29

1.5K 62 3
                                    

Mi sono svegliata nel bel mezzo della notte addosso a Dylan. Ho bisogno di aria, sta cominciando a diventare soffocante questa casa. Me lo scrollo di dosso sperando che non si svegli, mi infilo i pantaloni visto che avevo solo la sua maglietta, le scarpe e esco cercando di non svegliare Brian sul divano. Di Caroline al momento non me ne frega proprio niente, sono offesa, poteva parlarne con me invece di rinfacciarmelo in quel modo. L'aria fredda mi colpisce in pieno, anche se c'è un clima tropicale alle 3 del mattino fa freddo ugualmente. Cammino per non so dove, al momento non mi interessa
Era incinta di lui
Svolto a sinistra
Era incinta di lui
Mi ritrovo in una via che ricordo ma non so perché. Ricordi sbiaditi mi tornano in mente e un brivido mi attraversa il corpo. Quei ragazzi che hanno cercato di... Violentarmi. È stato qui vicino. Torno indietro correndo e mi ritrovo sulla strada principale. Quale persona sana di mente si mette a girare a caso alle 3 di notte?
Dylan pov
Mi sveglio con un sussulto e allungo il braccio verso l'altra parte del letto, sentendo freddo e vuoto. Mi accorgo subito che lei non c'è. Una strana ansia prende possesso del mio corpo e corro a cercarla in bagno. Non c'è. In cucina nemmeno. Mando a fanculo Caroline che mi dice di non urlare perché sono le 4 del mattino. La odio. Mi infilo le scarpe e una felpa visto che la mia maglietta c'è l'ha lei e sbatto la porta. Spero di averli svegliati tutti, se lo meritano. Dove cavolo può essere andata? È notte, girano troppe persone di merda a quest'ora e lei è da sola. Sono sicuro che sia scioccata ma girare nel bel mezzo della notte senza rispondere al telefono è da pazze e io sto impazzendo. La voce robotica della segreteria scatta minimo 32 volte, vorrei lanciarlo. Mi fermo a pensare a dove possa essere andata e il telefono mi vibra in tasca. Lo tiro fuori con le mani tremanti e un numero sconosciuto appare sullo schermo
"Chi diavolo è?"
"Sono Brian, dov'è Megan?"
"Se lo sapessi non girerei ovunque per trovarla sai, non potevi dirglielo in maniera diversa? Ora è sconvolta il doppio, già quello stronzo l'ha sconvolta quando eravamo in vacanza, non potevi tenere a freno quella lingua per un po' eh?"
"Cosa è successo in vacanza?"
"Per quanto mi piacerebbe conversare con te, la mia ragazza è chissà dove sconvolta quindi vaffanculo a tutti, non la riporto più la"
Chiudo la telefonata mentre lui è in preda a una crisi isterica ma non me ne frega niente. Comincio a pensare a dove possa essere e finalmente mi viene l'illuminazione. Perché cavolo non ci ho pensato prima? È andata a piedi quindi sicuramente non è tanto lontana. Vado dall'altra parte della strada dove si va verso la spiaggia. Una volta mi ha detto che quando si era appena trasferita e si sentiva triste usciva nel bel mezzo della notte e andava in spiaggia. Non è molto visto che questa città è costituita per lo più da spiaggia ma è meglio di niente. Il vento gelido mi colpisce la faccia e dopo aver corso per 10 minuti buoni, trovo una sagoma seduta in riva al mare. È di spalle, ma sono sicuro che sia lei, la riconoscerei tra 1000 persone. Il mio subconscio si chiede quando sono diventato così romantico. Le appoggio una mano sulla spalla e sussulta, l'ho spaventata. I suoi occhi però si illuminano appena mi vede e tira un sospiro di sollievo, io con lei.
"Non so perché ma me lo sentivo che mi avresti trovata"
"Questo non ti giustifica dal fatto che quando te ne vai alle 3 del mattino potresti almeno lasciare un biglietto con scritto: sono in spiaggia, non serve che urli per tre ore di fila e giri mezzo quartiere a piedi per cercarmi"
"Davvero eri così preoccupato?"
"Cosa credevi che sarei tornato a dormire tranquillamente? Ogni tanto sei proprio stupida"
Sta in silenzio e temo di averla offesa ma poi ricomincia a parlare
"Non avrei mai immaginato che quel bambino fosse di Adam. In realtà non credevo nemmeno fosse incinta seriamente, insomma, lei si imbarazzava a parlare di baci perfino quando stava con questo misterioso ragazzo che si è rivelato essere Ethan. Ricordo che in quel periodo era molto inquieta, pensavo fosse a causa dei suoi problemi familiari ma ero troppo presa da Adam e dal far vedere ai miei genitori che potevo essere indipendente, dal trascurarla. Sbiancava ogni volta che le raccontavo qualcosa di Adam e quando mi diceva che non aveva niente io le credevo. Le credevo pure quando mi diceva sto bene, le ho sempre creduto. Anzi, sono stata troppo egoista per vedere altro oltre a me stessa. Non ho idea di cosa possa avergli fatto quel viscido e nemmeno cosa c'entri Kayla in tutta questa storia, o il perché i suoi genitori abbiano deciso di insabbiare in un certo senso tutto. Insomma, se sapessi cosa diavolo è successo veramente a mia figlia, lo direi subito, a meno che io non c'entri qualcosa. Suo padre era un alcolizzato in quel periodo e sua madre la trattava malissimo, era Abby che lavorava e cercava sempre di tenere qualcosa da parte per l'università. Voleva fare la dottoressa, aiutare gli altri è sempre stata la sua priorità. L'unica cosa che avrei dovuto fare io era ascoltare e nemmeno quello ho fatto. Non sono stata in grado di comprendere che aveva bisogno di aiuto o per lo meno di qualcuno vicino. Lei ora non c'è e non so nemmeno se credere al paradiso o a quelle cose religiose che dicono che i cari ci guardano dall'alto, spero solo che lei lo stia facendo, in modo da accorgersi di come il karma mi stia punendo e di quanto io ora stia capendo che sono stata una pessima amica"
"Megan mi sembra tu stia facendo passi indietro invece che passi in avanti. Stai seriamente sperando che lei ti guardi da lassù per vedere come, secondo te, il karma ti stia punendo? È una stronzata, le cose brutte che ti sono successe sono frutto di decisioni prese a 15/16 anni, decisioni brutte che tutti hanno preso almeno una volta nella vita, me compreso. Ti stai dando la colpa per aver pensato più a te che agli altri? Non voglio sembrarti insensibile perché non l'ho mai conosciuta ma probabilmente molte cose che sono successe a lei in quel periodo, sono successe a causa di brutte decisioni che ha preso lei, chi lo può sapere? Non puoi sempre darti la colpa di qualsiasi cosa succeda nella vita degli altri, non sei tu a prendere le decisioni per tutti e non puoi continuare a giustificare i comportamenti degli altri come frutto di qualcosa di sbagliato che hai fatto tu, come con Caroline qualche ora fa. Non è colpa tua se si è comportata da stronza, avrebbe potuto dirti in altre parole che vorrebbe un po' di spazio, invece ha preferito urlartelo in faccia. Davvero, smettila di trovare scuse per i comportamenti che gli altri hanno verso di te. Se vuoi scoprire la verità ti aiuterò io, a costo di passare le prossime ore a leggere quei diari, ma devi smetterla di darti colpe che non hai"
"Non voglio tornare in quella casa e nemmeno parlare con Caroline"
"Non ne avevo dubbi, volevo prenotare un albergo già da prima, anzi, pensavo che potremmo andare in un posticino"
"Tipo?"
"C'è un bel posto ad Aspen, ci sono le terme e la sauna e fanno massaggi.. insomma quel genere di merda rilassante immagino.. avevo pensato di portarti a san Valentino ma magari potremmo anticipare che ne so"
Mi do uno schiaffo mentale per il modo impacciato con il quale l'ho detto. Non sono romantico, non lo sono mai stato, mi sento come quei nerd nei film che vogliono chiedere alla più figa della scuola di uscire. Sarò anche arrossito e mi saranno spuntati i brufoli.
Lei scoppia a ridere e il fatto che stia ridendo di gusto dopo queste situazioni da schifo che sono la nostra vita, mi distrae dal fatto che stia ridendo proprio di me. Mi perdo nella sua risata e rido un po' anche io, sollevato dal fatto che non stia piangendo come poco fa. Alzando lo sguardo noto sprazzi di luce nel cielo, segno che è l'alba. Mi perdo nel suo sguardo rivolto verso il cielo, penso di innamorarmi ogni volta che la guardo sorridere così spontanea.
La temperatura è diventata accettabile e mi rendo conto che non mi ha ancora risposto. Sembra mi abbia letto nel pensiero, sorride e si siede sulle mie gambe.
"Tu sai che ti amo più di ogni altra cosa e che con te verrei ovunque vero? Anche se non so sciare e ho bisogno di milioni di vestiti invernali"
Cerca di appoggiare il suo naso sul mio ma la sua altezza glielo impedisce, così la mordo, mentre ride per la seconda volta nel giro di 10 minuti. Mi alzo di scatto con lei in braccio mentre protesta, probabilmente ha capito cosa voglio fare. L'acqua è ad una temperatura accettabile.
"Tappati il naso e la bocca prima che io ti butti oppure non lamentarti dopo, ti ho avvertita"
Il contatto iniziale con l'acqua le fa venire la pelle d'oca e appena la riporto sopra mi urla in faccia, prendendomi con quelli che lei chiama pugni, sulla schiena. Subito dopo scoppia a ridere e appoggia la sua fronte sulla mia.
"Grazie"
Circondato da quest'atmosfera, con l'alba alle sue spalle, non posso continuare a fare a meno di pensare che la cosa più bella qui rimanga sempre lei. Solo e soltanto lei.

l'inferno nei tuoi occhiWhere stories live. Discover now