppia a ridere mentre io penso a tutti i modi per ucciderlo.
"Oddio hahaha, non credevo saresti caduta ma infondo avrei dovuto aspettarmelo da una che ha la grazia di un elefante"
"Fottiti Dylan"
"Dai non offenderti per così poco, non è colpa mia se cadi"
"Mi hai presa per mano e ti sei messo a correre senza dirmi niente, ti sembra normale?"
"Ma dai non farne una questione"
"Mi hanno vista tutti, ci ho fatto una figuraccia"
"Tanto il fidanzato che ti ama ce l'hai, dai sali su"
Si gira con l'intento di farmi salire sulle sue spalle ma scoppio a ridere, non lo farò mai.
"Col cazzo"
"Beh, vorrà dire che farò così"
Si avvicina con un ghigno in faccia perché so già cosa vuole fare, comincio a correre ma la sabbia me lo impedisce e lui che è più veloce di me, mi prende e mi carica in spalla.
"Sai che odio le effusioni in pubblico, smettila e mettimi giù"
"E tu sai che non me ne frega niente vero? Dobbiamo far sapere a tutti che sei mia. E poi ho detto che ti porto in un posto"
"Posso usare i miei piedi per andare in quel posto"
"Ti metto giù solo se poi a casa fai quello che ti dico io"
Arrossisco ma non se ne accorge perché sono a testa in giù, so a cosa pensa
"Da quando sei diventato così volgare?"
"Lo sono sempre stato piccola"
Mi tira uno schiaffo sul sedere e sussulto dallo spavento.
"Mettimi giù o mi incazzo sul serio"
Mi mette giù e mi guarda con una faccia strana, quando mi metto a camminare davanti a lui.
"Ehi, dovevamo girare" non gli rispondo e continuo a camminare, non so perché ora sono arrabbiata sinceramente, so solo che lo sono e anche tanto.
"Ehi, parliamo sai, sediamoci qui e parliamo, ho fatto qualcosa di sbagliato?"
"Non...non lo so. So Che sono arrabbiata con te ma non lo so perché. Non hai fatto niente di sbagliato è questo... Mi dà fastidio solo la troppa esposizione davanti alla gente"
"Ti vergogni di me?" Trasalisco all'idea e la calma con cui lo dice mi fa capire che lo pensa davvero.
"Dylan, sei pazzo? Cavoli, pensi non mi sia accorta di come ti guardano certe ragazze? Anzi, non certe, praticamente tutte. Sei il sogno di tutte le ragazze che incontriamo per strada e invece sei solo la mia di realtà. Non sai quanto questo mi riempia di gioia. Anche se non ti guardassero, mi piaceresti comunque, non perché sei un trofeo da esibire, ma perché ti amo"
"Lo stai dicendo spesso ultimamente"
"Cosa?"
"Ti amo"
"Beh, quando realizzi una cosa non puoi fare a meno di ripeterla no?"
"Sai cosa?"
"Cosa?"
"Che ti amo così tanto. So che non vuoi che gli altri pensino che sei troia o che vuoi esibirti ma credimi, non lo faccio per quello. Mi viene spontaneo, non riesco a farne a meno e ora dobbiamo andare perché siamo in ritardo per il posto dove dovevo portarti, anzi, dove devi accompagnarmi"
Non mi dice niente durante il tragitto in macchina, finché non parcheggia la macchina e mi fa scendere.
Cammina per 10 minuti mentre lo stresso per farmi dire dove andiamo, finché non si ferma davanti a un tatuatore
"Dylan sei serio? Potevi dirmi che era un tatuaggio!"
"Sorpresa, anche perché lo vedrai solo tu"
Mi guarda con quel sorrisetto malizioso e mi fa sciogliere il cuore.
Puoi scommetterci.
Tira la porta invece di spingerla e mi fa ridere il monologo che fa sulle porte, finché non vedo il tatuatore, una ragazza. Spero dentro di me che ci siano altri ragazzi che tatueranno il mio Dylan ma come ho già detto, la sfiga gira intorno a me.
"Ciao Dylan, sono Cassie. Travis mi ha detto che volevi un tatuaggio ma al momento è impegnato in un altro lavoro quindi te lo farò io"
"L'importante è che tu sappia disegnare"
Vorrei mettermi a ridere ma non mi sembra educato, perciò mi trattengo mordendomi il labbro. Cassie però, gli fa un sorrisetto e questa cosa mi fa ammattire. Devo smetterla di essere gelosa. Ama solo me. Ama solo me. Ama solo me.
Si mette sul lettino mentre Cassie si fa descrivere il tatuaggio.
"Voglio una scritta, in un bel corsivo, sul petto"
"Bene perché faccio il corsivo migliore di tutti,che scritta?"
"I get those goosebumps every time you come around" e mi guarda.
Ho la pelle d'oca ogni volta che vieni vicino a me.
"Ma sei pazzo?"
"Si pazzo di te, ora non protestare e fai fare a Cassandra il suo lavoro"
"Mi chiamo Cassie ma non importa. Togliti la maglietta e indicami il punto esatto"
Si toglie la maglietta e rimango senza fiato io, che l'ho visto migliaia di volte, figurarsi Cassandra che non l'ha mai visto. Mi sta salendo la gelosia pure mentre appoggia le sue dita sul suo petto.
"Vedo che hai altri tatuaggi quindi non devo avvertirti sullo stare fermo e bla bla bla?"
Come vedi, tu non devi vedere, lui è mio, tu devi solo fargli un tatuaggio. Ha altri piccoli tatuaggi sparsi, ha un diamante, una scritta 'be kind', 'don't be fooled love,im the devil in disguise' presa dalla nostra serie TV preferita che ho scoperto grazie a lui ovvero the originals e il disegno di un cactus che si è fatto a 16 anni.
Dopo ore che mi trattengo dal non tagliare le dita a Cassie, finalmente ha finito e quel dio greco del mio ragazzo può rimettersi la maglietta.
"Tu invece vuoi farti un tatuaggio?"
Non ci ho più pensato ma in realtà si, vorrei farmelo. Ho sempre voluto fare una scritta sotto il seno e beh.. o ora o mai più
"Si"
"Cassie vieni qui un attimo"
"Scusatemi, torno subito"
"Non pensavo volessi tatuarti ora"
"E io non pensavo volessi dedicarmi un tatuaggio"
"Beh, sono pazzo di te mi sembra chiaro. Tu che ti vuoi fare?"
"Mi voglio tatuare resilienza, in psicologia è la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico e beh insomma... È per la questione di Abigail"
"Ciao bro, scusate se vi interrompo, io sono Travis chi è questa bella signorina?"
"Questa bella signorina è la mia ragazza Megan"
"Bene Megan, mi ha detto Cassie che vuoi un tatuaggio, dove lo facciamo?"
"Non glielo fa Cassie?"
"È impegnata con Delle scartoffie"
"Che palle"
Mi viene da ridere che i ruoli si siano invertiti, ora toccherà a lui soffrire un pochino.
"Bene, mettiti sul lettino, tu non hai mai fatto tatuaggi giusto? Farà un po' male e brucerà ma dipende anche dalla zona e dalla tua soglia del dolore, dove lo facciamo?"
"Sotto il seno"
Sento Dylan sbuffare e mandare qualche insulto, mi fa ridere
"Bene togliti la maglietta"
"Col cazzo"
"Dylan come pensi che possa fargli un tatuaggio con la maglietta su? Calmo bro, non le faccio nulla"
Mi sento a disagio a stare in reggiseno davanti a un tatuatore e al mio ragazzo ma infondo Travis ha ragione, non mi sembra sto gran problema, non mi guarda nemmeno ma capisco il problema di Dylan, eccome se lo capisco. Dopo aver spiegato a travis che tatuaggio voglio, comincia il suo lavoro e sento un bruciore che si attenua man mano. Dylan sembra essersi calmato e mi stringe la mano sorridendo.

l'inferno nei tuoi occhiWhere stories live. Discover now