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La mia lettura viene interrotta da una hostess che mi dice che l'aereo è atterrato e non posso aspettare ancora lì. Avevo le lacrime agli occhi, non mi ero accorta di essere rimasta lì da sola. Mi avvio verso l'uscita a passo svelto, sono ancora sconvolta da ciò che ho letto. Era rimasta incinta alla sua prima volta mentre quello stronzo neanche due giorni dopo, causava un incidente. Vado in bagno perché ho bisogno di rinfrescarmi il viso e comincio a tirare pugni al muro dalla frustrazione, finché le nocche non cominciano a sanguinarmi. Una ragazza è andata via di corsa ma francamente, non mi interessa. Non sento nemmeno dolore ma per evitare di spaventare altra gente, metto un po'di carta igienica intorno alle nocche. Prendo la mia valigia minuscola che consiste in uno zaino con praticamente solo i vestiti di quello che in teoria è il mio ragazzo ma non si fa sentire da circa 7 ore. I miei vestiti sono tutti ridotti a brandelli nell'appartamento a new York, così come i miei trucchi. Fortunatamente Alice è stata così gentile da prestarmi qualcosa altrimenti sarei qui con i vestiti di Dylan o avrei comprato qualche t-shirt in aeroporto con scritto ' I love New York' . Vedo Matthew ma non Caroline, almeno non faremo scenate in aeroporto ma potrò insultarla a casa. Continuo a maledire Dylan mentalmente per avermi costretta a questa umiliazione, non sarei mai tornata così da Caroline.
"Ciao Megan"
"Ciao Matthew, scusa se non me la sento di fare i convenevoli ma sto davvero male. Verrò da voi solo per prendere quei vestiti che erano fortunatamente rimasti lì perché i miei sono andati distrutti, dopodiché andrò in albergo"
"Dylan ha detto che..."
"Non me ne frega un cazzo di quello che dice Dylan, se voleva avere voce in capitolo doveva essere qui, non in chissà quale buco"
"Senti, Dylan sarà anche uno stronzo ma ha ragione. Se vai a prenotare un albergo il tuo nome comparirà sui server di quell'albergo e sappiamo tutti quanto sia psicopatico Adam, potrebbe trovarti in qualsiasi momento, sai che ha amici ovunque"
"Pensavo che Dylan fosse con Adam"
"Fidati per una volta di noi, Caroline è dispiaciuta davvero molto per quello che ti ha detto quando sei partita, sai benissimo che non era ciò che voleva dire ma che era semplicemente arrabbiata, prova almeno ad ascoltarla"
Non gli rispondo nemmeno, mi infilo le airpods e mi siedo nei sedili posteriori ignorandolo. Si sono messi tutti d'accordo.  Arrivati sotto casa lo seguo senza spiaccicare parola, non ho davvero voglia di rivedere Caroline. Mi hanno fatto davvero male le sue parole, soprattutto considerando che da quando eravamo bambine sognavamo la convivenza. È ovvio che non sarebbe stato tutto rose e fiori ma aveva milioni di modi per dirmi di levarmi dalle palle e ha scelto il peggiore. Aggiungendo il mio ovvio nervosismo, non oso immaginare cosa verrà fuori tra qualche minuto. Mentre Matthew apre la porta mi assale l'ansia. Caroline è in piedi di fronte alla porta e se non fossi in un momento di apatia sarei scoppiata a piangere. È più magra di prima, ha delle occhiaie che le scavano il viso e si perde in quella felpa che una volta le stava stretta mentre ora è larghissima. Sono pietrificata, non so cosa dire perché questo significa che è tornata nel suo momento di anoressia e spero, non di nuovo, in depressione. 4 anni fa ce l'aveva fatta e ora ci è ricaduta nuovamente.  Scoppia a piangere e mi viene ad abbracciare mentre io a gesti chiedo a Matthew quando abbia ricominciato a non mangiare. Non mi risponde e guarda il pavimento.
"Caroline sono stanca, puoi andare a portare il mio zaino nella mia vecchia stanza?"
"Si certo vado io"
Tiro un sospiro di sollievo anche se trascina quello zaino come se fosse pesantissimo.
"Matthew quando ha ricominciato? Non dirmi che è a causa mia"
"No, aveva cominciato già prima, per quello era sempre così irritabile. Era nervosa, era da un po'che diceva di essere ingrassata, che non le piaceva il fisico eccetera. Sai com'è lei, se si fissa non la schioda più nessuno. Ti avevo chiamato anche per questo, non so come trattarla, ho sempre paura che rimanga male per qualcosa"
"Ci penso io"
Mi sento improvvisamente in colpa perché avrei dovuto starle accanto. Se fossi stata qui avrei saputo che stava male, sarei dovuta essere più attenta anche prima e invece sono egoista. Se ci fosse Dylan mi direbbe di smetterla di essere egoista perché nessuno si è mai preoccupato così tanto per me e mi avrebbe fatta sentire meno in colpa. Mi sento un idiota.
La seguo in camera mia visto che ci ha messo davvero tanto e la trovo sul bordo del letto a piangere. Appena mi vede si asciuga le lacrime e si rimette in piedi come nulla fosse, come se fosse sanissima
"Allora com'è andata la tua vacanza?"
"Caroline dobbiamo parlare"
"Immagino tu ti sia divertita insomma prima Aspen, montagna, neve, freddo e..."
"Caroline"
"Poi sei tornata a New York. Come stava tua madre? E il fidanzato di..."
"Caroline smettila"
Si ammutolisce e torna a piangere. Non sono davvero dell'umore adatto a sopportare questi drammi ma non posso farne a meno. Vado ad abbracciarla e sento le sue costole, farebbe impressione a chiunque.
"Caroline perché sei tornata a non mangiare?"
"Cosa? Io mangio"
"Caroline"
"Megan ero stressata. Avevo quest'ansia costante, non c'è la facevo a fare niente. Non voglio parlarne ora"
"Andiamo a mangiare qualcosa stasera da in'n'out?"
"Megan no"
"Dai ho bisogno di distrarmi, sono stata abbandonata nuovamente da quell'idiota che non risponde nemmeno al cellulare"
"Va bene"
Non avevo assolutamente voglia di mangiare ma lei ne ha proprio bisogno. I miei piani erano prendere le mie cose, andarmene in albergo e trovare il modo di fare il culo a quello stronzo di Adam. Erano cazzi miei quelli, erano affari miei, sono stata io a farlo entrare nella mia vita ed è stato lui a violentare la mia migliore amica e metterla incinta. Dovevo fargliela pagare io, non Dylan, io. Forse mi sarei anche sentita meglio, adesso invece non posso nemmeno sfogarmi e vendicarla. Comincio a tirare nuovamente pugni al muro, a quanto pare è diventata la mia specialità.
"Megan che cazzo fai"
Mi fermo vedendo la faccia sconvolta di Caroline e sentendo il sangue scorrere sulle mie nocche. Ma cosa cavolo avevo in testa? Ho riaperto le ferite che mi ero già fatta in aeroporto. Vado a lavarmi la mano perché continua a uscirmi sangue, se me ne fregasse qualcosa mi sarei già spaventata a vedere tutto questo sangue
"Se cerchi di attirare l'attenzione di Dylan non è questo il modo lo sai vero?"
"Caroline ma che cazzo stai dicendo"
"Megan ti conosco, non ti sto giudicando, vuoi che Matthew gli dica che stai malissimo così lui torna da te"
"Pure tu sai dov'è allora"
"No che non so dov'è, te lo avrei già detto, sono stata chiusa in stanza fino a quando non ho saputo che venivi"
"Caroline dovevo vendicarmi io. Dovevo fargliela pagare io. Quello stronzo aveva violentato Abby e l'ha messa incinta. Perché credi si sia suicidata oltre che per i suoi genitori di merda e tutti gli insulti che le davano? Adam è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dovevo essere io a prenderlo a schiaffi e a sbatterlo dentro, invece quello stronzo ha fatto di testa sua e io rimarrò insoddisfatta"
"Perché pensi che se fossi andata tu sarebbe cambiato qualcosa? Sai benissimo com'è fatto lo stronzo, ti avrebbe fatto del male e dio solo sa cosa dopo se ha avuto il coraggio di farlo a... Lei"
"Non mi interessa, volevo avere la soddisfazione"
"Stasera viene Brian"
"Cosa?"
"Stasera viene Brian ho detto"
"Si ho capito ma non voglio vederlo"
"Perché no?"
"Perché di no e poi perché viene qui? Nessuno l'ha chiamato e nessuno lo vuole"
"Megan capisco tu sia incazzata ma non serve che te la prendi con tutti"
"Non me la prendo con tutti, è per colpa sua se Dylan è uscito di casa e Adam o i suoi amici sono riusciti a entrare in casa"
"Ma ringrazia che tu non eri lì in quel momento"
"Non me ne frega più niente Caroline, niente, il mio unico scopo è prendere a calci in culo quello stronzo"
Mi vibra il telefono e lo tiro immediatamente fuori nella speranza che sia lui ma ovviamente non è così ma mi balza ugualmente il cuore nel vedere che è sua madre.
"Pronto?"
"Ho bisogno di parlarti, immediatamente, sono sotto casa della tua amica scendi"
E mi chiude il telefono in faccia. Beh almeno so che la stronzaggine l'ha presa da lei il figlio. Infilo le ciabatte di Caroline, sono identiche alle mie ma ovviamente le mie sono chissà dove. Mi avesse lasciato il tempo di raccattare la mia roba prima di lasciarmi partire come una cretina. Quasi inciampo dall'ansia che quella donna mi incute. La trovo in una limousine a fumare. Ho già detto che mi mette ansia?
"Mi chiedo come mio figlio faccia a stare con una che ha le ciabatte col pelo, pensavo fosse cresciuto meglio"
Vorrei strangolarla in questo momento.
"Il suo senso dell'umorismo non è molto apprezzato il questo momento. In realtà non potrei mai apprezzarlo ma ora come ora proprio lo detesto"
"Io non tollero la tua presenza quindi andrò dritta al sodo: mio figlio ti ha abbandonata per andare da Adam, dopo che ti avevo esplicitamente detto che non avresti dovuto influenzarlo o farglielo vedere più. Che problemi hai esattamente?"
"Scusa ma con che coraggio lo chiami figlio? L'hai partorito e vissuto per si e no due anni, continui a pedinarlo come se fosse un criminale e vieni da me a dirmi che l'ho influenzato. Ti chiederei come fai a sapere tutte ste cose ma immagino già, purtroppo il tuo investigatore non è ben informato perché ha abbandonato anche me quindi smettila di farci pedinare o giuro che ti denuncio"
"Sulla base di quali prove tesoro? Non potresti mai trovarle"
"Basterebbe una denuncia, un paio di chiamate da parte di mio padre e scoprirebbero tutte le false identità che hai usato per non farti trovare e tutto il resto si smonterà da sé come un castello di carte. Quando costruisci la tua vita intorno a una bugia, basta una sola cosa per farla sgretolare. Stai attenta perché ho tutti i mezzi"
"Ti manca quello più importante: il menefreghismo. Non potresti mai farlo perché sai che infondo Dylan mi vuole bene e non te lo perdonerebbe"
"Per quanto voglia bene a te, nonostante tu sia stata una stronza, sono io la persona che ama, ricordatelo"
"Perché ti ha abbandonata allora?"
Chiude il finestrino e fa partire quella fottuta limousine, avrei tanto voluto prenderla a schiaffi dopo l'ultima affermazione, con che sfacciataggine osa dirlo?
Forse ha ragione
No. Non devo farmi influenzare dalle parole di quella strega, vuole solo farmi arrabbiare.  Torno a casa e sbatto per sbaglio la porta, non ho più la minima voglia di uscire, se prima ero convinta adesso non voglio proprio. Voglio farmi comprare 1kg di gelato e mangiarlo guardando serie TV e film strappalacrime. Caroline si è addormentata sul divano e Matthew è uscito già da un po' chissà dove. Forse è andato a prendere Brian. Ecco un altro problema. Non ho intenzione di rivederlo, non mi va proprio. Sento le lacrime rigarmi le guance e provo a chiamare Dylan, non che mi aspetti una risposta. La segreteria telefonica mi dice che il numero è inesistente. Ha cambiato numero. Ha cambiato numero, davvero. Pur di non sentirmi più, ha deciso di cambiare numero. Lancio il telefono sulla parete e lo sento andare in mille pezzi ma non è l'unico perché il mio cuore gli fa compagnia.

l'inferno nei tuoi occhiWhere stories live. Discover now