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Stiamo tornando all'appartamento di quella che sarebbe la mia migliore amica e ho i piedi ancora fradici, ovviamente non ha pensato di togliermi le scarpe e ora fanno un rumore irritante. In realtà sto cercando di focalizzarmi sulle scarpe per evitare di pensare al fatto che non ho voglia di rivedere nessuno, anche se mi dispiace per Brian che si è ritrovato proprio in questo periodo.
"Dylan, non ho intenzione di entrare, salgo e ti aspetto sulle scale. Prendi tutti i miei vestiti e buttali a casaccio, i diari soprattutto e la trousse di trucchi è ancora aperta in bagno e ne ho assolutamente bisogno perché faccio schifo"
"Primo, so cosa devo prenderti, secondo non fai schifo, terzo puoi anche aspettare qui"
"No vengo su, non voglio stare da sola"
Mi fa un sorriso tirato e mi trascina sulle scale. Lo faccio andare prima di me, in modo che entri senza che mi vedano, magari Caroline ora che ci leviamo dalle palle sarà felice. Sento la porta sbattersi e le loro voci, tiro un sospiro di sollievo e mi siedo di fronte alla porta. Che disastro di vita. Tutto questo caos mi sta facendo innervosire, non ho nemmeno un lavoro e non ho più raccontato a Dylan cosa mi ha detto sua madre. Mi prenderò solo questa vacanza e affronterò tutto. Partirò dai diari, tornerò a New York e li vedrò marcire tutti, uno dopo l'altro. Sento le urla di Caroline e la sua voce basta per farmi irritare nuovamente
"Dylan voglio sapere dov'è, sono stata una stronza"
"Finalmente qualcosa di decente l'hai detta, si sei stata una stronza, complimenti per la perspicacia nell'averlo capito in tempo. Fosse stato solo ieri, è da tanto che ti comporti così e nemmeno te ne sei accorta, complimenti, migliore amica dell'anno" Ridacchio per il tono drammatico con cui lui accompagna il tutto, non gli avevo nemmeno accennato del comportamento di Caroline, ma lui sapeva già, mi conosce
"Cerca di essere meno duro con lei, sa di aver sbagliato non serve che fai pure te lo stronzo"
"Sai, Matthew, ti preferivo quando facevi rissa appena ti toccavano o insultavi chiunque, ti sei fatto rammollire abbastanza"
"Preferisci che ti prenda dai capelli e ti faccia sbattere la faccia sul pavimento?" Un brivido mi percorre la schiena e innorridisco al pensiero del suo viso tumefatto, succedeva troppo spesso in passato. Mi alzo di scatto e faccio per avvicinarmi alla porta quando la serratura scatta. Merda. Mi ritrovo Brian davanti col sorrisetto stampato in faccia
"Sapevo che eri qui e saresti entrata sentendo questi discorsi, ti ho evitato lo sforzo. Come stai?"
"Mi dispiace non essere venuta a salutare almeno te ma sono ancora abbastanza arrabbiata"
"Ti ho chiesto come stai, non di giustificare il perché non mi volessi salutare"
"Non molto bene ovviamente. Parto per Aspen con Dylan per una settimana credo, vorrei godermi questa vacanza e dopodiché pensare a tutto il resto. Mi dispiace che tu ti sia trovato in questo casino"
"Smettila di dispiacerti, goditi la vacanza e ah, sono contento che tu sia davvero felice con lui. Alla fine, è meglio che tra di noi sia finita. Mi dispiace per come ti ho trattata in tutto quel periodo ma non ero in me. Spero tu riesca a perdonarmi e se scopro qualcosa su abby te lo farò sapere. Dopo la vacanza ovviamente"
Ci diamo un lungo abbraccio finché la serratura non scatta e una Caroline in lacrime davanti a me mi fa stringere lo stomaco mentre il mio ragazzo, dietro di lei ha i pugni serrati visto che io e Brian siamo ancora abbracciati. Mi stacco da lui per scendere le scale, non ho voglia di parlare con lei ma ovviamente mi precede
"Meg ti prego perdonami"
"È troppo tardi per le scuse, goditi il tuo appartamento vuoto"
Scoppia a piangere nuovamente e mi ci vuole tutto il mio autocontrollo per non mettermi a piangere anche io ma per una volta sola, voglio pensare a me stessa e non agli altri. Ho bisogno di mettere il mio bene prima di quello degli altri. Sono state Delle settimane bruttissime e avevo bisogno di un amica, l'unica cosa che ha fatto è stata lamentarsi continuamente anche se io è da un anno che sopporto lei e Matthew. Non che sia colpa sua ovviamente, anzi, Matt dovrebbe essere fatto santo e abbiamo legato davvero molto, ma potevano dirmelo che ero di troppo. Tiro un sospiro di sollievo appena uscita dal palazzo. Sentivo dei passi dietro di me ma so già che è Dylan. Non gli ho preso nemmeno una borsa. Mi giro di scatto per tornare dentro e vado addosso a qualcuno, di male in peggio. Chiedo scusa frettolosamente e ritorno dentro ma ovviamente è già arrivato. Si è cambiato maglietta e ha una canotta bianca che mette in risalto i suoi muscoli. Potrei svenire, come se non lo avessi visto abbastanza volte in vita mia.
"Andiamo bebecita, bisogna fare shopping per andare in montagna"
"Bebecita da quando?"
"Così, mi piaceva"
Gli prendo due borse e le chiavi della macchina e corro per mettermi dalla parte del guidatore. Fortunatamente la mia mega valigia gli impedisce di seguirmi quindi ho vinto io. Non mi avrebbe mai fatto guidare, dice che vado troppo piano, cosa non vera ma si diverte a farmi innervosire e io mi innervosisco molto facilmente. Gli faccio la linguaccia e scoppia a ridere, segno che è di buon umore anche se sbatte un po'troppo la portiera.
"Dove la porto signorino"
"Al centro commerciale amore"
Non sono ancora abituata alle sue dimostrazioni di affetto e probabilmente divento rossa, difatti se ne accorge e scoppia a ridere evidenziando la mia ingenuità. Dopo aver urlato contro 10 guidatori diversi per il loro modo di guidare, ci troviamo bloccati nel traffico perché ovviamente il ciclo Delle mie sfortune non finisce mai. Sbuffo facendogli notare quanto siamo sfortunati e mi fa sussultare piazzando la mano sulla mia "coscia" perché in realtà è molto vicino a un altro punto del mio corpo. Gli stacco immediatamente la mano e penso di essere diventata viola questa volta
"Che hai tesorino"
La sua voce roca mi manda fuori di testa ma cerco di concentrarmi su altro, tipo sullo stronzo che mi sta guardando con uno sguardo da pervertito.
"Questa è la tua piccola punizione per esserti messa dalla parte del guidatore tesoro" mi lascia un bacio sulla guancia e scoppio a ridere per la sua stupidità. Finalmente le macchine cominciano a muoversi e tiro un sospiro di sollievo, superando quel pervertito che continuava a guardarci.
***
"Ti piace questa?"
"Troppo scollata"
"Ma tanto non ho niente davanti"
"Ho detto, troppo scollata. Ti guarderanno tutti, so come sono i maschi"
Alzo gli occhi al cielo e butto l'ennesima maglia che mi piace a casaccio, le commesse mi odieranno. Poi ci ripenso e torno a prenderla
"Ho detto trop..."
"Troppo scollata si. Mi guarderanno tutti. Si si. Bla bla bla. Quando capirai che sono la TUA fidanzata e che non mi interessa niente degli altri?"
Sorride e mi tira una pacca sul sedere, spero non ci abbia visto nessuno. Penso di averlo convinto, perché mi passa un vestito corto e attillato che avevo già visto e del quale mi ero innamorata ma non volevo prenderlo per non vedere la sua reazione
"Come hai detto tu, sei solo mia, quindi andiamo a provarlo"
Gli chiedo di tenere la tendina chiusa perché ho l'impressione si apra dall'altro lato ma continua a ribadire che se mi vedesse qualcuno avrebbe già costruito un muro. Fatico a svestirmi completamente e a infilarmi quel vestito attillato, finché non sento il mio ragazzo parlare con una persona dalla voce femminile. Mi muovo a infilarlo e spalanco la tendina, trovandolo in un discorso molto affiattato con la commessa. Qual'è il nome della signorina che devo uccidere?
"Ti piace?"
Strabuzza gli occhi e mi sorride ma nulla di più.
"A tua sorella sta molto bene in vestito"
Credo di essere diventata rossa dalla rabbia mentre lui trattiene qualche risata, inutilmente ovviamente.
"Non sono sua sorella. È il mio ragazzo"
"Oh, ommiodio, scusate è che mi sembri molto più piccola"
"È così infatti ma non abbiamo così tanti anni di differenza"
Cerco di risponderle nel modo più pacato possibile mentre lui se la ride. La ragazza va via, rossa in volto e spero abbia imparato la lezione. Richiudo la tenda furiosamente e lancio via quel vestito che è diventato improvvisamente orrendo. Mi aspettavo una reazione diversa ma ovviamente si comporta in modo diverso solo quando non c'è nessuno. Mi piego a raccogliere un orecchino e sento la tenda scostarsi, sussulto ma fortunatamente è lui.
"Fuori"
"Mm preferisco ammirarti mezza nuda"
"Siamo in un negozio pieno di gente, fuori"
"Che hai?"
Mi scosta i capelli dal viso e sbuffo per la millesima volta in una giornata sola
"Smettila di fare il paraculo vai fuori"
Mi infilo velocemente la maglietta ma lui mi blocca mentre sto per raccogliere i jeans
"Non hai idea di cosa ti farei quando ti vedo così. Mi dispiace di averti fatta arrabbiare, quel vestito ti sta da dio"
"Non sembrava così dalla tua reazione"
Prende la mia mano e la appoggia tra le sue gambe, sussulto dalla sorpresa, non mi aspettavo facesse qualcosa del genere
"Se questo non ti basta, se non ci fosse stata quella cozza ti avrei detto che sei bellissima"

Spazio autrice
Che pensate della storia fino a questo punto? ❤️

l'inferno nei tuoi occhiWhere stories live. Discover now