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"dove stiamo andando"
"Smettila di fare domande una volta tanto"
"Dylan, esigo risposta"
"Sei veramente rompi palle. Ieri ti avrei dovuta portare ma abbiamo fatto tardi e tua mamma ci ha chiamato a cena, perciò ci andiamo stasera prima di andare da Walker"
"Puoi chiamarlo anche per nome e in ogni caso non mi hai detto dove"
Parcheggia la macchina e mi toglie la benda che mi aveva messo. Riconosco subito il posto, mi ha portato alla pista dove gareggiavano con le auto, quanti bei ricordi.
"Sai come sono, non ti avrei mai fatto una sorpresa portandoti in un ristorante di lusso o qualcos'altro di romantico"
"Ed è per questo che mi piaci. Voglio guidare io"
"Sei matta, neanche per idea, a meno che tu non guidi a 20 all'ora, è piena di curve, mi ci sono volute settimane per capire come prendere le curve in velocità senza schiantarmi dall'altra parte"
"Dai sono brava a guidare, so anche parcheggiare perfettamente"
"No Megs, per quanto io ti ami no, davvero, è pericolosa la strada"
"Dai lo considero come regalo di compleanno anche se il mio compleanno è tra qualche giorno"
"No mi spiace."
È irremovibile, volevo davvero fare un giro dalla parte del guidatore. Fa ripartire l'auto e aumenta la velocità. L'adrenalina prende possesso del mio corpo, era da una vita che non sentivo questa sensazione, la sensazione di essere invincibile. Pensare che se qualcosa andasse storto ci ritroveremmo contro un muro in meno di 2 secondi. È pazzesco come la vita ci possa essere tolta in così poco tempo.
****
"Cuciniamo o ordino qualcosa?"
"Aspettiamo Brian e chiediamo a lui, dovrebbe essere qui a minuti"
"Sai che sto facendo un enorme sforzo per te vero?"
"Lo so ma non è solo per me che lo stai facendo, infondo Brian non lo odi così tanto"
"Bella questa"
So di aver ragione, lo odiava molto in passato ma ora non più, penso abbia capito perché è importante per me.
10 minuti dopo arriva il mio amico. Sono super felice di vederlo, non abbiamo avuto modo di parlare al telefono perché non rispondeva e ho paura di quello che potrebbe dire riguardo Adam
"Com'è andata ad Aspen?"
"Oh benissimo sai eravamo da soli in una camera d'albergo"
Arrossisco ripensando a cosa abbiamo fatto in montagna insieme, ovviamente Dylan l'ha fatto apposta pensando di dare fastidio a Brian ma l'espressione che ha sulla faccia è più imbarazzata che altro. Tiro un sospiro di sollievo, ora ne ho la conferma.
"Vorrei avere belle notizie anche io ma come vi ho già detto Adam ha mandato delle foto a casa di Caroline. Le ha trovate lei e ha cominciato ad urlare, un po' perché era spaventata e un po' perché non si aspettava che te ne andassi via senza avvisarla. Quando Matthew ha saputo delle foto ha cercato di chiamare dei vecchi amici ma gli hanno detto che Adam era sparito dalla circolazione da un bel po'. La cosa più inquietante erano le vostre foto, è assurdo come sia riuscito a seguirvi fino la. Ho chiamato Ethan per chiedere qualcosa a lui ma nemmeno lui ne sa nulla. Secondo me la cosa migliore è parlarne con la polizia e fare una denuncia facendo vedere le fotografie, intanto abbiamo una garanzia che se dovesse succedere qualcosa le autorità lo sanno. "
"Walker, non succederà nulla, per lo meno non a Megan. Non si avvicinerà più né per fare foto né per stalking perché se ci prova lo uccido"
"Si così mi toccherà venirti a trovare in prigione"
Mi fa paura dylan, sono quasi sicura che potrebbe farlo davvero.
"Penso che devo parlarne con mia madre prima. È un avvocato e saprà cosa fare, il problema è che non sa di tutte le cose che ha fatto Adam, era convinta fino a qualche mese fa che lui fosse ancora all'ospedale."
"Penso che sia la cosa migliore, sappiamo che è bravo a fingere ma sta volta non ci riuscirà"
Lo spero.
"Brian vuoi che ordiniamo qualcosa o cucino?"
"Per me è uguale"
Guardo Dylan e capisco subito che non ha voglia di ordinare qualcosa perciò vado in cucina. Credo che inforneró semplicemente una pizza surgelata, non c'è molto in casa perché non siamo riusciti a fare la spesa. Mentre aspetto la pizza comincio a pensare a Caroline e a quanto eravamo amiche un tempo, mi sale la nostalgia e ho tanta voglia di chiamarla ma l'orgoglio prevale e lascio stare. Mi chiedo come sta, se si chiede come stia io e mi convinco che se le interessasse, me lo avrebbe già chiesto. Sento due braccia stringermi in vita ma non sono quelle della persona che mi aspettavo
"Brian ma che fai"
"Niente ti abbraccio, siamo amici no?"
"Non abbracciarmi così"
"Perché no? Dylan non vuole?"
"Che c'entra Dylan, anche se lui non volesse non mi può mica comandare, non sono la sua bambola o una sua proprietà, sono io che non voglio che mi abbracci così perché ho rispetto per la mia relazione"
"È un semplice abbraccio"
"Sento il tuo fiato sul mio collo, staccati prima di farmi arrabbiare"
Si stacca e tiro un sospiro di sollievo, non voglio che si faccia idee sbagliate e poi è fidanzato anche lui, non dovrebbe abbracciarmi in quel modo. Mi dà fastidio che abbia pensato che gli abbia chiesto di staccarsi perché ho paura di quello che potrebbe pensare Dylan, è il mio ragazzo è vero ma non sono di sua proprietà, semplicemente ho rispetto per la nostra relazione e nei suoi confronti. Se l'avessi visto abbracciato così a qualcuna penso che avrei fatto una scenata.
"Megan io esco tanto sei in buona compagnia con il tuo amichetto"
Merda significa che ci ha visto abbracciati in quella maniera ma non ha sentito nemmeno una parola della nostra conversazione. Cerco di andargli dietro inutilmente, è già sceso, mi giro verso Brian e ha un sorriso soddisfatto. Stronzo.
Dylan pov
Cerco di scaricare la rabbia dopo l'ennesimo bicchiere ma l'immagine di lui abbracciato a lei in quella maniera mi fa incazzare. Perché lei non gli ha detto nulla? Perché evidentemente a lei non dispiaceva affatto. Pensavo che non le interessasse davvero ma evidentemente lui per lei sarà sempre qualcosa in più. Vaffanculo. Mi faccio riempire nuovamente il bicchiere dalla barista piena di tatuaggi. Oggettivamente è una bella ragazza ma c'è di meglio e i suoi sguardi ammiccanti mi danno davvero fastidio. Mi ha lasciato il suo numero ma l'ho buttato per terra. Non mi interessa. Scoppio a ridere per le mie affermazioni, qualche anno fa sarei già andato nel retro o nel bagno, ora mi fa solo schifo il modo in cui appoggia il seno sul bancone e cerca di far vedere le tette dalla scollatura. Lascio i soldi sul bancone e mi maledico per quanto coglione io sia stato. Non riesco a starle lontano, non riesco a guardare nessun'altra e sono sicuro che sia stata tutta un iniziativa di Walker, non mi mancherebbe mai di rispetto facendosi toccare così da lui. Mentre Guido verso casa mi arriva una chiamata da mio padre e rispondo anche se non dovrei
"Non mi meraviglio che tu mi abbia risposto così tardi"
"Cosa vuoi?"
"Volevo invitare te e Megan a un evento di beneficenza che organizzo per l'azienda"
"Quindi dopo averla messa in ridicolo a tavola ci inviti a un evento di beneficenza? Che gentile"
"Ho saputo che ha parlato con tua madre, non volevo dirtelo per non farti stare male ma almeno ora sai che non puoi fidarti di lei"
"Mi dispiace ma arrivi tardi, lo so che ha parlato con mia madre, so tutto, sei tu che arrivi tardi. Come vedi, la mia relazione è stabile"
"Non pensavo lo sapessi, pensavo lo avesse fatto a tua insaputa. Probabilmente allora sai anche di tua madre, mi dispiace non averti detto la verità fin da subito, avrei dovuto farlo. A maggior ragione vorrei invitarvi entrambi, così posso scusarmi anche con lei."
"Ci penso"
Riattacco perché sono arrivato e comincio a correre verso l'ascensore perché non voglio farla aspettare. Dopo vari secondi che sembrano un eternità l'ascensore si apre ma quello che mi trovo davanti mi fa irrigidire.

Spazio autrice
Im back! Sono tornata dalla Spagna ed è stata un esperienza bellissima! Ho scritto il capitolo un po' in aereo, un po' nei 10 minuti liberi che avevo, spero vi piaccia lo stesso. Fatemi sapere ❤️

l'inferno nei tuoi occhiWhere stories live. Discover now