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Abigail pov
ogni tanto vorrei ridere per l'ironia della mia vita. In questo mese e mezzo ho perso 5 kg perché non ho mangiato nulla, in questo mese e mezzo ho perso le mie migliori amiche perché hanno fatto un incidente causato da quello stronzo del quale non oso nemmeno pronunciare il nome. Le ho detto una bugia, che ero dai miei nonni, perché non ho il coraggio di vederle. Nonostante tutto questo, sono più distrutta per i miei genitori. Mia madre mi tratta come una schiava, non mi considera nemmeno e mio padre mi picchia sempre. Mi ha creato un livido in faccia, non osavo nemmeno uscire in questo stato. Ma la cosa peggiore è che continuavo a vomitare. Dallo schifo.
Oggi ho avuto il coraggio di andare da Ethan, oggi che il livido mi è passato, oggi che lo posso vedere per forse, l'ultima volta. Era a casa da solo, purtroppo non ho potuto salutare Brian. Eravamo in camera sua come sempre, abbiamo cominciato a baciarci finché... Beh finché non siamo andati oltre al bacio. Mi imbarazzo perfino a scriverlo ma è stato bellissimo, è stato dolce, è stato amore. Appena sono uscita da lì per tornare a casa sono scoppiata a piangere ripensando alla mia prima volta, dove sono stata forzata. Questa sarebbe stata la mia prima volta, con Ethan, con il ragazzo che amo davvero, non con un orco che appena mi ha vista sola e indifesa si è preso una cosa che mi apparteneva, che doveva essere di qualcun'altro. Ho avuto lo stimolo di vomitare appena ci ripensavo e l'ho fatto sull'angolo della strada, tanto questo quartiere è già sporco di suo. Sono tornata a casa e mi sono spogliata per fare la doccia. Guardandomi allo specchio continuavo a chiedermi perché continuavo ad ingrassare se non ho mangiato nulla e continuavo a vomitare. Sembro incinta ho pensato. Appena questo pensiero mi è passato per la testa, un senso di paranoia e frustrazione ha cominciato a diffondersi nel mio corpo. Avevo un ritardo di un mese. Ho cominciato a pregare, non l'ho mai fatto davvero ma ho cominciato a pregare, pregavo dio dicendo che non poteva essere successo a me, chiedendogli cosa avevo fatto di male per meritarmi tutte queste sofferenze dalla vita, avevo paura per i miei genitori, tanta paura perché mio padre mi avrebbe picchiata a morte e mia madre sarebbe impazzita, sarebbe andata letteralmente fuori di testa. Kayla mi aveva trovata in quelle condizioni, mentre piangevo e per una volta non mi ha insultata, avevo bisogno di parlarne con qualcuno e lei era lì in quel momento, avevo bisogno del suo aiuto. Solo pronunciare il nome di quello stronzo ad alta voce mi aveva fatto scoppiare nuovamente a piangere. Le ho raccontato tutto, di come sono stata violentata sul retro di quella macchina e del mio ritardo. Sembrava davvero preoccupata, sembrava sincera. Ha detto che mi avrebbe prenotato una visita dal ginecologo, le ho detto che non avevo soldi per pagarla e mi ha detto che mi avrebbe pagato metà visita lei e che metà l'avrei potuta pagare successivamente perché è la mamma di una sua amica e quindi avrebbe potuto farle questo favore mantenendo il segreto. Ero davvero in soggezione davanti a lei e quando mi ha detto ciò che mi aspettavo, sono scoppiata in lacrime. Se il bambino fosse stato di Ethan l'avrei tenuto, me ne sarei andata via di casa, mi sarei fatta picchiare dai miei genitori ma lo avrei tenuto perché sarebbe stato frutto di amore. Quel... feto invece, quel feto era frutto di una violenza, avrei guardato quel bambino con odio, mi avrebbe ricordato quel preciso momento ogni volta. Ironico vero? Io che da bambina sognavo di avere tanti bimbi in un futuro, io che li adoro, rimango incinta alla prima volta dove le probabilità di rimanere incinta sono davvero basse. Non avevo idea di cosa fare ma in realtà avevo già deciso, quel feto non sarebbe sopravvissuto e nemmeno io ed è per questo che....

 

l'inferno nei tuoi occhiWhere stories live. Discover now