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La mia guancia è umida, come se un cane mi stesse leccando la faccia, peccato che io non ho un cane. Apro gli occhi e mi ritrovo quell'idiota del mio ragazzo che mi lecca la guancia, non potrebbe svegliarmi come un essere normale, magari portandomi la colazione a letto? No eh?  Sbuffo e mi giro dall'altra parte, voglio dormire.
"Megs, ho una sorpresa"
"Lasciami dormire"
"Megs torniamo a New York"
Mi alzo di scatto tirandogli una testata, giuro che non l'ho fatto apposta. Mi fa ridere.
"Sei una stronza"
"Perché torniamo a New York?"
"Hanno arrestato Adam, mi hanno chiamato a testimoniare e tu devi chiudere la storia di Abigail una volta per tutte: affronta i suoi genitori e Kayla"
Lo hanno arrestato. Un senso di sollievo invade il mio corpo, come se fin'ora avessi vissuto in costante ansia. Forse è vero, la costante paura che lui mi facesse qualcosa, che facesse qualcosa alle persone che amo. Abbraccio il mio ragazzo perché senza di lui, probabilmente, sarei ancora in ansia e lui sarebbe ancora a piede libero.
"Senti, sono stata una stronza. Non sono ancora d'accordo sul fatto che sia stato tu a sbatterlo dentro ma senza di te non sarebbe successo quindi grazie, davvero"
"Ha fatto del male a me, a te, a Abigail e a centinaia di altre persone. È quello il suo posto, adesso possiamo stare tranquilli"
Il campanello suona e mi spavento. Chi cavolo può essere a quest'ora?
"Scendo io"
Mi dà un bacio nella tempia e finalmente mi sento tranquilla. Mi infilo la sua felpa e scendo, magari è Carrie che è passata stamattina visto che Dylan ieri sera li ha obbligati a lasciarci soli. Arrossisco a pensare a ieri sera. Quasi inciampo sulle scale quando vedo Dylan immobile davanti alla porta di casa e sua madre in lacrime, di fronte a lui. Sono imbambolata perché lui non sa come comportarsi, insomma, tutte le volte che ha visto sua madre lei gli ha urlato in faccia di non averlo mai voluto e ora se la ritrova in lacrime davanti a lui. Devo ammettere che non è male, ho imparato a conoscerla un pochino e credo che ci voglia coraggio a fare ciò che ha fatto lei, lasciare suo figlio per il bene della figlia. Non è stato assolutamente giusto ciò che ha fatto perché c'erano altre soluzioni ma, era nel panico.
Vado verso di loro dandogli la mano per fargli capire che io sono qui. La stringe facendomi del male ma so che ne ha davvero bisogno.
"Entra"
"Megan cosa fai"
"Ha bisogno di spiegarti ciò che ha spiegato a me e che ti avevo già anticipato, poi fai quello che vuoi. Qualsiasi cosa tu faccia io sono con te stai tranquillo"
"No Megan"
"Puoi passare più tardi? Per favore"
"Può anche non passare proprio"
"Megan io non so come ringraziarti"
"Ti mando un messaggio io"
Chiudo la porta e lo vedo accasciato a terra. Si alza, rosso in viso e comincia a prendere a calci tutto ciò che trova davanti.
"Non avevi il fottuto diritto di chiamarla"
"Secondo te io l'ho chiamata qui?"
Urla, liberando tutta la rabbia repressa che ha nei confronti di quella donna che lo ha messo al mondo e l'ha abbandonato subito dopo, lasciandolo a combattere da solo con i suoi mostri.
"Perché cazzo è qui allora? Perché mentre io ero via voi due vi facevate le treccine vero?"
"Ma che cazzo stai dicendo Dylan?"
"Sei dalla sua parte vero?"
Lancia la lampada nuova che avevo comprato facendola rompere in mille pezzi ma non mi interessa degli oggetti che sta rompendo. Si siede a terra mettendo le mani nei capelli e piange. Piange perché si sente sbagliato, continua ancora a chiedersi perché lui è stato abbandonato mentre sua sorella ha avuto tutto l'amore di un genitore che lui invece ha rifiutato da suo padre, pensando di non meritarlo. Mi avvicino a lui e lo abbraccio, lo abbraccio perché ne ha bisogno.
"Dylan, ascoltami" metto le mani sulle sue guance e lo costringo a guardarmi negli occhi.
"Come faccio ad essere dalla sua parte? Sai che sarò dalla tua parte sempre, nonostante tutto. È vero, mentre non c'eri ho parlato con lei spesso e mi ha raccontato tutto e forse ho cambiato un po' idea su di lei ma ciò che ha fatto rimane sbagliato e non potrei mai e poi mai darle ragione. Ma tu cerca di ascoltare quello che ha da dirti, se nonostante questo non vorrai avere rapporti con lei io ti supporterò e non avrò più rapporti con lei"
"Mi ha abbandonato Megs, mi ha lasciato solo, senza una madre"
"Lo so amore lo so, so che sei stato solo per molto tempo ma, ehi, guardami, sono sincera, non saresti stato la stessa persona che sei ora se non avessi passato tutte queste cose e credimi, sei meraviglioso"
"Non voglio vederla adesso"
"Ci calmiamo un po', facciamo colazione e dopo la chiamo e la facciamo venire. Io sarò qui a stringerti la mano"
"Non so cosa farei senza di te"
"Oh vivresti lo stesso, tranquillo"
"No davvero"
"Dai, alzati, vai a farmi i pancakes"
"Ammetti che mi vuoi solo per i pancakes"
"Ops mi hai scoperta"
Mi tira una pacca sul sedere e mi trascina con lui in cucina.
"Quando partiamo"
"Quando vuoi, appena finisce tutto ti porto in giro per il mondo"
"Ah sì? Dove mi porti signorino"
"Dove vuoi"
"Vorrei andare a Parigi, a Roma a vedere il Colosseo, a Londra, andrei ovunque con te"
"Ah sì? Che ne dici di seguirmi di sopra?"
"No ora no, mangiamo e richiamiamo tua madre"
"Non mi va, sei meglio tu"
"Mmm, dici?" Si avvicina dolcemente alle mie labbra e comincia a darmi dei baci su tutto il viso.
"Dylan mi sei mancato troppo"
"Non ti divertivi con il bambolotto?"
"Non ricominciare" mi sussurra all'orecchio facendomi venire la pelle d'oca ma mi costringo a staccarmi prima che vada oltre, so che vorrebbe distrarsi ma non è il momento.
"Ehi, no, adesso non è il momento, non voglio essere una distrazione, adesso chiamo tua madre"
Appoggia la testa sull'incavo del mio collo e continua a sussurrare come un bambino di non voler parlare con lei.  Mi fa tenerezza in questo momento perché è totalmente vulnerabile. Mi fa il solletico nei punti dove soffro di più e vorrei soffocarlo ma la sua spontaneità e il suo lato vulnerabile sono due delle cose che amo di più di lui, oltre al fatto che le riserva solo a me.
"Ora la chiamo e ci sediamo la tutti insieme, ti tengo la mano tutto il tempo"
10 minuti dopo le apro la porta di casa mentre lui la guarda con uno sguardo che farebbe paura a chiunque. La faccio sedere e per la seconda volta la vedo così vulnerabile, sempre per lui.
L'amore di una madre non ha confini.
L'ho capito con mia madre e l'ho capito ora con lei.
Lui mi prende per mano, mi fa quasi male ma cerco di non farci caso.
"Dylan io..."
"Non girarci troppo. Di quello che hai da dire e finiamola qui"
"Non volevo abbandonarti, mi sono sentita costretta a farlo da..."
"Non cominciare a dire già stronzate. Non ti ha costretta nessuno, avevi due scelte e hai scelto di abbandonare me e tenerti tua figlia"
"Non è andata così. Sono stata costretta, se non lasciavo te con tuo padre tua sorella sarebbe rimasta senza nessuno o peggio io.."
"Non è mia sorella, non ho legami con lei, non so nemmeno come si chiama, non l'ho mai vista ed è la figlia del padre della persona che odio di più al mondo"
"Dammi l'opportunità di farti conoscere Tracy"
"Dammi un motivo"
"È tua sorella"
"Non mi basta sapere questo, tu sei la donna che mi ha messo al mondo eppure non ti conosco nemmeno. Ecco cosa succede quando lasci tuo figlio al suo destino, senza una madre e con un padre assente. Mia sorella avrà avuto l'amore di un solo genitore ma lo ha avuto, mio padre è stato lasciato senza spiegazioni, si è chiuso nel lavoro. Si è risposato con una donna che non accettavo nemmeno mentre io stavo da solo a chiedermi cosa avessi fatto di male"
"So di aver sbagliato"
"Wow te ne sei resa conto, finalmente, ora fuori dai piedi, Megan accompagnala"
"No. Digli ciò che hai detto a me, non lo accetto"
"Megs non è una cosa che devi accettare tu ma io, io non la voglio, fuori"
Sua madre si mette a piangere ma la ignoro perché devo convincerlo. Lui è così. Rincorre una cosa per averla e quando finalmente ce l'ha ha troppa paura.
"Sono stata ricattata, picchiata, buttata dalle scale e quasi fatta annegare in piscina. In tutto ciò lei è riuscita a sopravvivere. Io e tuo padre non avevamo un buon rapporto già da prima che nascessi tu e pensavo che ci avresti riavvicinati ma non è stato così. Quando ho deciso di lasciarvi, credimi è stata la cosa più difficile che io avessi mai dovuto fare ma era necessario. L'ho deciso nell'esatto momento in cui sono riuscita a sopravvivere in quella piscina. Tua sorella ha avuto delle complicazioni a causa dei traumi ma dopo qualche mese dalla sua nascita è tornata stabile. Il dottore che mi ha seguita è l'uomo con cui sto attualmente, mi ha aiutata, mi ha dato una nuova identità e mi ha aiutata con il padre di mia figlia, per farlo rimanere buono.  Capirai che non era molto interessato alla figlia. Quando sei cresciuto e sei diventato adolescente, ha visto che soffrivo non sapendo cosa facessi e mi ha consigliato di assumere un investigatore privato per stare tranquilla, so che non è una cosa giusta da fare ma è la verità perché non sapevo in che altro modo avvicinarmi"
"E tutte le volte che ti sono venuto a cercare? Eh? Le volte in cui venivo a Los Angeles a cercarti e ogni volta trovavi modo di cambiare hotel o far perdere le tue tracce, come ti giustifichi?"
"Non mi giustifico perché hai totalmente ragione, avevo paura di essere rifiutata"
"Tu avevi paura di essere rifiutata? Rifiutata dal figlio che è venuto a cercarti milioni di volte, ma fammi il piacere"
"Non hai il diritto di giudicarmi. Puoi non essere d'accordo ma come ti sei sentito quando Megan stava per affogare mentre eravate in vacanza? Immagino che per lei sia stato doloroso dopo e non sia riuscita a fare il bagno per molto tempo, perché io mi sentivo così. Non mi sono fatta il bagno per circa 5 anni, facevo solo docce il più corte possibili. I primi giorni, appena trasferita mi lavavo con le salviettine umide da quanta paura avevo dell'acqua."
"Ti sei messa da sola in quella situazione e non mettere in mezzo Megan inutilmente"
Gli stringo la mano per fargli capire che non c'è problema ma ormai sta cedendo piano piano.
"Certo ma non era giusto per me rimanerci. Nessuna donna dovrebbe passare queste cose o essere trattata in questa maniera da un uomo. Ero troppo spaventata dal suo potere per denunciarlo e ho fatto l'unica cosa che sapevo fare, ovvero scappare. Ti ricordi quando ti portavo al mare da piccolo? Eri piccolissimo ma so che te lo ricordi"
Si avvicina a lui e gli prende il viso tra le mani. Non si stacca e non gli dice nulla, segno che sta cominciando a fidarsi, altrimenti l'avrebbe già mandata a fanculo, odia essere toccato sul viso.
"So che mi credi, lo vedo nei tuoi occhi che vuoi credermi ma sei troppo orgoglioso per farlo. Possiamo fare un passo alla volta, prima cerchiamo di conoscerci meglio, poi ti faccio conoscere il resto della famiglia"
"Io non ho una fottuta famiglia. Ho solo lei e i miei due amici, basta. Prima di loro non avevo nessuno"
Mi si riempiono gli occhi di lacrime. Se solo ci fosse un modo, mi prenderei il suo dolore e lo farei mio, pur di non vederlo soffrire, pur di farlo stare meglio.
"Ti prego dammi una possibilità"
Mi stringe forte la mano e gli accarezzo il braccio, per fargli capire che rispetterò la sua decisione, qualunque essa sia. Non posso interferire con questa scelta e la rispetterò.
"Puoi... Puoi restare a pranzo ma dopo dobbiamo cercare un aereo per tornare a new York"
Gli occhi di Marie si riempiono di lacrime,tenta di abbracciarlo ma è ancora troppo presto.
Ci guardiamo per un tempo che mi sembra infinito.
"Sono fiera di te"
*****
"Megan ehm, scusa se irrompo così in camera vostra"
Mi alzo visibilmente imbarazzata. Dopo pranzo io e Dylan ci eravamo messi a dormire e ora sua madre è appoggiata allo stipite della porta mentre io ho addosso solo una t-shirt. Capisco tutto ma vorrei un po'di privacy. Mi vesto velocemente anche se ormai mi ha già vista e chiudo la porta della stanza per non svegliarlo.
"Dopo pranzo ho cercato dei biglietti aerei e ho trovato un volo alle 23 per stasera. Vuoi che ve li prenda?"
"Senz'offesa ma siamo in grado di prenderli da soli"
"Non lo metto in dubbio ma mi sembrava una cosa carina"
"Dylan lo scambierebbe per un gesto che fai per cercare di comprarti il suo affetto e non voglio che il rapporto tra di voi si rovini prima ancora di iniziare"
"Non comprerei mai il suo affetto"
"Non ho detto questo, ho detto solo che sembrerebbe. Li compro io i biglietti, grazie per aver cercato e per favore, la prossima volta bussa prima di entrare"
"Come vuoi, io credo che andrò ora, dovete prepararvi e forse è stato troppo perfino il pranzo per lui. Grazie di tutto, non sarebbe stato possibile senza di te, spero di essere per lui la madre che non ha avuto"
Lo spero anche io, lo spero davvero tanto.
Torno nel letto e cerco di svegliarlo dandogli baci ma non ha intenzione di alzarsi così perciò metto il suono di un clacson sul cellulare e si spaventa. Scoppio a ridere mentre mi guarda in cagnesco, credo che voglia uccidermi. Comincia a rincorrermi ma mi lascia senza fiato, devo tornare a fare attività fisica.
"Wo wo wo fermo, devo prenotare i biglietti per New York, tua madre ha detto che c'è un aereo stasera e per la cronaca è andata via. Voglio andare là il prima possibile, stiamo da mia madre però, voglio parlare con i suoi genitori già domani. Quando hai il processo tu?"
"Domani mattina"
"Perfetto"
"Vieni qui"
"No"
"Dai, vieni qui"
"Vieni tu qui"
"Se ti prendo sei morta"
"Prendimi allora"
Comincio a correre sapendo che mi raggiungerà, è proprio quello che voglio. Ovviamente mi prende senza troppa fatica ma si dirige verso la piscina, merda. Ride come uno stronzo e si butta con me in braccio. Quasi soffoco, ho praticamente 20 anni e non sono in grado di stare sott'acqua senza teneree il naso tappato.
"Sei buffa"
"Lo prendo come un complimento"
"Mm fai bene"
Comincia a baciarmi il collo ma noto un intruso nell'altro giardino.
"Amore, se continui così faremo vedere alla bambinetta cose vietate ai minori, portami in stanza"
"Sissignora"
Quante volte ho detto che sono felice con lui?

Spazio autrice
Ho aggiornato prima del previsto, ho scritto il finale è mi piace da morire ma non lo pubblicherò ancora.
Fatemi sapere cosa ne pensate ❤️

l'inferno nei tuoi occhiWhere stories live. Discover now