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"Quindi quel tipo ci stava provando con te perché ovviamente sei una figa spaziale e tu hai preso Caroline e te la sei baciata davanti a lui e a Matthew?"
Scoppia a ridere e il suono della sua risata è una delle cose che mi sono mancate di più di lui. Gli sto raccontando cosa ho fatto questo anno senza di lui e lui mi sta raccontando cosa ha fatto senza di me. Siamo ancora nudi sotto le coperte ma non mi imbarazzo più, non con lui.
"Diciamo che... avevo una ragazza" 
"Si sai è una delle cose che hai detto alla mia collega l'altra sera. Menomale che ti sentivi solo"
"Si mi sentivo solo ma almeno con lei non mi sentivo solo in... in questo senso"
Gesticola indicando me, il letto e poi sé stesso. ci metto un attimo a capire ma quando realizzo gli tiro uno schiaffo.
"Ehi non giudicarmi sono comunque un maschio e ho bisogno di soddisfare i miei... bisogni"
"Certo i tuoi bisogni"
"Non essere arrabbiata. Sai cosa pensava? Che avessi dedicato questo tatuaggio-indica il suo petto con uno sguardo malinconico- a lei, pensa quanto importante si credeva"
"E tu l'hai presa in giro"
"Non l'ho presa in giro, sapeva che la nostra relazione era basata solo su quello"
"Non ti è sembrato avventato fare questo tatuaggio?"
"No, ero solo in quel periodo, tu non c'eri, mia madre non c'è da anni ormai, pensavo fossi destinato a stare solo e questo mi ricorda comunque due persone importanti"
"Mi dispiace di averti lasciato solo. Avevo paura. Ho pensato tanto a te. Ho pensato tanto anche a Brian. So che non ti interessa granché di lui ma sai, è stato importante nella mia vita e ho sempre voluto alzare il telefono e chiamarlo."
"Fallo"
"Che?"
"Fallo. Perché devi rimpiangerti? Perché devi passare le giornate a chiederti se scrivergli o meno? Fallo, anche se a me lui non sta simpatico eccetera, se ti farà stare bene fallo. È meglio che avere rimpianti. Anche se beh è stato uno stronzo quando ha cercato di allontanarci perché glielo aveva chiesto Adam "
"Lo chiamo ora?"
"Chiamalo, se vuoi esco"
"No stai"
Con le mani tremanti afferro il telefono appoggiato al comodino e cerco il suo nome. Esito prima di chiamarlo ma mi basta lo sguardo rassicurante di Dylan per schiacciare il tasto di chiamata. Dopo 5 squilli la sua voce preoccupata di diffonde nella stanza.
"Megan?"
"Ehi, ciao, come stai?"
"B-bene? Cos'è successo?"
"So che l'ultima volta che ci siamo visti non è andata esattamente bene e che ti sei comportato da stronzo ma volevo dirti che beh.. mi manchi"
"Pensavo che avessi chiamato per insultarmi o che ne so io ma non per dirmi che ti manco dopo il modo in cui ti ho trattato. Ho sempre pensato che questo tuo modo di perdonare le persone fosse un difetto. Invece ora credo che sia uno dei tuoi più grandi pregi."
Mi viene da ridere vedendo Dylan che scimiotta la sua voce. Non è una delle persone che gli stanno più simpatiche, anzi.
"Beh, credo che fosse scontato che mi manchi"
"Non è scontato niente con te e credevo mi odiassi"
"Si ti ho odiato quando hai cercato di separarmi da Dylan."
"Sei a Los Angeles vero?"
"Si"
"Ti andrebbe una rimpatriata? Potrei venire qualche giorno la"
Guardo Dylan, come se cercassi il suo consenso, in realtà cerco solo la sicurezza che il suo sguardo mi dà subito.
"Si, vieni. Fammi sapere, ti voglio bene"
"Anche io Megs"
****
"Dylan puoi fare i pancakes senza bruciarli? Sai non ho così tante uova da permetterti di finirmi tutti gli ingredienti e non ho nemmeno voglia di fare la spesa"
"Caroline Murphy, sei esattamente come ti ricordavo. Irritante"
Scoppio a ridere, tra un po' a Caroline uscirà il fumo dalle orecchie. Matthew è nella mia stessa situazione solo che lui cerca di trattenersi essendo la sua fidanzata. Dylan voleva cucinare qualcosa e gli sono venuti in mente i pancakes nonostante sia tardo pomeriggio ma ovviamente, nessuno rifiuta i pancakes, solo che i suoi sono bruciati e quelli buoni se li mangia per 'assaggiare' visto che, parole sue, non vuole avvelenare nessuno e ci tiene alla nostra salute.
"Ma voi non dovevate essere a una cena di lavoro stasera? Almeno non sarei costretto ad ascoltare la tua ragazza Matt"
"La mia ragazza era gelosa Delle colleghe quindi mi ha segregato in casa a mangiare i tuoi stupidi pancakes"
"Dylan che dici se ordiniamo una pizza?"
"Megan Campbell, dubiti Delle mie capacità da cuoco? È colpa di questa padella, non è abbastanza antiaderente"
"Scusa se non ho comprato la padella per te"
"Buona Caroline, effettivamente ha ragione, gli ho assaggiati i suoi pancakes e non fanno così schifo ma direi che è meglio ordinare una pizza"
"Megan ma tu da che parte stai?"
"Sto dalla parte di chi ha fame"
"Certo che, l'unica cosa che non hai perso è l'appetito"
Lancio un cuscino a Dylan mentre Matthew si allontana per poter chiamare il fattorino Delle pizze, ovviamente con Caroline che strilla e me e Dylan che ci lanciamo cuscini, se la pizzeria ci avesse sentito, si sarebbe rifiutata di portarci da mangiare e io ho una grande fame. Caroline mi trascina per il braccio mentre Dylan è impegnato a pulire il bancone, devo dire che la visione del suo fondoschiena non mi dispiaceva ma qualcuno ha deciso di rovinarmi lo spettacolo, ovviamente.
"Cosa ti ha fatto cambiare idea Megan? Non vorrei che sia stato il suo 'fascino' o le sue doti a letto che dalla quantità innumerevoli di ragazze che uscivano da casa sua devono essere notevoli. Sarò l'unica che non si è ancora portata a letto"
"Caroline smettila. Non è quello, da quando sono andata a New York ho avuto sempre a che fare con lui, è stato inevitabile. Sai che sentimenti io provi per lui, dovresti essere felice"
"Gli hai parlato dei diari di Abigail?"
"No"
"Che diari?"
Il panico mi invade senza un motivo ben preciso, lui non ha mai conosciuto Abigail, è come se questa storia non gli appartenesse ma in realtà gli appartiene perché sono stati i problemi di Abigail a creare i nostri.
"Abigail a quanto pare aveva un diario. Anzi due. I suoi genitori me ne avevano dato uno ma prima di averlo ho trovato in camera sua uno identico. Ho deciso di non leggere tutto insieme, ma un po' alla volta. Entrambi i diari non sono finiti e hanno un sacco di pagine vuote o strappate. Ho parlato con Ethan e mi ha detto solo cavolate quindi è stato inutile"
"Tu hai parlato con quello psicopatico di Ethan Walker?"
"Senti avevo bisogno di lui perché era l'unico che poteva aiutarmi ma è stato inutile perché si è inventato scuse su scuse"
"Devo ricordarti ciò che ha fatto Ethan?"
"Ero con Justin"
"Oh mio dio - si mette le mani nei capelli con fare teatrale, se non fosse una situazione seria riderei- Justin ha cercato di fare esattamente la stessa cosa, ma cos'hai in testa?"
"Ragazzi la pizza"
La testa tinta biondo platino di Matthew sbuca dalla porta con 5 cartoni di pizza e ha una faccia perplessa
"Matthew amore mio, perché 5 pizze se siamo in quattro?"
"Beh, avevo fame e queste pizze sono piccole"

l'inferno nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora