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Finalmente ho visto un sorriso spuntare sul suo viso. Un sorriso sincero, di calma e tranquillità. Matthew e Caroline sono andati a fare la spesa perché il frigo era vuoto, Dylan è andato a farsi un giro perché aveva bisogno di schiarirsi le idee e io mi sto rilassando in questa piscina enorme. La casa è immensa e piena di stanze, prima non capivo l'utilità di affittare una casa così grande e davo dello scemo a Matthew ma ora capisco: è davvero bellissima e super lussuosa.
Sento dei rumori e mi levo di scatto gli occhiali da sole per vederci meglio
"Dylan se stai provando a buttarmi in acqua ti giuro che ti farò pentire di essere nato"
Non ottengo risposta e mi do uno schiaffo mentale per la mia stupidità: non c'è nessuno quindi probabilmente mi sono immaginata il rumore.
Mi rimetto gli occhiali da sole e arrossisco al pensiero di ciò che sarebbe potuto succedere qualche ora prima in camera con dylan. Ho un sorriso da ebete ma sono contenta che finalmente sia calmo e non costantemente nervoso. Sento una mano che mi accarezza la testa e sorrido finché non mi sento spingere sott'acqua. Sapevo che Dylan avrebbe fatto una Delle sue bambinate solo per vedermi tossire come una pazza visto che non riesco a trattenere il respiro per tanto tempo ma quando quella mano non mi fa risalire ma mi spinge ancora più giù, comincio a spaventarmi e a muovermi in acqua. L'ansia prende possesso del mio corpo e vorrei togliere quella mano sconosciuta che continua a spingermi sempre più sotto ma non ho le forze, sento l'aria nei polmoni mancarmi a causa della mia scarsa apnea e della mia ansia. Le orecchie cominciano a fischiarmi e sento l'acqua dentro le narici. Non respiro e mi sento mancare le forze. Penso a mia mamma, a Brian, a Matthew, Caroline e a Dylan ma pensare che raggiungerò Abigail mi fa stare quasi bene. Sento le mani di questo sconosciuto accarezzarmi la testa o me lo sto immaginando ma non mi interessa, ormai è finita. Sto arrivando Abigail.
Dylan pov
Apro il portone con la chiave che mi ha dato Matthew e intorno a tutto questo lusso mi sembra di essere tornato a casa di mio padre, che non sento da troppi mesi e al quale non ho nemmeno detto di aver visto mia madre. Percorro il vialetto lunghissimo che porta al cancello in legno che divide la casa dal giardino con la piscina dove sono sicuro di trovare ancora Megan. Voleva rilassarsi e l'acqua le trasmette un senso di pace  quindi o si è addormentata sugli sdrai oppure sta prendendo il sole, nonostante la sua pelle bianco latte ci metta mesi prima di abbronzarsi come una persona normale. I pensieri sull'unica persona che mi fa stare bene al momento vengono interrotti dal cancello spalancato e dalla staccionata sporca di terra. Ma che diavolo succede? Alzò lo sguardo e un'ombra probabilmente quella di un uomo visto la statura sta cercando di far annegare Megan, la mia, Megan. Lancio le buste con i regali che avevo comprato per lei e corro verso la piscina mentre l'ansia mi invade. Quello stronzo scappa ma non mi interessa, mi interessa sapere che lei sta bene e non si è fatta niente. Tiro fuori dall'acqua il suo corpicino freddo e comincio a urlare il suo nome come un pazzo ma non si sveglia, non apre gli occhi. Il panico mi invade nuovamente e la paura di perderla mi fa gelare il sangue nelle vene. Comincio a premere sul suo cuore che non batte e le faccio inalare aria. Le sue labbra gelide mi fanno venire voglia di urlare ma devo farla svegliare, si deve svegliare, altrimenti muoio con lei.
"Svegliati cazzo, come cazzo faccio a stare senza di te? Capisci che senza di te sono morto, morirei dopo di te, non puoi farmi questo Megs ti prego alzati, non riuscirei a stare senza di te neanche un ora Megan io.."
Le mie urla isteriche vengono interrotte da lei, che si alza di scatto sputando acqua e tossendo come una matta. Ricomincio a respirare dopo interminabili ore e stringo il suo corpo che trema contro il mio petto. Non mi accorgo nemmeno Delle lacrime che ho sul viso, non ho pianto nemmeno quando mia madre mi ha abbandonato.
Comincia a piangere anche lei e a farfugliare che non ha idea di chi fosse e perché ma la zittisco con un bacio egoista, perché ne avevo più bisogno io che lei, dovevo capire se è reale o meno.
Prendo in braccio il suo corpicino, fasciato solo da quel costume che tanto odio perché non la copre per niente ma che allo stesso tempo la rende illegale e bellissima. Mi vengono dei brividi di freddo a pensare che avrei potuto perderla in quella piscina, che sarebbe potuta morire, e la mia vita sarebbe diventata ancora più inutile senza di lei. La appoggio sul letto e vado verso la vasca da bagno per farle fare un bagno caldo ma  mi stringe il braccio con lo sguardo terrorizzato senza aprire bocca, così capisco che non vuole stare sola. Slaccio il suo reggiseno e mi ferma immediatamente, probabilmente fraintendendo le mie intenzioni.
"Megs non ho voglia di fare l'amore ma sei tutta bagnata, ti ammalerai"
"Hai detto amore e non sesso"
È la prima frase che dice, anche se l'ha detto a voce così bassa da risultare quasi  incomprensibile. 
Cerco di creare un ambiente che la rilassi, chiudo le finestre per evitare occhi indiscreti e creo buio nella stanza. È ancora sul bordo del letto e non ha aperto bocca. La aiuto a togliersi il bikini e rimane nuda nel letto a fissare il vuoto. Prendo la mia felpa, quella che lei aveva preso a me e gliela metto, mentre mi guarda con occhi spenti. E' distrutta, l'hanno distrutta di nuovo, sono riusciti a spegnere nuovamente la luce che c'era in lei e io troverò chiunque sia stato a rovinare la mia piccola.





l'inferno nei tuoi occhiTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang